Imprese, come rateizzare il debito con l'Inps e ottenere il Durc
Nuova puntata su Affaritaliani.it della rubrica "Tasse&Pensioni", uno spazio a cura dello studio fiscale tributario e del lavoro Massimiliano Casto che risponderà a tutti i vostri quesiti in materia di fisco e previdenza. Per orientarsi nel difficile mondo della burocrazia e delle leggi scrivete a:
tassepensioni@affaritaliani.it
QUESITO
Ho un debito abbastanza elevato con Equitalia accumulato negli ultimi 4 anni. Inoltre ho avuto una verifica da parte della guardia di finanza e anche per questa mi è arrivata già la cartella esattoriale. Ho deciso di mettermi in regola, magari presentando un piano di rientro, spiegando la mia volontà a pagare ma tenendo presente la mia situazione economica non rosea. Volevo sapere come funziona la rateizzazione e su quante rate posso saldare. Grazie.
Francesco P. provincia di Milano
RISPOSTA
I contribuenti che si trovano in una temporanea situazione di obiettiva difficoltà, cioè che si trovano nell’impossibilità di pagare in un’unica soluzione il debito iscritto a ruolo indicato nella cartella di pagamento (ad esempio: per carenza temporanea di liquidità finanziaria; stato di crisi aziendale dovuto a eventi di carattere transitorio; crisi economiche settoriali o locali; riorganizzazione, riconversione o ristrutturazione aziendali; trasmissione ereditaria del debito a ruolo; scadenza contemporanea di pagamenti, anche relativi a tributi o contributi), possono rivolgersi agli Agenti della riscossione per ottenere la rateazione del debito.
Per richiedere il pagamento rateale, occorre presentare domanda in carta libera e idonea documentazione che attesti la temporanea situazione di difficoltà. Per le rateazioni di importi fino a 50.000 euro, è sufficiente un’autocertificazione. Per gli importi superiori resta invece necessaria la presentazione di alcuni documenti aggiuntivi per dimostrare la situazione di temporanea difficoltà economica. In ogni caso, non è più necessario presentare garanzie (fideiussione bancaria, polizza fideiussoria eccetera).
La dilazione può essere concessa fino a un massimo di 120 rate mensili, quando il debitore si trovi, per ragioni estranee alla propria responsabilità, in una grave e comprovata situazione di difficoltà, legata alla congiuntura economica (Dl 69/2013; in precedenza 72 rate) e l’importo minimo della rata, salvo eccezioni, è di 100 euro.
Il debitore può chiedere che il piano di rateazione preveda, in luogo di rate costanti, rate variabili di importo crescente per ciascun anno. I piani di rateazione a rata costante, gia' emessi alla data di entrata in vigore del Dl.n. 16/2012 (2 marzo 2012), non sono soggetti a modificazioni, salvo il caso di proroga.
In caso di evidente peggioramento della situazione economica del contribuente, la dilazione può essere prorogata soltanto una volta, sempre fino a 120 mesi (Dl 69/2013; in precedenza 72), a condizione che non sia intervenuta decadenza.
Massimiliano Casto – Noto (SR)
QUESITO
Da un pò di tempo non ho pagato dei debiti con il fisco ma soprattutto ho problemi con l’Inps, sia per i contributi del mio dipendente che per i contributi miei personali da artigiano. Sono molto preoccupato, perché sono proprietario dell’appartamento in cui abito e non vorrei perderlo con un pignoramento. Tra l’altro questo debito non mi permette di ottenere il durc per partecipare alle gare di appalto. Mi sente confuso perché voglio pagare ma voglio una rateizzazione. Cosa ne pensate?
Giuseppe A.1959 - Benevento
RISPOSTA
La sua idea di rateizzare il debito è una ottima via d’uscita. Infatti il contribuente che ha ottenuto la rateazione non è più considerato inadempiente e può richiedere il Durc (Documento unico di regolarità contributiva) per partecipare alle gare di affidamento delle concessioni e degli appalti di lavori, forniture e servizi. Inoltre, Equitalia non può iscrivere ipoteca nei suoi confronti né attivare qualsiasi altra procedura cautelare ed esecutiva finché si è in regola con i pagamenti.
Massimiliano Casto – Noto (SR)
QUESITO
Ho una piccola pensione e ho preso già il modello Cud. Qualche giorno fa, sono andato in un patronato – caf perché volevo fare il 730 per ottenere il rimborso delle spese del dentista di circa 2.000 euro che ho pagato nel 2013. Mi hanno risposto che devo fare necessariamente il modello Unico perché sono un imprenditore agricolo. Volevo sapere la vostra opinione.
Patrizio Genosino - Venezia
RISPOSTA
Non tutti i lavoratori dipendenti e pensionati possono utilizzare il modello 730. Infatti, non possono avvalersi della presentazione di questo modello (e devono presentare la dichiarazione modello Unico) coloro che possiedono, oltre al reddito di lavoro dipendente, anche redditi di impresa e redditi derivanti dall’esercizio di arti o professioni.
In particolare, non possono utilizzare il modello 730, ma devono presentare il modello Unico Persone fisiche, i contribuenti che nel periodo d’imposta oggetto di dichiarazione hanno posseduto:
• redditi d’impresa, anche in forma di partecipazione
• redditi di lavoro autonomo per i quali è richiesta la partita Iva (come ad esempio i redditi percepiti da chi esercita arti e professioni in forma abituale)
• redditi “diversi” (ad esempio, proventi derivanti dalla cessione totale o parziale di aziende, proventi derivanti dall’affitto e dalla concessione in usufrutto di aziende).
Non possono, inoltre, utilizzare il modello 730 i contribuenti che:
• devono presentare anche una delle seguenti dichiarazioni: Iva, Irap, modelli 770 ordinario e semplificato (ad esempio, imprenditori agricoli non esonerati dall’obbligo di presentare la dichiarazione Iva, venditori “porta a porta”)
• non sono residenti in Italia nel periodo d’imposta oggetto di dichiarazione e/o in quello di presentazione del modello
• devono presentare la dichiarazione per conto dei contribuenti deceduti.
Massimiliano Casto – Noto (SR)