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Voto di scambio alle Regionali 2015, i commenti
Una raffica di commenti si scatena alla notizia dei 21 arresti, per voto di scambio, tra cui il factotum di un politico candidato alle Regionali del 2015 in Puglia, in una lista "Popolari" che appoggiava la corsa alla presidenza di Michele Emiliano.
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“Una cosa è certa: il presunto voto di scambio nelle regionali del 2015 in Puglia rappresenta una pagina nera che sporca indelebilmente il voto e mette una ipoteca pesante sull’esito delle regionali che portò alla vittoria della sinistra e dell’attuale presidente", dichiara in una nota Luigi d'Ambrosio Lettieri (CoR).
 
"Premesso che siamo garantisti - continua Lettieri - e non vogliamo, né possiamo entrare nel merito della vicenda giudiziaria, che evidentemente interessa alla magistratura e alle forze dell’ordine ai quali rivolgiamo il nostro plauso, non si può però tacere sui risvolti politici che il presunto voto di scambio nelle regionali del 2015, oggetto della inchiesta, ha portato pesantemente alla luce".
 
"Pur non essendo stati eletti i personaggi coinvolti, è ovvio però che il serbatoio di quei voti di presunta matrice mafiosa ha inquinato fortemente l’agone politico. La sinistra e lo stesso presidente Emiliano non possono liquidare la vicenda così a cuor leggero".
 
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"Prendere le distanze è il minimo che la sinistra possa fare - conclude d'Ambrosio Lettieri - ma resta il dato oggettivo di un condizionamento che oggi forse meriterebbe ben altro comportamento. Magari le scuse ai pugliesi, perché una cosa sono le responsabilità giudiziarie, altre quelle politiche”.
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Ancora dal fronte CoR, Antonio Distaso (deputato) e Piero Liuzzi (senatore) dichiarano: "È il caso di sottolineare ancora una volta il grande impegno delle Forze dell'ordine nell'azione di contrasto alla criminalità. Esprimiamo la nostra ferma condanna verso tutto ciò che inquina la vita politica: attendiamo gli sviluppi di questa vicenda che, se confermata, aggiungerebbe un danno ulteriore all'immagine della politica tutta".

"Dice bene il Presidente della Regione, Michele  Emiliano: la Politica deve essere al servizio dei cittadini e vanno proibite le scorciatoie per il consenso. Anche noi pensiamo che non si debbano fare sconti a nessuno, per evitare che i cittadini perdano del tutto la fiducia nelle istituzioni. Nel suo intervento, però, c'è qualcosa di singolare e inaccettabile. Emiliano dimentica di aggiungere che proprio lui è stato il beneficiario, diretto e indiretto, di quei voti sporchi e un semplice sermone non può modificare la verità dei fatti".
 
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Carrellata che in casa Conservatori e Riformisti si completa con l'intervento del capogruppo in Consiglio regionale, Ignazio Zullo: "Non possiamo non unirci alle congratulazioni alle forze dell'ordine e alla magistratura, espressa dal presidente della Regione, per l'operazione che ha permesso di far venire alla luce contaminazioni di voto di scambio nelle scorse regionali".

"Quello che invece non condividiamo e dal quale prendiamo le distanze - prosegue Ignazio Zullo - è la lezione di morale che Emiliano vuole impartire. Intanto perché il centrosinistra in quella particolare competizione elettorale si caratterizzò proprio per comportamenti di altri candidati consiglieri regionali, non solo quello coinvolto in questa operazione, che ebbero comportamenti non proprio trasparenti e morigerati. Emiliano non può fare lezioncine a posteriori e non essersi accorto di niente mentre questi illeciti avvenivano".

"Inoltre è bene chiarire che i voti - conclude Zullo - anche di coloro che non sono eletti, servono a stabilire le consistenze della maggioranza e della minoranza e quindi influenzano la spartizione dei seggi all'interno del Consiglio regionale fra i vari partiti. Emiliano quindi la smetta di fare "Alice nel Paese delle Meraviglie" che in quella campagna elettorale di “meraviglie” ne abbiamo viste davvero tante".
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Altrettanto incisiva la presa di posizione del Movimento 5 Stelle: "Non si contano più i casi di presunto o meno “voto di scambio” ad opera di candidati inseriti nelle liste a supporto del Presidente Michele Emiliano e che di fatto, hanno contribuito all’elezione dell’attuale governatore".

"Ricordiamo lo scandalo che aveva coinvolto il candidato Filomeno, le indagini sulla candidata di centrosinistra Anita Maurodinoia “lady preferenze” e oggi arrivano le manette per Armando Giove, di 47 anni, factotum del politico Natale Mariella, che si presentò alle elezioni regionali del 2015 in Puglia con la lista «Popolari» a sostegno di Michele Emiliano".

"Tutti candidati che per fortuna non sono stati eletti, tuttavia non possiamo non segnalare come nonostante le prese di distanza del governatore,  quasi tutti questi soggetti (o parenti) hanno trovato una collocazione proprio per mano di Michele Emiliano: Alessandro Cataldo, il cugino del marito di Anita Maurodinoia è stato nominato a capo dell’Adisu e lo stesso Natale Mariella è stato nominato nel consiglio di amministrazione della Camera di Commercio di Bari.

Negli stessi banchi della maggioranza di Emiliano siedono consiglieri condannati o rinviati a giudizio, che hanno portato altri voti al governatore e chissà forse per questo non abbiamo mai sentito dire una sola parola contro queste persone, dall’ex magistrato antimafia Emiliano.

(gelormini@affaritaliani.it)

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Pubblicato sul tema: Puglia, voto di scambio alle regionali 2015: 21 arresti, pure un politico

                               Il commento di Emiliano agli arresti nel Clan Di Cosola

                               Cataldo Motta ultima indagine La Puglia tutta gli è riconoscente

 
 
 
 
 
 
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voto scambio regionali 2015 commenti arrestivoto scambio luigi d'ambrosio lettieri ignazio zullo michele emiliano








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