Sociale/ Chi sale e chi scende
IN: la manifestazione a Roma contro la logica degli accampamenti. “Sarà una manifestazione contro ogni forma di aggressione ai rom e contro Opera nomadi, che ha accettato l’idea dei campi e che ha diffuso la menzogna che non siamo stanziali. Non è vero”. Parole di Alexian Santino Spinelli, rom italiano che di professione fa il musicista e il professore di lingua e cultura romanì all’università di Chieti. L’artista si riferisce alla manifestazione indetta dal Coordinamento nazionale antidiscriminazione, di cui fanno parte tra gli altri Federazione romanì e Federazione rom e sinti insieme, per il 4 settembre alle ore 15 in Campo de’ Fiori. Un appuntamento per chiedere alle istituzioni la chiusura dei campi rom (definiti dal coordinamento “pattumiere sociali” e “centri di segregazione razziale”), l’interruzione delle politiche xenofobe in Europa, l'accesso facilitato alle case popolari con pari opportunità, il diritto alla scolarizzazione per i bimbi rom e per promuovere l’integrazione con i fondi europei “che oggi sono usati invece per gli sgomberi”, dice Spinelli.
OUT: l'aumento delle donne vittime dei loro partner. Nei 56 centri che fanno parte dell'associazione nazionale Donne in Rete contro la violenza (D.i.re), le denunce da gennaio ad agosto 2010 sono aumentate in media del 20%. Nel 2009 i centri che aderisco alla rete hanno aiutato 11.805 donne: 8.672 italiane e 3.133 italiane. Ne hanno accolte nei loro appartamenti rifugio, per sottrarle alla violenza del partner, 486 insieme ai loro figli (ben 503). "La crescita delle denunce non è segno di più violenza -spiega Alessandra Bagnara, presidente dell'Associaione D.i.re-, ma di una maggiore consapevolezza delle donne che ora non stanno più zitte". La violenza in famiglia colpisce anche i bambini: "Le vittime non sono solo le donne, ma anche i figli che assistono ai pestaggi o che vivono comunque in un ambiente pesante -sottolinea Alessandra Bagnara-. C'è chi racconta che non sempre va a scuola, perché la mamma si vergogna ad accompagnarlo perché ha i lividi sul viso".



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