
Sui prezzi dei farmaci vincono le case farmaceutiche. Il Tribunale federale ha accordato l'effetto sospensivo a Novartis e Roche che avevano inoltrato ricorso in seguito alla decisione dell'Ufficio federale della sanità pubblica di abbassare il costo di diversi prodotti. I due gruppi farmaceutici possono quindi continuare ad esigere per certi medicinali prezzi nettamente più alti, ha detto Sabina Helfer, portavoce dell'UFSP, confermando articoli apparsi sulla SonntagsZeitung e sul Sonntag.
La vicenda - piuttosto intricata - va avanti da diversi mesi. In primavera il governo ha rivisto le modalità del confronto tariffario dei medicinali elvetici con quelli praticati oltre frontiera: nel frattempo l'UFSP ha però deciso di abbassare i prezzi di quasi 450 medicinali (il Consiglio federale contava di risparmiare 240 milioni di franchi all'anno). A seguito di queste misure Roche e Novartis hanno inoltrato ricorso all'inizio di dicembre al Tribunale amministrativo federale.
Secondo i due gruppi farmaceutici, oltre ai prezzi praticati all'estero bisogna considerare anche un confronto terapeutico. Il TAF ha deciso allora in primo grado di non accordare l'effetto sospensivo. Novartis e Roche si sono allora rivolte al Tribunale federale, ottenendo infine quanto richiesto, ossia la sospensione. A questo punto il TAF dovrà esprimersi sul modello stesso dei prezzi e la decisione non dovrebbe giungere prima di un anno.