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Roma
Comune Roma, “io li ammazzo”, la bomba Albino Ruberti fa tremare Gualtieri

Al Comune di Roma si scatena la tempesta di fine agosto. Trema il trono di Rocky Albino Ruberti, il “potentissimo” e irsuto capo del sindaco Gualtieri. L'innesco della bomba è un video pubblicato dal quotidiano il Foglio, durante il quale “l'anima verace” del personaggio esce fuori con tutta l'energia. Una cena, una lite, che si conclude con una minaccia: “Inginocchiati o ti sparo”.

Il primo effetto della lite c'è già stato: il Pd ha chiesto le dimissioni immediate di Ruberti, mentre Francesco De Angelis ha ritirato la sua candidatura. E a metà mattinata, Il capo di gabinetto del sindaco di Roma, Albino Ruberti ha rimesso il suo incarico. In una lettera indirizzata al primo cittadino della Capitale, Ruberti scrive che "in merito al video pubblicato nella serata di ieri dal Quotidiano "Il Foglio", confermo che quanto avvenuto trattasi di un litigio verbale durante una cena privata, che nulla ha a che vedere con il mio ruolo istituzionale. In particolare, ho reagito con durezza alla frase “mi ti compro”, che pur non costituendo in sé una concreta proposta corruttiva, mi ha portato a chiedere, con foga sicuramente eccessiva e termini inappropriati, di ritirarla immediatamente perché l’ho considerata lesiva della mia onorabilità. Sono a disposizione per ogni chiarimento che riterrai necessario e, per evitare strumentalizzazioni che possano ledere il tuo prestigio e quello dell'istituzione che rappresenti, con la presente rimetto il mio mandato da Capo da Gabinetto", aggiunge. 

Ma vediamo di mettere ordine in una vicenda che è destinata a lasciare una cicatrice sul sindaco e sulla sua Giunta e, forse, ad aprire anche un rimpasto post elettorale. Lo scenario è quello di una cena a Frosinone tra amici e sodali Pd. A tavola ci sono Francesco De Angelis, ex assessore regionale Pd e candidato a settembre e il fratello Vladimiro. Con loro la consigliera regionale di Frosinone, Sara Battisti che poi è anche compagna di Ruberti.

Ruberti: "Li ammazzo, lo ammazzo"

Complice forse un eccesso di Cesanese del vicino Piglio, ad un certo punto Rocky Ruberti esplode contro De Angelis: "Tu' fratello a tavola vuoi che te lo dico che mi ha detto?". "Deve veni' qui a chiede in ginocchio scusa, perché sennò io stasera scrivo quello che mi avete chiesto a tavola. Subito lo scrivo! Cinque minuti! Li ammazzo! Lo ammazzo! Li ammazzo!". Il resto è nel video che è subito diventato virale ed è finito su Titok, in modo da creare un caso planetario.

 

Al di là dei modi poco urbani utilizzati da Ruberti, c'è da chiedersi il significato delle sue parole: quale proposta indecente avrebbe fatto il Vladimiro fratello di De Angelis? E che significa il “me te compro” urlato da Ruberti nel ricordare le parole presumibilmente pronunciate da Vladimiro. Quale la posta in gioco? Quale l'interesse economico ( o politico) che avrebbe spinto a fare “un'offerta di acquisto”, respinta con rabbia cieca da Ruberti? Gli interrogatici ai quali i tre politici dovranno dare una risposta è se si è parlato (a vanvera) di calcio come hanno asserito i sodali o se dietro ci sia qualcosa? Insomma, cosa avrebbe dovuto cedere Ruberti e in cambio di cosa? Insomma, la proposta di acquisto presumibilmente avanzata da Vladimiro De Angelis, era legale?

Si spegne l'astro di Ruberti da Zetema alla Regione Lazio e poi al Comune

Non meglio identificate fonti del Pd parlano chiaro: "Caso Ruberti svelato dal Foglio? Episodio gravissimo che non può restare senza conseguenze". Quindi è chiaro che o per via della forma che ricorda lo stile Gomorra più che l'aplomb istituzionale che una figura istituzionale apicale del Comune di Roma richiederebbe, o per la sostanza che resta ben occultata, la carriera dell'ex capo di Zetema sino al 2017 (presidente e amministratore delegato) e di capo di Gabinetto di Zingaretti alla Regione Lazio sino alle Comunali dello scorso anno, è destinata a spegnersi.

Ruberti: dalla grigliata durante il lockdown alle bravate dei figli

La violenza verbale con cui Ruberti ha riposto alla proposta indecente, è il terzo episodio fuori dalle righe. Troppo persino per il Pd in piena campagna elettorale e con un caso che ha già fatto il giro del mondo grazie ai social. Si aggiunge alla bravata dei figli fermati dai carabinieri ai Parioli ai quali hanno risposto “Lei non sa chi sono io” e alla grigliata del 2020 in pieno lockdown con gli amici sul terrazzo di casa, che gli è costata una multa salata. Stavolta però è diverso: da carnefice c'è il rischio che Ruberti possa essere una vittima. E dopo aver preso a scapaccioni in collaboratori nelle salette della Giunta Comunale, ostentato e gestito potere per anni, rischia di cadere per aver reagito a qualcuno che lo voleva “comperare”.

“Lei non sai chi sono io”, i figli di Albino Ruberti sfidano i Carabinieri

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