Fori a piedi, Marino rischia. Tregua finita torna il traffico
di Claudio Roma
Ufficialmente è il primo test post chiusura. In realtà è una specie di esorcismo del traffico con il sindaco Marino in testa e i tecnici comunali e dell'Agenzia per la Mobilità che incrociano le dita per tutta la giornata.
Riaprono i negozi, dopo la pausa estiva la città si “riaccende” e per la pedonalizzazione dei Fori Imperiali, il cui prezzo è stato pagato da via Labicana e dall'Esquilino, è il momento della verità. Sarà traffico caos?
Due gli elementi che fanno sperare che questa settimana passerà via liscia: l'assenza delle scuole, la cui riapertura è fissata intorno al 10 settembre a seconda dell'ordine e grado, e la lentezza con cui Roma riprende il suo ritmo naturale post vacanze.
Per chi si trova a passare in zona, è bene tenere a mente il calendario dell'autunno caldo: dal 10 al 13 settembre i commercianti del quartiere sono pronti a scendere in strada e a bloccare il traffico per almeno mezza mattinata, poi il 14 le venti associazioni di esercenti e cittadini che hanno approvato claim e programma di “Trappola per Fori” si faranno sentire. Non solo referendum per chiedere al sindaco di fare un passo indietro, ma una vera manifestazione di piazza.
La piattaforma è chiara: la decisione clamorosa di chiudere 500 metri di strada è stata gestita dal Campidoglio senza nessun coinvolgimento degli attori del rione e del quartiere, attuata come un diktat e i cui effetti in termini di traffico hanno già dato i primi risultati: sono bastati un paio di pullman turistici e due auto per far esplodere via Labicana, ridotta a una sorta di mini autostrada. Quindi non s'ha da fare o perlmeno con una gradualità che consenta a chi vive e lavora nella zona di adattarsi.
Oltre le minaccia di far saltare il banco dei pegni dei Fori sui quali Marino ha scommesso la sua credibilità, per ora si registrano lamentele e richieste di rimodulazione dei canoni d'affitto per i tanti commercianti che si affacciano sulle strade della discordia. E' sul caos annunciato che però i contrari al sacrificio del quartiere puntano tutto. Basta aspettare.