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Ibrahimovic addio al calcio: 25 anni di Ibracadabra. Capello mister della svolta, gli scudetti e due maledizioni
Ibrahimovic (Lapresse)

Ibrahimovic addio al calcio dopo Milan-Verona. L'esordio dal Malmoe all'Ajax

Zlatan Ibrahimovic lascia il calcio. Il 4 giugno 2023 al termine di Milan-Verona ha preso il microfono davanti ai 70mila di San Siro e ha annunciato il suo addio dopo 25 anni di carriera. Dagli inizi di carriera in Svezia con la maglia del Malmo all'esplosione da giovanissimo all’Ajax - fu l'acquisto più costoso nella storia del club (pagato comunque la 'modica cifra' di 7,8 mln e il giovane Zlatan veniva considerato il nuovo Van Basten -  sotto la guida tecnica di Koeman. Lì avviene tra l'altro il primo incrocio con il Milan: Ibra è in campo la notte del 23 aprile 2003 quando i rossoneri vincono 3-2 al 90° con il gol prodigioso di Pippo Inzaghi (anche se per le cronache il marcatore sarà Tomasson che tocca la palla sulla riga di porta), volano in semifinale contro l'Inter e poi al trionfo dell'Old Trafford contro la Juventus di Marcello Lippi.

Ibrahimovic e la Juventus: Fabio Capello, le cassette coi gol di Van Basten e Zlatan che diventa una macchina da gol

Poi l'Italia per Ibrahimovic: la Juventus (pagato 16 milioni dai bianconeri) con Fabio Capello in panchina. Una svolta per la sua carriera. Il mister di Pieris lo trasforma da punta con estro, colpi e talento in goleador. "Venne da noi e incominciai a lavorare con lui. Lavorai molto perché non sapeva calciare bene e non sapeva giocare di testa. All’inizio non viveva per il gol. Quando hai un talento ci si mette poco a migliorare, e infatti lui in fretta migliorò i punti deboli. Ma soprattutto capì quella cosa che non aveva dentro, cioè di andare davanti la porta. Allora un giorno mi feci preparare una cassetta con tutti i gol di Van Basten, lo chiamai nel mio ufficio e gli dissi di vedere quella cassetta. Lui ha messo in atto questa cosa diventando assistman e goleador. Sarebbe stato uno spreco se non avesse messo in evidenza tutte le caratteristiche positive che aveva”, ha raccontato Fabio Capello in passato.

Ibrahimovic dalla Juventus agli scudetti con l'Inter di Mancini

Alla Juventus Ibrahimovic resta due anni, vincendo altrettanti scudetti. Quindi il passaggio all'Inter nell'estate di calciopoli (per 24,8 milioni di euro), dopo un derby di mercato con il Milan vinto al fotofinish dai nerazzurri. Con Roberto Mancini Ibra riporta lo scudetto alla squadra di patron Massimo Moratti, tre volte campione d'Italia di fila. Il secondo è epico, in stile Zlatan: il 18 maggio 2008 dopo un mese e mezzo d'assenza rientra in campo a Parma nel corso del secondo tempo nell'ultima di campionato e ribalta la partita con una doppietta consegnando il titolo ai nerazzurri (che rischiavano di perderlo in volata contro la Roma). Nell'estate del 2009 vola a Barcellona in cambio di 49 milioni di euro più il cartellino di Samuel Eto'o (valutato 20 mln: Re Leone sarebbe andato in scadenza un anno dopo se non fosse stato venduto e il rinnovo del contratto non era nell'aria).

Ibrahimovic a Barcellona, non scocca l'amore con Guardiola

In blaugrana, al fianco di Lionel Messi tutti pensano che costituirà la coppia dei sogni, ma la stagione è piena di alti e bassi. La Pulce vuole essere al centro dell'attacco, con Pep Guardiola non c'è feeling e Ibra vince sì campionato, Supercoppa di Spagna, Supercoppa UEFA e Mondiale per club 2009, ma viene eliminato in semifinale di Champions proprio dall'Inter di Mourinho (che poi farà il Triplete battendo il Bayern in finale).

SEGUE - IL COLPO DEL CONDOR GALLIANI LO PORTA AL MILAN. PSG E MANCHESTER CON ROTTURA DEL CROCIATO....

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