Stupri, omicidi d'onore: i cinque paesi in cui non deve essere un donna
Delitti d'onore, mutilazioni genitali e schiavitù sessuale sono purtroppo ancora di attualità in tanti paesi al mondo. E' quanto emerge incrociando i dati provenienti dalle Nazioni Unite, Amnesty International e dalla Banca Mondiale. Le tragedia si fanno sempre più cruente e disumane e si susseguono una dopo l'altra senza che nessuno voglia o possa intervenire concretamente.
La lista è lunga: un pakistano lapidato per amore della sua famiglia, la sudanese, incinta, condannata a morte per non aver rispettato la religione del padre, le due indiane trovate impiccate dopo essere state violentate, per non parlare delle 233 nigeriane rapite da Boko Haram
Tra i Paesi che che mantengono il più alto tasso di sofferenza per le donne c'è il Pakistan, campione di delitti d'onore A ruota seguono Arabia Saudita, Sudan, Guinea, Eritrea e Sierra Leone. Poi ci sono una trentina di paesi nei quali le donne vengono violentate prima del matrimonio o trattate come oggetti da padri e fratelli senza che le forze dell'ordine intervengano e senza che le famiglie compreandano il dramma. Anzi, spesso sono proprio i clan familiari ad emarginare la sfortunata di turno. E che partecipano con gli altri alla lapidazione o all'impiccaggione.
UN SEGNO POSITIVO - L'agenzia per l'infanzia (UNICEF) e il Fondo per la popolazione delle Nazioni Unite (UNFPA) hanno accolto con soddisfazione la prima campagna dell'Unione Africana contro i matrimoni precoci, lanciata ad Addis Abeba. Questa pratica ha negato l'infanzia ad oltre 17 milioni di ragazze - 1 su 3 - in tutto il continente. A livello globale, 9 paesi su 10 con il piu' alto tasso di matrimoni precoci si trovano in Africa - Niger (75%), Ciad e Repubblica Centrafricana (68%), Guinea (63%), Mozambico (56%), Mali (55%), Burkina Faso e Sud Sudan (52%) e Malawi (50%). ''Abbiamo ascoltato persone provenienti dall'Africa interessate a far crescere la loro voce. Cio' a cui abbiamo assistito e' un ampio movimento collettivo di leader e organizzazioni che dicono No ai Matrimoni Precoci'', ha dichiarato Martin Mogwanja, Vice Direttore Esecutivo dell'UNICEF che ha parlato da Addis Abeba. ''Questa spinta degli Africani per gli Africani non deve fermarsi fino a quando ogni ragazza in ogni famiglia e in ogni comunita' non avra' il diritto di raggiungere il suo diciottesimo compleanno prima di sposarsi''.