Quirinale, Renzi punta su Mattarella. Deve convincere Silvio. Prodi se salta tutto
di Andrea Deugeni
e Alberto Maggi
Matteo Renzi avrebbe già deciso. Fra il nome di Sergio Mattarella e il Colle c'è solo il pranzo con Berlusconi, appuntamento che serve per convincere l'ex Cavaliere. Secondo quanto rivelano ad Affaritaliani.it fonti vicine a Palazzo Chigi, il nome di Mattarella centra due identikit. Il primo è quello di Renzi ovvero quello che il premier ha in mente per chi deve essere il prossimo Presidente della Repubblica: un politico, cioè, e non un tecnico, per intendersi, alla Ignazio Visco, il governatore della Banca d'Italia che tanto piacerebbe invece ai mercati nell'era del braccio di ferro dei Paesi del Sud Europa con Bruxelles.
Giù le quotazioni di Amato, uomo dalle mille pensioni candidato già a novembre da Berlusconi, ma per niente gettonato nei sondaggi dell'opinione pubblica e che per questo motivo Renzi avrebbe scartato, il secondo identikit è quello voluto del leader di Forza Italia che ha chiesto di interrompere la presenza del Pd al Quirinale ma non gradisce nemmeno un uomo del governo come successore di Giorgio Napolitano alla Pier Carlo Padoan. Un candidato di peso che Renzi avrebbe invece spinto in un primo momento per il Colle, quando i giochi erano ancora tutti aperti. Mattarella non è un uomo democrat e seppur non graditissimo per Berlusconi sarebbe comunque meglio di Fassino, Bersani o Veltroni.
Insomma l'outsider che Renzi ha in mente è quello del settantaquattrenne giudice costituzionale autore della famosa legge che rivoluzionò in senso maggioritario il sistema elettorale (Mattarellum, poi modificato dal Porcellum). Renzi sa che Berlusconi ha qualche riserva su Mattarella, perché l'ex Dc in passato si è schierato su posizioni antiberlusconiane sulla giustizia nelle vicende giudiziare del capo di Forza Italia. Il pranzo di oggi serve per convincerlo.
Ma il premier ha anche fatto capire che il nome potrebbe non necessariamente uscire dal Patto del Nazareno. Se quindi la trattativa con Berlusconi si incartasse, tornerebbe in campo l'ipotesi Prodi, che, guarda caso, Grillo ha inserito nelle Quirinarie del M5S e che trova sponsor autorevoli nella sinistra Pd. A partire da Civati e Fassina.