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Roma
Giunta Raggi, 3 anni e mezzo di danni. E il bilancio approvato è un fallimento

di Giulio Pelonzi *

In Aula Giulio Cesare è stato approvato il Bilancio di previsione di Roma Capitale 2020-2022 ovvero l'ultimo bilancio utile della Giunta Raggi, un esecutivo che ha fatto enormi danni e le cose fatte per la crescita e lo sviluppo della città sono a saldo zero.

Lo “Sblocca Roma 2020” annunciato dalla Raggi, con i conti in ordine e le risorse finanziare necessarie alla crescita e allo sviluppo sociale, purtroppo non corrisponde a verità. Si tratta invece di un bilancio in pareggio fatto su artifizi contabili e finanziari, come rilevato anche dall’Oref, l’organo di revisione contabile capitolino, che critica l’amministrazione e parla di procedure adottate “patologiche”. Un annuncio fotocopia di quello fatto alla stampa nel mese di dicembre 2016, sei mesi dopo il suo insediamento in Campidoglio, non appena approvato il bilancio di previsione 2017-2019, bocciato poi dall’Oref perché, nella sostanza, non rispettava le regole del Patto di Stabilità.

Sui conti di Roma Capitale pendono circa 360 milioni di euro di danni erariali sui temi affrancazioni, piani di zona, punti verde qualità, che da soli costerebbero alle casse comunali 180 milioni di euro.

Tanti nodi da sciogliere e un bilancio approvato che non ne scioglie neanche uno, sul fronte delle entrate che il Comune potrebbe realizzare. Non si risolve il tema delle affrancazioni, le abitazioni realizzate nei piani di zona in regime di edilizia convenzionata acquistate a prezzi ribassati e rivendute a prezzi di mercato sulle quali pesa una sentenza del Tribunale dal 2015 per introiti indebiti, come pure non si risolve il tema dei condoni edilizi di cui rimane una enorme massa di pratiche arretrate non lavorate e giacenti nei cassetti degli uffici. Sulla questione il Pd ha rilevato più volte la necessità della riorganizzazione di Risorse per Roma, la Società in House che affianca il Dipartimento Urbanistica nella gestione delle attività di riscossione, ma le nostre proposte sono rimaste inascoltate. Riguardo le uscite questo bilancio conferma l'incapacità della giunta di investire denari a beneficio della città, si assegnano fondi ai Municipi con il criterio di spesa o resa, assomiglia al gioco delle tre carte, si stanziano finanziamenti da impegnare entro la fine di dicembre oppure si restituiscono, una missione impossibile.

Il caos è totale su ogni questione da affrontare, le aziende municipalizzate sono allo sbando, Ama con un bilancio in rosso e senza piano aziendale, Atac condannata da una difficile procedura di concordato preventivo. E ancora Farmacap, che conta oltre 300 dipendenti e Multiservizi con più di 3000 lavoratori a rischio licenziamento.

Da parte nostra l’impegno è stato massimo, prima dell'ultima sessione di bilancio abbiamo organizzato un'iniziativa per ascoltare le istanze delle associazioni di categoria, con le quali lavoriamo da inizio consiliatura, e abbiamo trasformato le loro proposte in 500 ordini del giorno su diversi temi: sociale, cultura, trasporti, lavori pubblici, ambiente.

Tra le richieste che hanno avuto il riconoscimento dall’Assemblea Capitolina c’è l’ordine del giorno sul tema dell'abbandono delle periferie: abbiamo chiesto di istituire un fondo per il completamento delle opere pubbliche primarie nei Piani di Zona della delibera 167, l’Assemblea ha approvato e inserito in bilancio il capitolo di spesa sul quale andranno stanziati i finanziamenti, un primo traguardo raggiunto grazie al nostro lavoro e alle nostre battaglie. Esistono quartieri a Roma, compresi nei Piani di zona, dove sono state costruite le abitazioni ma non ancora realizzate strade, fogne ed illuminazione, quartieri come Monte Stallonara, Piansaccoccia, Castelverde, Collefiorito, che sono privi di servizi con strade sterrate e senza illuminazione, sembrano uno spaccato delle periferie raccontate nei film di Pasolini. Dobbiamo fare il possibile e dare pari dignità a tutti i cittadini romani.

Tra un anno e mezzo la Giunta Raggi tirerà le somme e crediamo che non lascerà di sé un bel ricordo, ad oggi nessuna presenza, grande o media, di opera pubblica, no infrastrutture, decoro urbano zero, una gestione ordinaria disastrosa, una decrescita infelice insomma, è sotto i nostri occhi.

* Giulio Pelonzi, presidente Gruppo Capitolino del Partito Democratico

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