
Dopo la sortita barese, il Cavaliere torna ad attaccare il comico ligure dai microfoni di Andrea Vianello ad Agorà, parlando senza mezzi termini di “pericolo della nostra democrazia”, rincarando a stretto giro: “Ha raccolto gli italiani disgustati ma non ha un programma; pensa solo a picconare l'estabilishment esistente ma non propone nulla di costruttivo”, argomenta, “Votando Grillo ci troveremo persone di estrema sinistra". Sul tema, a proposito di sinistra, si è espresso anche il Governatore pugliese, questa volta a Radio 24, derubricando la questione a film già visto: “Se studiamo la storia a cavallo delle due guerre" si possono rintracciare i segnali di una cultura antipolitica "preludio al fascismo", ha chiosato durante l’intervista, accusando il portavoce del M5S di utilizzare toni populisti.
E se il colpo di coda targato cinque stelle dovrebbe essere il ritorno in tv dello stesso Grillo, previsto per domenica 17 alla corte di Sarah Varetto su Sky Tg 24, pur controvoglia e “solo perché me lo hanno chiesto i miei”, c’è chi, come l’inquilino uscente di Palazzo Chigi, preferisce giocare di strategia: pronto sì ad rivedere le riserve “fortissime” su un’eventuale cooperazione con Sel ma a patto di “posizioni più riformiste” in materia ad esempio di Tav (“essenziale”) o di riforma del lavoro (“sull'articolo 18 che non credo pensi davvero di reintrodurre", ha provato a sparigliare dalle fila montiane Marco Simoni). Riapertura o astuto gioco di scacchi? Prima ancora che si ipotizzasse una risposta è arrivata la smentita del Professore dal forum dell’Ansa: “Non c'é stata nessunissima forma di apertura da parte mia nei confronti di Vendola. Dire che le persone possono cambiare opinione era solo un modo gentile per dire che le sue opinioni sono rispettabili, ma per me non in linea con gli interessi del Paese”. Poi sorride: “Se cambiassero, chi lo sa…”
(a.bucci1@libero.it)