
Di Giordano Brega
Cosa può fare il calcio italiano per colmare il gap con Paesi come Inghilterra, Germania e Spagna in cui i club hanno gli ormai famosi stadi di proprietà in grado di far la differenza a livello di business (e quindi sul terreno del calciomercato) rispetto alle società italiane? Affari ha girato la domanda al presidente della Lega Calcio, Maurizio Beretta... "Ciò che diciamo da mesi, anche da qualche anno. Serve una legge quadro che consenta di avere tempi certi, procedure certe e permetta ai club di costruire nuovi impianti. O ristrutturare gli esistenti e di gestirli direttamente. Questo è quello che negli altri Paesi ha fatto la differenza e che può permettere di far la differenza anche in Italia"
Problema, non da poco: sono anni che si parla della legge. E questa legge non arriva mai. Da qui mille domande che si pongono: il prossimo Parlamento post-elettorale, finalmente la porterà a compimento? Beretta è ottimista in tal senso? E cosa possono fare la Lega e il mondo del calcio per far sì che finalmente passi? "L'importante adesso è che il lavoro preparatorio che è stato fatto in questi anni e con la legislatura che si è appena chiusa - e che comunque aveva fatto degli importanti passi in avanti - non vada sprecato. Si può ripartire da lì, da quel testo e da quelle proposte. Cercando questa volta di finalizzare il risultato"

A livello di merchandising invece il calcio italiano come e dove può crescere per raggiungere un Paese guida come l'Inghilterra? "Ci sono due elementi su cui mettere l'accento. Intanto lo stadio in quanto tale aiuta molto sullo sviluppo del merchandising. E' una realtà dove si può avere una sede, dei negozi ufficiali e la promozione. Poi il secondo fronte è che serve in Italia, per questo settore come per tutti gli altri, una fortissima attività di contrasto alla contraffazione".
Altro tema molto caldo; la vendita dei diritti tv. Esistono frontiere estere su cui la nostra serie A deve guardare con attenzione per espandersi? "Certamente. E' un settore che può essere fortemente sviluppato. Il calcio italiano ha una forte riconoscibilità a livello internazionale. E' chiaro, sono sviluppi di medio termine, ma oggi si sente che la domanda rispetto alle nostre competizioni è molto buona. E' un terreno su cui si deve e si può lavorare"
Le squadre italiane torneranno a vincere la Champions League? "Perché no?"