Il presidente della Giovane Italia di Roma, Cesare Giardina, ha tentato di entrare a Palazzo Valentini per consegnare al presidente Zingaretti una grossa saponetta rossa con la scritta "Zingaretti er saponetta: sfugge scivola e scappa".
"Su un quotidiano di alcuni giorni fa - ha spiegato Giardina - c'è un articolo in cui Zingaretti viene definito 'er saponetta' e ci è piaciuto molto perché lo rappresenta appieno. Zingaretti è sfuggente, non affronta mai i problemi, non si assume mai le responsabilità... Anche nelle dichiarazioni che fa è sempre lì, nel mezzo: oggi fa una festa popolare ma non è il lancio della sua candidatura alle primarie, lui non è ancora il candidato sindaco di Roma quando lo sanno tutti, perché è appoggiato da tutto l'apparato del Pd... In virtù di questo - ha aggiunto Giardina - gli abbiamo consegnato la saponetta e 10 domande che da tempo proviamo a porgli su diversi temi (sull'edilizia scolastica, sugli sprechi della Provincia di Roma, sull'acquisto di una nuova sede...) e alle quali non si è mai degnato di rispondere. Speriamo che questa volta non si comporti da saponetta ma risponda alle nostre domande, altrimenti - ha concluso - ritiri subito la sua candidatura perché per amministrare una città come Roma serve un piglio decisionista e bisogna assumersi le responsabilità".

Per la cronaca la consegna della saponetta è fallita perché l'usciere di Palazzo Valentini ha riferito a Giardina e ai suoi colleghi che in quel momento il presidente Zingaretti non poteva riceverli.
Ma sul presidente della Provincia, arriva anche il giudizio severe di Gianni Sammarco, notoriamente uno tra i politici più silenziosi. Scrive il deputato e coordinatore del Pdl di Roma: “Nicola Zingaretti mi ricorda tanto quei calciatori che, dopo qualche buona partita, vengono subito esaltati da parte della stampa e richiesti quasi plebiscitariamente in Nazionale. Il presidente della provincia di Roma ha "giocato" in un campo abbastanza semplice, senza lo stress e le pressioni di enti più pesanti come regione e comune. Anche la sua attività amministrativa in questi anni è stata impalpabile e controversa come evidenziato dal documento presentato oggi dal gruppo provinciale del Pdl, che dobbiamo diffondere capillarmente per far comprendere alla gente che candidarsi alla giuda della capitale d'Italia significa dimostrare qualcosa in più delle iniziative patinate e dei buoni articoli di giornale".
E anche il grupo provinciale del Pdl ha detto la sua. "La vera storia dell'amministrazione Zingaretti: oltre agli annunci e agli sprechi, il nulla". È questo il nome del dossier presentato che ha allestito un gazebo in piazza Santi Apostoli, proprio davanti al Palazzo Valentini, per contestare l'operato del presidente Nicola Zingaretti nei suoi quattro anni di governo. Il piccolo dossier, una trentina di pagine in tutto, è articolato in 7 capitoli e contesta le scelte della giunta provinciale sull'edilizia scolastica ("il 90% degli istituti non è a norma"), sulla viabilità ("cartellonistica selvaggia"), sul sociale (tra cui "il WiFi più costoso d'Europa"), sulle spese in somma urgenza e società in house, sul patrimonio, sulla "farsa della Consulta Antimafia" e, infine, sulle "spese pazze di Zingaretti".

Su quest'ultimo punto, il gruppo Pdl cita il monitoraggio hotspot WiFi (260.000 euro l'anno), il pacchetto eventi per enoteca provinciale (450.000 in tre anni), degustazione prodotti tipici (260.000 euro), newsletter Provinz (296.340 euro), progetto informatico Comnet, "fermo alla fase progettuale" (2.094.949 euro alla società Xait), opuscoli e conferenze per studiare il fenomeno della città metropolitana: 12 approfondimenti costati 80.000 euro l'uno (960.000 euro totali).
All'incontro erano presenti, tra gli altri, il coordinatore Pdl del Lazio, Vincenzo Piso, il coordinatore Pdl di Roma, Gianni Sammarco, e il capogruppo Pdl alla Provincia di Roma, Andrea Simonelli. "Siamo qui - ha dichiarato Simonelli - per dire che il modus operandi di Zingaretti non è stato orientato all'efficienza e alla sobrietà, e la questione della nuova sede della Provincia è solo la punta dell'iceberg. Su molti temi non ci siamo limitati a fare denunce: abbiamo fatto proposte, mozioni ed emendamenti al bilancio. Oltre al dossier che presentiamo- ha aggiunto Simonelli - stiamo valutando un'iniziativa a settembre per diffondere questo documento sul territorio di Roma e Provincia".
Il coordinatore regionale Vincenzo Piso ha sottolineato che "la Provincia è un'istituzione che gode di un cono d'ombra dovuto a limiti di competenze e all'ombra che gli proiettano gli enti più pesanti, cioè il Comune e la Regione. Di questo cono d'ombra ha potuto fruire il presidente Zingaretti, che si nasconde rispetto alle sue competenze e non manca mai un'occasione per fare il grillo parlante sulle mancanze degli altri". Sul dossier Piso ha spiegato che "non è questione di fare polemica politica: io credo che, se bisogna rappresentare una nuova classe dirigente capace di affrontare i problemi della nostra città, della provincia e della regione, bisogna saper fare un salto di qualità e avere la coerenza di coniugare quello che si dice quando si è all'opposizione con quello che si va a fare quando si è al governo di un'istituzione”.