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Roma
Roma, effetto gelo: la stangata su frutta e verdura. Aumenti sino al 30%

di Massimiliano Martinelli

Gelo e maltempo fanno tremare i consumatori. I danni ad allevamenti e coltivazioni fanno schizzare i prezzi alle stelle, Coldiretti Lazio avverte: “Rincari fino al 30%, gli ortaggi saranno introvabili”

Il grande freddo è tornato e spaventa i romani. A terrorizzare gli amanti di frutta e verdura non sono però solo le temperature, bensì le amare sorprese che un inverno così rigido regala: “Un danno diretto quantificato in 1,5 miliardi – assicura David Granieri, presidente di Coldiretti Lazio – Senza poi calcolare il danno indiretto, ovvero l'indisponibilità sul mercato, che si traduce nell'assenza ad esempio di prodotti freschi”.

Nel pieno del rigido inverno romano, il numero uno della più grande associazione di agricoltori, sezione Lazio, parla ad Affaritaliani facendo il punto sui danni a campi ed animali, azzardando un pronostico sulle conseguenze: “A livello regionale il sud pontino, è ancora in difficoltà a causa della tromba d'aria che circa un mese fa ha messo in ginocchio molte aziende produttive – racconta Granieri - Tantissimi i danni da merce e strumenti, in molti si sono trovati a fronteggiare l'inverno più freddo degli ultimi 10 anni. Quelle aziende colpite dovranno essere sostenute per non perdere identità regionale – avverte Granieri – In queste occasioni si abbassa il volume dei fatturati delle aziende, il consumatore diventa insoddisfatto, rallentano i cicli produttivi di ortofrutta. Tutto ciò provoca una frenata dell'economia agricola regionale, che costituisce il 17-18% del Pil del Lazio”.

Un vero e proprio dramma per molti, che si ripercuote poi concretamente anche sul consumatore: “I consumatori sono penalizzati da due punti di vista: l'aumento dei prezzi sul mercato, con il problema gelo comune in tutta Europa, e le quote di mercato depauperate – prosegue Granieri – I prodotti che saranno più 'rari' sul mercato? Ortaggi sotto serra tutti, principalmente”.

Ad aspettarci al nostro banco di fiducia sarà quindi, molto probabilmente, una brutta sorpresa: “Anche il 30% di rincaro, in alcuni casi. In un mercato allineato è molto”. Ma non solo: “L'altro rischio è la 'non presenza', quindi l'adeguamento del consumo, certi prodotti semplicemente non si mangeranno”. Le prime ripercussioni attese già dai primi giorni:“Il mercato è giornaliero, potete vederlo subito. Su prodotto regionale si ha un riscontro immediato, per questo bisogna fare sempre attenzione alla tracciabilità e all'origine. Quello che possiamo consigliare è di acquistare presso un punto vendita di fiducia, aziende locali, sperando che situazione non peggiori”.

E mentre si contano ancora i danni fatti dal maltempo, a Roma si inizia a parlare di 'ipotesi neve': “Il freddo genera sempre disfunzioni. Il primo impatto è sull'agricoltura, poi sulle colture annuali, ma anche gli allevamenti da latte rallentano – dichiara Granieri – La neve? Noi abbiamo lanciato l'idea di mantelli per le mucche, ma la neve a Roma ci troverebbe impreparati, sarebbe un evento straordinario. L'ultima esperienza complicata 4-5 anni fa, ci siamo mobilitati ma siamo ancora preoccupati”.

Infine l'allarme, un appello sentito di Granieri, quello del latte caprino “contraffatto” introdotto clandestinamente nel mercato regionale: “Registriamo nel settore del latte ovino, caprino, prezzi molto bassi a dispetto di poca presenza della materia prima, è anomalo – avverte - Stanno avvenendo delle immissioni di latte diverso da quello regionale, c'è il rischio di aggressione dal punto di vista speculativo. Vorrei richiamare l'attenzione, perché il settore è sensibile a questo tipo di speculazioni”.

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