
Non ha l’aria di essere un aut-aut ma poco ci manca: “Il centrosinistra che scegliesse come alleato Monti per un’esperienza di Governo dovrebbe rinunciare al contributo di Sel”, commenta il Governatore pugliese Nichi Vendola ai microfoni di Sky Tg 24, pur precisando la necessità di collaborare con il premier uscente sulla riforma dello Stato.
All’indomani del lancio della seconda fase della campagna elettorale di Sinistra, Ecologia e Libertà, con tanto di claim “Benvenuta Sinistra” sempre targato Proforma, il Rivoluzionario gentile si dice “alternativo alla presenza di personalità del polo conservatore nell’alleanza di centrosinistra”, non lesinando al Professore una stilettata. “Il centrosinistra si candida per vincere e Governare, Monti e Berlusconi prevalentemente per impedire la pienezza della nostra vittoria e cercare così di rientrare nella partita”, manda a dire, dopo aver aperto proprio con una battuta riservata all’inquilino di Palazzo Chigi, il quale per il presidente della Giunta pugliese “potrebbe restituire al Pd la generosità che il partito gli ha dimostrato con il sostegno leale al Governo e votando provvedimenti anche discutibili”.

A proposito di Giunta, intanto, da Via Capruzzi si cominciano a fare i conti con gli equilibri che potrebbero venire fuori dalle consultazioni di febbraio e i molti posti vuoti che le urne potrebbero lasciare nella squadra dell’esecutivo. In primis quello del titolare del Bilancio, il tarantino Michele Pelillo, sul cui scranno quasi sicuramente non siederà il collega conterraneo Donato Pentassuglia, autosospesosi dal gruppo consiliare dopo le accuse allo stato maggiore democratico sulle deroghe concesse per la corsa alle primarie e tra i “destrutturatori”, come hanno rivendidato, Fabiano Amati e Ruggiero Mennea: “Non mi interessa, andavo valutato nel 2010 e non a due mesi dalla fine della legislatura”, ha sgombrato subito il campo.
E potrebbe restare vacante anche la vicepresidenza di Loredana Capone, ruolo chiave per traghettare la macchina quando il leader terlizzese spiegherà le vele verso ruoli nazionali, e per il quale si fa il nome di Mario Loizzo, già assessore ai Trasporti e non di poco peso se si contano le buone attestazioni di Dario Ginefra e Vito Antonacci, a lui vicini, ai gazebo di fine anno, ammesso che a tenere le redini non sia proprio l’attuale segretario regionale Sergio Blasi. Se è per questo, poi, ha buone possibilità di entrare a Palazzo Madama anche Elena Gentile e della pattuglia di Capitanata un nome in pole per sostituirla al Welfare potrebbe essere quello di Dino Marino, ma per ora siamo alla fantapolitica. Forse.
(a.bucci1@libero.it)