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Sport
Anna Fenninger, il ghepardo d'oro. Sochi, tutti pazzi per le atlete

"Volevo spingere da subito ma il grip non era quello che mi aspettavo e la gara e' finita subito. Dispiace, fra i pali mi diverto, ero in forma". Christof Innerhofer manca il tris. Argento in discesa e bronzo in supercombinata, il finanziere di Gais vede il suo super-G olimpico terminare dopo un paio di porte. "Quando non ti aspetti niente le cose arrivano, come in supercombinata, quando invece ti aspetti qualcosa non succede niente - continua - Adesso c'e' tempo per festeggiare".

Rottura del legamento crosciato del ginocchio sinistro: e' questo l'esito della
risonanza magnetica a cui e' stata sottoposta Michela Moioli al termine della gara olimpica dello snowboardcross femminile. La 18enne bergamasca e' caduta nel corso della finale, battendo pesantemente il ginocchio sinistro ricadendo sul terreno dopo un salto ed e' stata trasportata nel centro clinico attrezzato appositamente all'interno del villaggio olimpico. L'azzurra conclude cosi' anticipatamente la sua stagione agonistica e volera' in Italia nelle prossime ore dove verra' operata. Il suo rientro in pista e' fissato per l'inizio della prossima annata.

Bionde, more, americane, norvegesi, coreane e persino thailandesi: a Sochi la bellezza assume diverse forme e nazionalità. Le atlete delle olimpiadi invernali in corso in Russia hanno incantato tutti, e non solo per il loro talento agonistico. Ecco le più belle.

Anna Fenninger, l'austriaca medaglia d'oro nel SuperG, è nota agli appassionati anche per la sua bellezza: occhi di ghiaccio, bionda o mora, la Fenninger è una delle sciatrici più affascinanti del mondo. E ha realizzato anche un calendario.

 

Julia Lipnitskaia



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Il suo talento è esploso negli ultimi due anni, tanto da dominare i recenti Europei di Budapest relegando Carolina Kostner al terzo posto. Julia Lipnitskaia ha compiuto 15 anni il 5 giugno scorso e per un pelo può partecipare ai Giochi, dove il limite d’età è appunto 15 anni, compiuti entro il 1° luglio 2013. È stata campionessa del mondo juniores nel 2012 a Minsk e argento nel 2013 a Milano. In questa stagione ha vinto le prove del Grand Prix in Canada e in Russia ed è arrivata seconda alla finale, ma il suo vero e proprio exploit è stato agli Europei di Budapest, dove in pochi avrebbero scommesso sulla sua vittoria. Oltre al pattinaggio, ha praticato fin da piccola la ginnastica artistica e questo è molto evidente, perché è snodatissima.

Jackie Chamoun



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L'atleta è qualificata per lo Slalom Gigante - aveva già partecipato a Vancouver quando chiuse 54° -  ma più che per il discutibile talento fa parlare per alcune sue foto di backstage in topless. Ora rischia di essere messa sotto indagine dal comitato olimpico libanese.

Il ministro dello sport Faisal Karami ha convocato il presidente del comitato olimpico libanese chiedendogli di svolgere le indagini e prendere i provvedimenti in modo da non danneggiare la reputazione del Paese.

Jackie si è scusata sulla sua pagina di Facebook: "Mi voglio scusare con tutti voi, so che il Libano è un paese conservatore e questa non è l’immagine che riflette appieno la nostra cultura, quindi capisco perfettamente se avete intenzione di criticare tutto ciò. Tutto quello che posso chiedere a ciascuno di voi è smettere di diffondere le immagini. Mi aiuterà a concentrarmi su quello che conta veramente adesso: gli allenamenti e la gara".

Il comitato olimpico libanese non chiederà di escluderla dai Giochi di Sochi nel rispetto delle regole olimpiche, soprattutto queste foto non sono state fatte appena prima o durante lo svolgimento dei Giochi, ma per un calendario di tre anni fa in cui era apparsa vestita. Solo che adesso sono state per l'appunto diffuse le immagini del backstage...

Maé Bérénice Méité



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Poco più di diciotto anni e un buonissimo sesto posto nel programma di corto (dove Carolina Kostner  ha chiuso seconda) del team event dei giorni scorsi: una delle atlete più belle e interessanti nel pattinaggio olimpico è certamente lei, Maé Bérénice Méité.

Una Naomi Campbell del ghiaccio arrivata a Sochi con il titolo di campionessa nazionale francese. Animo d'artista, la giovane fanciulla è anche un'esperta suonatrice di violino e sogna di diventare creatrice di profumi.

Aspirazioni che possono restare per qualche tempo in stand by. Magari dopo una carriera ricca di medaglie...

Silje Norendal



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Nata a Kongsberg nel 1993, la splendida Silje vive il suo sogno olimpico a caccia di evoluzioni spettacolari sullo snowboard. Ma l'altleta norvegese, campionessa di slopestyle, ha attirato l'attenzione di pubblico e media soprattutto per la sua bellezza. E per le tante foto che non lesina ai fans via social network: da Facebook a Instagram i suoi scatti sono tutti da medaglia...

Olga Graf

Show ose della russa Olga Graf, che con il suo bronzo nella gara di pattinaggio veloce ha regalato la prima medaglia al suo Paese nei Giochi di Sochi: nella foga di un risultato inaspettato (non era mai salita prima sul podio di una grande competizione internazionale) l'atleta ha abbassato la lampo della tuta. La scena osé è durata un attimo: il tempo della foto ricordo prima di ricomporsi.

Irene Wurst



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Irene Wust ha vinto la medaglia d'oro nei 3000 metri femminili di pattinaggio velocita' ai Giochi Invernali di Sochi 2014, segnando anche il primato del primo podio ad un'atleta dichiaratamente lesbica, in un'olimpiade contraddistinte da polemiche sulla maggiore o minore ostilita' dei padroni di casa verso i gay. Aveva vinto anche a Torino 2006 (a 19anni più giovane campionessa ai Giochi nella storia dellOlanda), ma all'epoca non c'era stato ancora il suo outing. A Vancouver il primo gradino del podio arrivò nei 1500, anche se lì già si parlava della sua bisessualità.

La Wust (tempo di 4:00.34) ha preceduto la ceca Martina Sablikova, campionessa in carica, argento con 4:01.95. Bronzo ad Olga Graf, che ha regalato (4:03.47) la prima medaglia della Russia mandando in delirio gli spettatori della Adler Arena. L’azzurra Francesca Lollobrigida ha chiuso 23esima con 4.16.52.

Maria Hoefl-Riesch



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Maria Hoefl-Riesch si conferma campionessa olimpica della supercombinata. La tedesca conquista l'oro ai Giochi di Sochi davanti all'austriaca Nicole Hosp, argento (è risalita di sette posizioni nella seconda prova), e all'americana Julia Mancuso (considerata una delle atlete più belle delle Olimpiadi), bronzo dopo che aveva chiuso al comando la prima manche. L'americana - di origini italiane - è alla quarta medaglia olimpica in carriera. Il picco fu l'oro nel Gigante di Torino 2006. A Vancouver 2010 arrivarono due argenti: in Discesa e proprio in Supercombinata dietro sempre alla Riesch.

 

 

 

 

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