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Roma
Rifiuti caos: Roma salva grazie all'Abruzzo. I Radicali: “Serve una discarica”

Rifiuti, Roma si salva grazie all'Abruzzo che continuerà a ricevere l'indifferenziato per altri 12 mesi. Ovviamente a caro prezzo. Intanto i Radicali alzano la voce e chiedono la realizzazione di una discarica di servizio.  

La Giunta regionale del Lazio ha approvato la delibera con cui viene prorogata fino al 31 dicembre 2019 la possibilità di conferire i rifiuti indifferenziati prodotti da Roma Capitale negli impianti abruzzesi per il trattamento meccanico biologico. La proroga rientra nell'Accordo di Programma sottoscritto da Regione Lazio e Regione Abruzzo per la gestione di 70.000 tonnellate di rifiuti "talquale" raccolte da AMA spa.

"L'Amministrazione regionale ancora una volta garantisce una leale collaborazione al Comune di Roma per affrontare la gestione dei rifiuti urbani, soprattutto in questa fase critica. Ora auspichiamo una svolta da parte del Campidoglio, che dovra' compiere rapidamente quelle scelte necessarie sugli impianti di servizio per consentire un corretto funzionamento del sistema dei rifiuti", ha dichiarato in una nota Massimiliano Valeriani, assessore al Ciclo dei Rifiuti della Regione Lazio.

Intanto i Radicali alzano la voce: "Già prima dell'incendio del Tmb Salario le criticità del ciclo dei rifiuti a Roma erano ben note, così come erano conosciute -noi le abbiamo ribadite molte volte- le contromisure per affrontarle". Così in una nota Alessandro Capriccioli, capogruppo di +Europa Radicali al Consiglio Regionale del Lazio, e Massimiliano Iervolino, vice coordinatore nazionale di +Europa. 

"Oltre a un aumento significativo della raccolta differenziata, imprescindibile per ridurre il carico di indifferenziato sugli impianti, occorre realizzare una discarica di servizio di un impianto di compostaggio, per iniziare a colmare l'enorme deficit impiantistico di Ama. Dopo l'incendio, naturalmente, queste misure sono diventate ancora più urgenti, specie in concomitanza con le feste natalizie che notoriamente si traducono in maggiori quantità di rifiuti da trattare e smaltire.

Raggi dovrebbe semplicemente mettere in campo, una volta per tutte, la volontà politica di adottare quelle soluzioni, smettendo di lasciarsi andare a proclami ideologici che non hanno alcuna corrispondenza con la realtà. In questa ottica, il commissariamento non solo sarebbe del tutto inutile (come già accadde nel 2011, quando il Lazio e Roma furono commissariate, senza alcun risultato, per la ricerca di una nuova discarica che sostituisse Malagrotta), ma per la Sindaca rappresenterebbe l'ennesimo alibi dietro cui nascondersi, scaricando su altri le responsabilità che, per il ruolo che ricopre, dovrebbe essersi assunta già da un pezzo. Governare una città significa questo: il resto è fuffa, e nemmeno i Tmb sono capaci di trattarla".

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