Come le tasse, anche il Natale è inesorabile. Allora anziché lamentarsi conviene viverlo e non brontolare per non affliggere ulteriormente chi ci sta intorno.
Ecco alcune regole per dribblarlo e mantenere l’educazione.
- Diluire la distribuzione dei regali e non ridursi gli ultimi tre giorni. Natale è uno dei pochi casi in cui non bisogna aprirlo di fronte al Babbo Natale di turno ma si può aspettare il 25 dicembre.
- Scegliere di fare i saluti prenatalizi solo se necessari, altrimenti è meglio risparmiare le energie.
- Tenere sempre alcuni regali di scorta arrivasse qualcuno con un omaggio che non avevate calcolato.
- Il nipote deve fare gli auguri agli zii, il signore alla signora, il collaboratore al capo etc…
- Non dite ‘auguri’ a chi ha subito un lutto durante l’anno intercorso. I dolori riaffiorano durante le feste.
- Cercare di collaborare al pranzo di Natale senza far ricadere la fatica solo su chi ospita. E naturalmente non criticate le pietanze, è tutto molto faticoso.
- È un giorno di festa per cui l’abbigliamento deve essere adeguato: no ai jeans, no tute, no scarpe da ginnastica. I maglioni con le alci o l’albero di Natale possono essere divertenti se indossati con ironia.
- Apparecchiare secondo tradizione allestendo con riferimenti al Natale, privilegiando il rosso. Basta comunque un solo colore in tutte le sue declinazioni anziché addobbare come Carnevale.
- Niente tovaglioli di carta, piatti di carta e , ancor peggio, bicchieri di carta.
- Chi sta a dieta deve scegliere tra i cibi proposti ma non ammorbare i commensali.
- Se ci sono molti bambini, si divertiranno molto di più se li sedete insieme.
- Natale, carico di aspettative, è una volta l’anno per cui non vale la pena affrontare argomenti rischiosi che vanno a minare il precario equilibrio familiare.
- La gaffe sta dietro l’angolo, conviene informarsi prima sul parente che si vede solo in poche occasioni canoniche.
- In caso di famiglie allargate, la strategia di mettere i nuovi arrivati non vicino agli ex, diventa fondamentale.
- Il brindisi va fatto guardandosi negli occhi e alzando i calici, senza scontrarli. Non va detto cin cin ma un augurio alla famiglia o al nonno o ’a 100 di questi giorni’ etc.
Fb. Buone maniere contemporanee