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Roma
Stavano scavando un tunnel per rapinare una banca: il giudice li manda a casa

Sono tornati i liberi i due napoletani protagnisti del tenmativo di rapinare una banca scavando un tunnel in compagnia di due "sodali" romani. La decisione al termne dell'udienza per direttissima. Il pm aveva chiesto la misura cautelare in carcere: respinta. Il processo fissato al 20 dicembre.

 I due napoletani appartenenti alla “banda del buco” erano stati arrestati giovedì 11 agosto mentre tentavano di scavare un tunnel sotto via Innocenzo XI, nel quartiere Aurelio a Roma. Una frana improvvisa li aveva bloccati sottoterra e, costretti a chiamare aiuto, sono stati arrestati dai Carabinieri dopo le difficili operazioni di soccorso che sono durate ore.

I rapinatori si sono difesi: “Passavamo da lì per caso”

"Stavamo passando in macchina per caso e abbiamo visto un ragazzo che chiedeva aiuto – avevano detto i due arrestati per resistenza e danneggiamento all’udienza direttissima in corso a piazzale Clodio - quando abbiamo visto il tunnel nel pavimento abbiamo avuto paura e ce ne siamo andati via. Mentre andavamo via ci ha accostato un’auto e ho visto le pistole ma non abbiamo capito che erano carabinieri perché era un’auto civetta". Sono queste le dichiarazioni dei due napoletani all'udienza per direttissima di questa mattina, al termine della quale sono tornati a piede libero.

La decisione del giudice

I rapinatori sono tornati liberi in meno di ventiquattr'ore. La misura cautelare in carcere richiesta dal pm per Antonio Pinto, 46 anni e Mario Mazza, 57 anni, è stata respinta dal giudice, che ha soltanto fissato l'inizio del processo al 20 dicembre. Intanto, i due "cassettari" restano a piede libero.

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