Il piano antidiscriminazione di Facebook

Prima Carolina, la 14enne suicida di Novara. Poi il ragazzo gay preda degli scherni sui social network che si butta giù dal balcone. Il bullismo su Facebook continua a mietere vittime. Nel mirino degli attivisti contro la discriminazione e la violenza sessuale, i responsabili del più celebre social al mondo hanno pubblicamente ammesso di non essersi impegnati abbastanza per la tutela degli utenti in blu. E ora, dopo la minaccia di boicottamente delle associazioni femministe internazionali, promettono un piano anti-odio...
Con l'annuncio di un significativo aggiornamento del suo Statement of Rights and Responsibilities, il social network californiano ha promesso l'adozione di nuove linee guida per limitare la proliferazione di pagine e profili votati all'odio di genere. Pressata da associazioni internazionali come Women, Action and the Media o Everyday Sexism Project l'azienda di Menlo Park ha deciso di attivarsi più seriamente per intervenire con maggiore decisione a cassare quegli account ritenuti responsabili.
Qualche esempio? Le pagine Raping your Girlfriend (violentare la tua fidanzata) e Fly Kicking Sluts in the Uterus (calci volanti all'utero delle prostitute) sono state rimosse per violazione delle policy del social network californiano. Per quei casi più delicati di cyberbullismo, molestie o incitamenti all'odio di genere Facebook vuole rinforzare il suo Safety Center con una collaborazione più solida con esperti legali e rappresentanti delle associazioni di genitori o delle donne. Il team di responsabili per il controllo di pagine e profili avrà perciò l'obbligo di seguire una formazione specifica nella gestione dei casi più spinosi relativi all'odio razziale o sessuale.
MOIGE ATTIVA TASK FORCE - Una task force anti-bullismo e' stata attivata dal Moige - Movimento Genitori - con l'intento di rafforzare il suo sostegno ai genitori e ai minori contro le minacce che derivano dal web, ovvero attraverso i social network. Nei giorni scorsi il Moige, partendo dal suicidio a Novara di una quindicenne che era stata vittima di bullismo via web, era stata la prima associazione in Europa a presentare denuncia a Facebook "per omesso controllo della sicurezza dei minori sulla sua piattaforma".