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Roma
Roma senza taxi, primo sciopero anti-Raggi: incontro o sarà “guerra”

di Federico Bosi

Due taxi in servizio in due ore. Lo sciopero dei tassisti, in aperta guerra con la Raggi e l'amministrazione M5S, blocca la stazione Termini con romani e turisti costretti ad affidarsi alla lotteria dei bus. Il sindaco continua a rifiutare il confronto, e le auto bianche sono pronte a paralizzare nuovi snodi cruciali della città.

 

“Virginia Raggi bla bla bla” e “Raggirati dalla Raggi”: cori da stadio contro il sindaco di Roma intonati dalla marea di tassisti che ha bloccato l'area taxi della stazione Termini per l'assemblea generale organizzata dalle organizzazioni sindacali, in concomitanza con lo sciopero. Di taxi in servizio in giro per Roma non ce n'è neanche l'ombra e lo sciopero è un successo: l'adesione sfiora il 90% e il guanto di sfida alla Raggi è stato lanciato.

A guidare la protesta è Loreno Bittarelli, Presidente della Cooperativa Radiotaxi 3570 di Roma e dell'Unione Radiotaxi d'Italia. Sono 5 i temi principali che hanno animato l'assemblea generale: Termini, la piattaforma Taxi Web, l'abusivismo, le tariffe e le turnazioni. “A Termini la situazione è gravissima – spiega Bittarelli –. Qui c'è un problema enorme di viabilità. Solo per entrare ed uscire i taxi impiegano più di mezzora nei giorni normali, ed essendo questo uno snodo in cui c'è una grande richiesta, c'è biosogno che la viabilità si facilitata per far confluire più velocemente i taxi. Ed invece non si fa nulla. Anzi, ci si mette in difetto come categoria dicendoci che a Termini mancano i taxi ed invece il caos è solo perché è impossibile raggiungerla. È assurdo che l'amministrazione comunale punti il dito contro di noi per i disagi che si creano a Termini quando invece la colpa è la loro che non risolvono i problemi”.

“Secondo problema – continua Bittarelli – è il fatto che il comune vuole imporci la piattaforma Taxi Web, che a loro dire serve solo per snellire le pratiche amministrative. Però non c'è stato mai dato modo di visualizzare il progetto, si basa tutto sul sentito dire, ci viene solo sottoposto la firma di un contratto che prevede delle clausole vessatorie, ovvero che se non metti Taxi Web poi non ti rinnovano la licenza. In più nel contratto all'articolo 3 c'è addirittura scritto che dobbiamo impegnarci a rispettare tutti regolamenti attuali e futuri che saranno emanati dalla Agenzia Roma Servizi per la Mobilità Srl. Questo è assurdo. Non non vogliamo accettare di firmare della cambiali in bianco, vogliamo capire di che cosa si stratta prima di apporre la firma su una cosa così importante. Terzo tema è l'abusivismo. Un argomento vecchio ma attuale allo stesso tempo perché in questa città ognuno fa come gli pare. Ogni giorno escono fuori servizi nuovi totalmente abusivi e nessuno fa nulla, si girano dall'altra parte. Il Comune di Roma assegna addirittura il bando per il trasposto dei disabili a soggetti che operano con licenze di Ncc della Calabria o di comuni di fuori Roma, cosa proibita dalla legge”.

“Quarto punto – prosegue – sono le tariffe, ferme da quasi 10 anni mentre il regolamento comunale prevede che ogni due anni devono essere adeguate. Non si capisce perché non si riescano a rispettare neanche le regole che lo stesso Comune ha scritto nel regolamento. Infine le turnazioni che spesso vengono fatte senza neanche sentirci. Sono state partorite delle turnazioni assurde fino a qualche tempo fa che hanno abbigliato dei tassisti a lavorare 43 giorni consecutivi senza nessun giorno di riposo. Una cosa allucinante ed incomprensibile. Sono tre anni e mezzo che si è insediata questa amministrazione e che chiediamo un incontro con il sindaco ma niente. Abbiamo incontrato finora tutti i sindaci degli ultimi trentanni, con qualcuno ci abbiamo anche litigato, ma il confronto sui temi c'è sempre stato. Con la Raggi invece no”.

Dato il successo dello sciopero, ecco l'avviso finale lanciato alla Raggi: “I tassisti non si arrenderanno mai. Speriamo che la Raggi mandi un segnale e che ci dica quando possiamo incontraci. Se così non fosse – conclude Bittarelli –, siamo pronti a scioperare di nuovo, in maniera sempre più crescente. Se fermare il servizio a Termini non è bastato, la prossima volta lo faremo anche a Tiburtina, Fiumicino e Ciampino. Vogliamo semplicemente esprimere le nostre ragioni”.

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