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Il Sociale
Locale affigge cartello anti-disabili. Choc a Livorno, insurrezione sul web

“Avremmo volentieri consigliato ai genitori dei mongolidi di fare l’amniocentesi e poi, visti i risultasti, non farne di nulla”. E’ il messaggio scritto in un cartello che il locale livornese Stuzzicheria di Mare ha affisso sulla propria porta d’ingresso. Un messaggio - si legge su www.redattoresociale.it - rivolto alle persone che, negli ultimi giorni, hanno criticato una struttura esterna secondo molti non a norma.

“Secondo alcuni mo…idi autoctoni (che hanno pensato bene di fare un esposto) – ha scritto il locale sul cartello poi pubblicato anche su Facebook - noi della Stuzzicheria di Mare avremmo fatto costruire una pedana di tale fatta, senza avere preventivamente regolare permesso dal Comune di Livorno (e sicuramente non gratuito). Ora il rammarico che noi abbiamo è questo: purtroppo circa 50-60 ani fa la scienza medica non aveva ancora inventato il Tri Test e l’amniocentesi, altrimenti avremmo volentieri consigliato ai genitori di cui sopra di farla bene e magari ripetere l’esame, e poi visti i miserevoli risultati non farne proprio di nulla”. 

Dopo le tante critiche ricevute su Facebook, il locale ha rimosso il post su Facebook e ha ha pubblicato un posto di scuse: “Parlando a nome della Stuzzicheria di mare, vi porgo le mie più sincere scuse per il post che sta girando sul nostro conto. Non volevamo offendere nessuno con questa lettera, ma volevamo rivolgersi alle persone in particolare che purtroppo ci stanno mettendo i bastoni fra le ruote sin dal primo giorno in cui abbiamo aperto e che tra segnalazioni ed esposti ci fanno arrivare, quotidianamente, dei controlli che purtroppo per loro sono vani, dato che ogni cosa dentro il nostro locale è stata prima approvata in Comune e poi fatta. Con questo non proviamo a giustificarsi, ma chiedo umilmente scusa a chi, giustamente, si sente preso in causa per le nostre parole. Scusate ancora”. 

 Si dice sconcertato anche il Comune di Livorno: “L’Amministrazione comunale tutta si unisce allo sconcerto a cui hanno dato voce, in queste ore, tante persone colpite dal vergognoso messaggio che è apparso fuori da un locale della Venezia. È inaccettabile che la condizione di disabilità sia evocata da qualcuno come un’offesa. Vogliamo condannare senza appello comportamenti come questi, che ci confermano nella necessità di portare avanti un impegno forte e deciso per superare stereotipi e pregiudizi insopportabili”.

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