INNOVAZIONE E RICERCA : INVESTIMENTI E PROGETTI
Pillole d'Europa di Cinzia Boschiero
Molte le novità: un fondo europeo per la difesa che cofinanzia progetti industriali e di ricerca per 525 milioni di euro; due miliardi di euro per una ulteriore fase pilota 2019-2020 del Consiglio europeo per l’innovazione per trasferire le scoperte scientifiche europee alle aziende e 10 miliardi di euro per il 2021-2027 per lo sviluppo in Unione Europea. E’ aperto inoltre un bando che sostiene progetti di mobilità accademica intra-africana (rif. GUCE/GUUE C 91/2 del 11/3/2019). E’ gestito dalla Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura EACEA ed è inserito nel quadro del MIP, programma d’azione pluriennale 2018-2020 del programma Pan-africano, all’interno del programma europeo DCI II. Si tratta del programma per la mobilità accademica intra-africana che punta sullo sviluppo del capitale umano in Africa e si intende migliorare la collaborazione intra-africana come previsto dall'Agenda 2063. Ci sono investimenti anche grazie al programma europeo Central Asia Invest V che intende stimolare lo sviluppo del settore privato e la diversificazione economica in Asia centrale, incoraggiando la crescita e l'espansione delle micro, piccole e medie imprese. Possono essere cofinanziati progetti realizzati presso le repubbliche dell’Asia centrale beneficiarie di DCI II (Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan). Anche in Sanità si investe a livello comunitario ad esempio grazie al programma europeo Salute in vigore dal 2014 al 2020. Si punta a integrare, sostenere ed aggiungere valore alle politiche degli Stati membri per migliorare la salute dei cittadini e ridurre le disuguaglianze. Possono essere cofinanziati progetti di innovazione in ambito sanitario e progetti a favore della sostenibilità dei sistemi sanitari e contro le minacce sanitarie transfrontaliere. Il bando 2019 concerne due ambiti ovvero uno stanziamento di 3 milioni e 800mila euro per un bando sul topic 1- Registri delle malattie rare per le Reti europee di riferimento -ERN che ad oggi sono 24 ma di cui sono attivi solo per 5 i registri. Tra le realtà che fanno parte di 5 ERN c’è la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta.
Di recente sono stati pubblicati diversi studi innovativi tra cui importanti risultati da uno studio fase 2 nella Miastenia Gravis che evidenziano l’utilità di un nuovissimo farmaco immunomodulante come spiega il dott. Renato Mantegazza, Istituto C. Besta, Direttore del Comitato Scientifico della Associazione AIM che sottolinea:”Il mio team, punto di riferimento internazionale nel trattamento della Miastenia Gravis, è stato coinvolto fin dall'inizio nell'uso di questa nuova molecola che ha il potenziale enorme di rivoluzionare l'approccio farmacologico della Miastenia e di tutte le malattie autoimmuni provocate da autoanticorpi. I dati ottenuti rispondono alle esigenze cliniche dei pazienti e si può dire che stiamo finalmente entrando in una Medicina di Precisione per la selettività dell'intervento farmacologico”. Di recente ha visitato la Fondazione IRCCS Istituto Besta anche la III Commissione Sanità e Politiche Sociali di Regione Lombardia e il Presidente Andrea Gambini sottolinea ““Coordiniamo e partecipiamo a diversi progetti sia regionali che nazionali, europei ed internazionali nel settore delle neuroscienze”, dice Andrea Gambini, ”Abbiamo al nostro interno Centri di riferimento nazionali per diverse patologie tra cui il Centro per la Diagnosi e Cura delle Cefalee e delle Algie Cranio-Facciali, il Centro Parkinson – SLA – Alzheimer, il Centro per il Sonno e siamo un punto di riferimento per le discinesie pediatriche e le malattie rare anche a livello europeo nella rete degli ERN. Siamo Centro per la formazione per i monitoraggi neurofisiologici intraoperatori. Il Besta NeuroSim Center (http://www.bestaneurosim.com) inoltre si distingue a livello internazionale nella formazione e nell’aggiornamento dei neurochirurghi ed è il primo centro per la simulazione e il training neurochirurgico in Europa, il più equipaggiato al mondo per quanto riguarda simulatori neurochirurgici all’avanguardia”.
Si segnala tra i giovani ricercatori il fatto che il Dott. Ivano Di Meo, ricercatore presso la Struttura Complessa di Genetica Medica e Neurogenetica della Fondazione I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta è risultato primo tra i premiati del Bando di Ricerca Finalizzata 2018 del Ministero della Salute nella sezione Giovani Ricercatori per un progetto che riguarda un sottogruppo di malattie neurodegenerative rare. Inoltre uno studio congiunto BESTA-INT dimostra per la prima volta che il processo di rilascio di DNA con attività infiammatoria può essere esteso all’immunità adattativa, di cui i linfociti T fanno parte. “I linfociti T svolgono un ruolo cruciale in molte malattie autoimmuni, fra cui quelle del sistema nervoso centrale come la sclerosi multipla, e nel cancro; pertanto, comprendere i meccanismi di funzionamento dei linfociti T ha da sempre una grande rilevanza”, sottolinea il dott. Massimo Costanza, ricercatore della Fondazione I.R.C.C.S. dell’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano che ha coordinato assieme alla dott.ssa Rosetta Pedotti uno studio congiunto con altri ricercatori dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, team coordinato dalla Dott.ssa Sabina Sangaletti, e a cui hanno collaborato anche ricercatori della Stanford University in California e dell’Università di Brescia.
Lo studio per la sua rilevanza è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. Due altri studi clinici molto interessanti riguardano il trattamento dei glioblastomi la cui prognosi complessiva resta infausta e la recidiva assai frequente. Si rende pertanto prioritaria l’individuazione di trattamenti innovativi. “L’unità di Neuro-Oncologia Molecolare del Besta,” dice la dott.ssa Serena Pellegatta,”ha sviluppato due studi clinici, DENDR1 (EUDRACT N° 2008-005035-15) e DENDR2 (EUDRACT N° 2008-005038-62), rispettivamente il trattamento di GBM di prima diagnosi e GBM recidivanti con cellule dendritiche caricate con lisato tumorale autologo sono attualmente attivi presso il nostro Istituto. Il vaccino viene prodotto presso la nostra Unità Produttiva Terapie cellulari a partire da una leucaferesi dei pazienti”. Si punta a contribuire al miglioramento della qualità della vita dei pazienti affetti da un tumore raro ma estremamente maligno.
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