Erano sordi dalla nascita. E condannati a rimanere ciechi. Due gemelli di 45 anni di Anversa, hanno potuto ricorrere all'eutanasia per mettere fine alle loro sofferenze psicologiche. Si sono fatti uccidere con un'iniezione, senza avere una reale patologia. Hanno completato il loro percorso di vita insieme, come insieme erano nati, in un ospedale di Bruxelles. La decisione dei due fratelli è stata presa dopo aver saputo che a breve sarebbero diventati anche ciechi. Una scelta legale in Belgio se chi la richiede dimostra di essere sano di mente e di soffrire un dolore, anche non fisico, insopportabile.
Per questo i medici, malgrado l'assenza di patologie incurabili, hanno soddisfatto il loro ultimo desiderio: un'iniezione letale. Un caso unico anche in Belgio, perché nessuno dei due era afflitto da malattia terminale. Ma la richiesta della 'buona morte' è stata soddisfatta perché, secondo i medici, la prostrazione psicologica era ormai "implacabile".
LA LEGGE - Un dolore insopportabile, come lo hanno definito gli stessi clinici ospedalieri, tale da rientrare a pieno diritto tra i casi previsti dalla legge entrata in vigore nel maggio del 2002: facendo del Belgio il secondo Paese al mondo, dopo l'Olanda, a permettere l'eutanasia. "Erano pienamente coscienti di ciò che stavano facendo", ha spiegato David Dufour, il loro medico curante: "Erano contenti. Ed è stato un sollievo vedere la fine delle loro sofferenze".
UN CAFFE' PRIMA DI MORIRE - Prima di entrare nella stanza della 'buona morte' i due gemelli hanno preso un caffé nel corridoio, in compagnia dei genitori e del fratello. E hanno fatto una foto, diffusa dalla stampa belga.