Del Piero, fuoriclasse di normalità
Non si è sposato una velina ma la classica ragazza della porta accanto, ex commessa di un negozio torinese. Fa tantissima beneficenza e non se ne vanta ed ha sempre una parola per tutti
Di Fabrizio Gerolla
Trentaquattro candeline su una torta di compleanno. Quale modo migliore per festeggiare che regalare a se stesso e alla sua squadra un goal capolavoro, l’ennesimo della sua carriera. Alessandro Del Piero sembra che giochi da un secolo. Centinaia di presenza, centinaia di goal sia nella Juventus che in Nazionale. E’ stato seppellito dalla critica più volte ma è sempre risorto da solo, nell’unico modo che conosce: con i fatti, mettendo il pallone in rete! Dopo Moggiopoli, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno, ha dimostrato tutto il suo amore per la Juventus restando in B. Lui era il capitano e un capitano non abbandona mai la barca nei momenti di difficoltà. Anche in questo avvio di stagione, nel monento di difficoltà bianconero, ha saputo prendere per mano la sua squadra sia in campionato che in Champions Legue.
![]() Alessandro Del Piero |
A Madrid ha realizzato, primo giocatore italiano nella storia, due gol capolavoro ed è uscito dal campo tra gli applausi del pubblico madrilista che gli ha dedicato una standing ovation senza precedenti. Il gol “alla Del Piero” è entrato nel luogo comune della terminologia sportiva. Mauro Sandreani, l’allenatore del suo esordio in B a soli 16 anni diceva: “Mi fermavo a vederlo giocare come se fosse un’opera d’arte”. Non si sbagliava. Non sono un tifoso bianconero ma al di la delle “bandiere” non posso non ammirare Alessandro Del Piero. Uomo in campo e fuori. Mai presente nelle pagine della cronaca rosa come tanti altri suoi colleghi. Non si è sposato una velina ma la classica ragazza della porta accanto, ex commessa di un negozio torinese. Fa tantissima beneficenza e non se ne vanta ed ha sempre una parola per tutti. Campioni si nasce e Alex ha dimostrato di esserlo in più occasioni. Vedere un suo futuro senza la casacca bianconera è impossibile anzi sono certo che a fine carriera occuperà la poltrona di presidente come è stato per un altro grandissimo come Boniperti. Quel giorno però è ancora lontano (purtroppo per gli avversari) di magie come quella di ieri a Verona ne vedremo ancora tantissime. Pur se con un giorno di ritardo: “Auguri capitano”!



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