Sfida a distanza Schittulli - Emiliano:
"Regionali? A meno che Renzi..."
Bari – Di mezzo ci sono ancora Comunali ed Europee ma Francesco Schittulli e Michele Emiliano scaldano i motori per il dopo Vendola e giocano di fioretto sulla distanza. “Caro Raffaele Fitto, Bari te la devi scordare perché qui comandiamo noi e non sei tu a stabilire quale sarà il nostro futuro”, ha sfoderato il Gladiatore nella due giorni dem di presentazione delle liste per Bruxelles e Palazzo di Città. E l’oncologo gravinese, a Foggia per supportare Franco Landella, ne approfitta per un doppio affondo all’indirizzo del “candidato in pectore del centrosinistra alla Presidenza della Regione. Sempre che Renzi non voglia una donna…”
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Il primo cittadino cannoneggia all’attacco del “coniglio” Vicerè di Maglie, in corsa per blindare – voti alla mano - la leadership nel partito. “Emiliano e Decaro hanno distrutto la città: se la scordino loro, sì alla discontinuità targata centrodestra con Di Paola”, replicano gli azzurri di D’Ambrosio Lettieri. E a giocare di sponda è l’inquilino di Via Spalato, che proprio all’ex Ministro ha riservato il gran rifiuto sulla sostituzione in corsa dell’ingegnere. “Il Sindaco uscente parla alla pancia dei baresi e, dopo il tentativo di captatio benevolentiae dei tifosi di cinque anni fa, attraverso la candidatura del capo ultras "il parigino”- Alberto Savarese - da lui stesso fatto arrestare anni prima, ci riprova con la rivalità sportiva nei confronti del 'coniglio' leccese”, manda a dire. E poi rincara: “A parte che ormai il Salento è la meta preferita del turismo barese, e quindi solo gli stupidi considerano “conigli” i leccesi, al dottor Emiliano sfugge che a Bari non comanda né lui, e neppure la sua nemesi, Raffaele Fitto. Tutt’al più comandano i baresi”.
La sfida a largo raggio è già aperta e l'avviso inviato per direttissima anche agli alleati. Per i beninformati, non ci vorrà molto prima che il Presidente della Provincia ufficializzi la discesa in campo e sparigli le carte ad urne ancora calde. Non fosse altro per evitare il pantano dei veti incrociati che lo aveva costretto al passo indietro, nonostante avesse a lungo ipotecato la nomination per succedere al presidente del Pd.
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Emiliano, dal canto suo, punta tutte le fiches sul civico più ambito di Lungomare Nazario Sauro, per quanto il renziano Lotti si sia mantenuto su un cauto “deciderà il territorio”. Eppure, l’ombra lunga di una quota rosa a sinistra - lasciata aleggiare - non è repentina, dal momento che dal fronte civatian – dalemiano potrebbero accarezzare l’idea di una testa di serie come Elena Gentile. Magari di ritorno da Strasburgo con una cospicua dote di preferenze. Senza contare Nichita il Rosso, il quale ha lasciato anzitempo la tolda di comando della “Puglia in Più” al senatore tarantino Stefàno e tolto il proprio nome dal simbolo. E sarà pur vero che, come da tradizione, la partita passa dal capoluogo ma Schittulli chiosa sibillino: “Votano anche i salentini…”.