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Il Sociale
"Un marito turista sessuale". Viaggio nell'orrore della pedofilia

Una donna europea scopre che suo marito è un turista sessuale con minori in Cambogia, e decide di rischiare la vita per salvare tre bambini da un bordello. Questa la trama di "Talking to the Trees" (Parla con gli alberi) di Ilaria Borrelli e Guido Freddi. Il film, pluripremiato, è stato presentato all'ultimo festival di Venezia in collaborazione con l’Unicef Italia e non è ancora stato distribuito in Italia. Talking to the Trees sostiene Ecpat-Italia Onlus, organizzazione che dal 2006 ha attivati in Cambogia progetti per proteggere i bambini dal rischio di sfruttamento sessuale. Ha anche il sostegno di Amnesty International e dell'Unicef.

Il film sarà proiettato, il 7 aprile 2014 a Bruxelles, presso il Parlamento europeo, alla presenza dei regnanti Alberto e Paola di Belgio. Scopo della proiezione è sensibilizzare l'Europa a realizzare una legislazione adatta a combattere questa orribile forma di sfruttamento minorile

LA STORIA
Una fotografa europea scopre che il marito fa turismo sessuale con i bambini. Il suo viaggio duro in Cambogia si trasforma in riscatto fino alla liberazione di tre ragazzine da un bordello, vendute e costrette a prostituirsi all’età di 11 anni. Una storia raccontata in “Parla con gli alberi” (“Talking to the trees”), girato nel paesaggio incredibile della foresta cambogiana, film-denuncia contenente però anche un messaggio di speranza. L’autrice è Ilaria Borrelli, protagonista e regista insieme al marito, il produttore Guido Freddi, protagonista da bambino di un rapimento che lo vide nelle mani dell’anonima sequestri sarda per un mese. Il film, autoprodotto e autofinanziato con il crowdfounding, già pluripremiato negli Stati Uniti e in Canada, sarà presentato alla Mostra del Cinema di Venezia il 31 agosto prossimo. Il ricavato è a sostegno di Ecpat Italia impegnata da anni in Cambogia con progetti di prevenzione, di Amnesty International in Francia, e Unicef Canada e Italia (da redattoresociale)

"Lolita", film di Stanley Kubrick
vds

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IL CASO "SUGARDADDY" IN FRANCIA
In Francia sta facendo discutere il sito di incontri sugardaddy.fr, che propone incontri tra uomini maturi e giovani ragazze. Secondo alcuni, al di la della moralità della cosa, non è tanto un sito che unisce uomini e donne che si vogliono fidanzare, ma che indurrebbe alla prostituzione.

Creato nel 2010, questo sito vanta 150.000 iscritti che possono iscriversi con 29,90 euro al mese. "Sei un uomo realizzato?", "Sei una giovane donna che vuole essere coccolata?", sono di questo tipo i messaggi che strovano sulla homepage del sito. Insomma, se le donne cercano un partner maturo ed elegante questo è il sito che fa per loro. Peccato che da più parti ci si veda il rischio-pericolo di incontri a pagamento per pure sesso, anche se l'azienda che gestisce il portale si difende e nega. "La nostra redazione si limita a prendere gli annunci. Dopo il 'Cougar Dating' - che si rivolge agli incontri con donne mature, abbiamo pensato di trovare gli uomini maturi per le giovani donne", ha detto Vincent Veyrat-Masson.


PERCHE ALCUNE GIOVANI SI PROSTITUISCONO?

Giovani liceali tra i quattordici e i sedici anni. Piccole Lolite figlie di famiglie borghesi. Un appartamento ai Parioli, nel cuore della Roma "bene". Scambio di sesso per soldi o cocaina. Verginità in vendita. Emergono continui dettagli e rivelazioni dallo scandalo delle baby squillo  che sta scuotendo la Capitale. Ma non solo. A Milano si parla di "ragazze doccia": otto adolescenti che avrebbero fatto sesso in cambio di oggetti nelle scuole milanesi. Tutti i giorni, così come si fa la doccia: da qui il soprannome coniato dai loro coetanei. Ed è sempre di questi giorni il caso di Gabriele Paolini. Il famoso disturbatore tv è stato arrestato per le accuse di pedopornografia, induzione e sfruttamento della prostituzione in relazione a rapporti che avrebbe avuto con almeno due minorenni italiani di 17 anni. Ma lui si è difeso: "Niente prostituzione. Ci amiamo, stiamo insieme da otto mesi”.

Un vortice di sesso, droga, soldi e Internet che travolge l'Italia, tra scandalo e morbosa curiosità, illuminando una fascia oscura della società italiana. Adulti che cercano emozioni forti, ragazzine e ragazzini che vivono il sesso in una maniera inedita. Pura merce di scambio, nessun valore, nemmeno quello della trasgressione che fu. Da Porta a Porta ai giornali, gli esperti si scatenano sul fenomeno emerso in tutta la sua forza. Marida Lombardo Piola, giornalista e scrittrice (Facciamolo a skuola), che da 10 anni racconta il fenomeno della prostituzione minorile in Italia, intervistata dal settimanale Grazia, commenta: "Una storia normale, tragicamente normale. Di quelle che si ripetono, con poche variazioni sul tema, in molti licei e nelle scuole medie". E il sociologo Mauro Magatti sul Corriere della Sera scrive: "E' il segno del fallimento di due generazioni, un brivido forte per sostituire l'assenza di progetti e prospettive".

Di Maria Carla Rota
@MariaCarlaRot

martello

LE MINORENNI IN TRIBUNALE: "PROSTITUIRSI? E' MEGLIO DI UNO STAGE" - Ma come nascono le baby squillo? Affaritaliani.it ne ha parlato con Maria Martello, psicologa e mediatrice esperta di affettività e rapporti interpersonali, ma anche giudice onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Milano. "Ne ho dovuti processare tanti. Spacciano, rubano, uccidono: l’importante è che l’attività renda tanti soldi. Che si tratti di vendere il proprio corpo o di commettere un delitto, alla base c'è la mancanza totale di regole e di norme etiche. Nulla è riprovevole ormai. Dunque, il principio in base a cui scegliere le proprie azioni è la remunerazione che se ne può ottenere".

Il sesso ha perso qualsiasi valore e significato. "E' come mangiare un hamburger, fare un po' di ginnastica. Anzi, per metterla sul piano del guadagno, è molto meglio che fare la babysitter o un'esperienza di lavoro. Se andiamo in azienda per uno stage - dicevano le ragazze in tribunale con assoluta tranquillità -  guadagniamo 20-30 euro in una giornata; se spacciamo o ci prostituiamo, prendiamo 200 euro in poche ore".

Un cambiamento culturale che "è coinciso anche con  il proliferare di tante trasmissioni tv e di altrettanti scandali legati a politica e festini, a cui parte dell'opinione pubblica si è letteralmente abituata. Non solo le donne hanno interiorizzato il valore del loro corpo come prevalente su quello della persona, ma anche gli uomini sono rimasti sempre più ingabbiati nell'idea che l'unica cosa che possono permettersi nella vita è un corpo da pagare, usare e buttare".

A differenza delle baby squillo, le geishe e le cortigiane del passato avevano un valore come donne: "Erano belle, colte, conoscevano l'arte della femminilità e della seduzione, dimostravano empatia, erano ammirate e tenute in considerazione. Pensiamo alla Signora delle Camelie. Avevano qualità e la chiedevano in cambio. Oggi queste bambine e ragazze sono letteralmente depauperate".

L'idea di sesso e sessualità ovviamente subisce un'evoluzione di tempi e luoghi. "Pensiamo al Nepal: si fa sesso nel tempio perché il sesso è sacro". Rispetto al passato, nella cultura occidentale è invece caduto il tabù: "Ma il sesso precoce di pochi decenni fa aveva il senso della scoperta, della trasgressione, della voglia di bruciare le tappe e di diventare grandi. Aveva un significato importante". Oggi viene vissuto invece senza coinvolgimento, senza emozioni: "Siamo alla più totale anaffettività. La gravità di quel che sta succedendo è l'allontanamento forse definitivo delle nuove generazioni dalla possibilità di amare ed essere amati".

Nessun giudizio morale, ma uno sguardo di "tenerezza" verso queste ragazzine:  "Ci mostrano a specchio i limiti della nostra capacità di educatori e ci lanciano un'ultima richiesta di aiuto. Va recuperata l'idea del progettarsi come persone e del conquistare le cose che si desiderano. Altrimenti si butta alle ortiche il bisogno di essere animali sociali, come diceva Aristotele, ovvero individui felici nella relazione. Così è in atto il tradimento del valore umano".

 

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