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Juve: Lippi, Braida o Carnevali? Volata a tre per l'inizio di un nuovo ciclo
Marcello Lippi, Ariedo Braida e Giovanni Carnevali: chi di loro sedurrà la Vecchia Signora? (foto LaPresse)

Il derby di Torino si avvicina, ma in casa Juventus si pensa soprattutto alla prossima stagione, nell'ottica di un rilancio dopo un'annata molto deludente, soprattutto in Europa. Sta maturando in seno alla dirigenza la convinzione di affidarsi a un nuovo capo dell'area tecnica, una sorta di “tutor” per Andrea Pirlo, mandato un po' allo sbaraglio nella sua prima esperienza da allenatore, ma che faccia da collante tra il gruppo-squadra e la proprietà, alla quale riporta direttamente il duo Paratici-Nedved.

L'ipotesi legata a un terzo ciclo di Marcello Lippi ha acceso l'entusiasmo di molti tifosi, memori dei successi ottenuti dall'ultimo tecnico capace di portare la Juve a vincere la Champions League. Tuttavia, sul suo nome ci sono alcune perplessità legate al curriculum: l'ex c.t. campione del mondo ha un pedrigree straordinario come allenatore (cosa che potrebbe creare qualche difficoltà a Pirlo, suo ex allievo in azzurro) ma poca esperienza come dirigente, se si eccettua l'incarico di direttore tecnico del Guangzhou, non proprio paragonabile a Madama Juventus.

Se proprio è necessario sconfessare la linea del “largo ai quarantenni”, che Andrea Agnelli annunciò al momento del divorzio da Beppe Marotta, c'è chi suggerisce un profilo diverso: quello di Ariedo Braida, protagonista di una indimenticabile stagione di successi del Milan. Prossimo a compiere 75 anni, Braida conosce il calcio come pochi e, dopo la fine del suo rapporto con il Barcellona, dallo scorso novembre si è accasato alla Cremonese, in Serie B, ma già in tempi in sospetti aveva ammesso che “a una chiamata della Juve non si può dire di no”.

Un'altra candidatura in forte ascesa è quella di Giovanni Carnevali, a.d. del Sassuolo, nonché fondatore della Master Group Sport. Amico e testimone di nozze di Beppe Marotta, Carnevali viene indicato come la figura ideale per realizzare un progetto simile a quello caldeggiato dall'attuale dirigente dell'Inter. Il divorzio tra Marotta e la Juve avvenne sulla decisione di acquistare Cristiano Ronaldo, che secondo Paratici sarebbe stato in grado di colmare il gap con le più forti squadre europee.

Il campo ha dato il suo responso e quindi sta prendendo quota il partito di chi sarebbe pronto anche ad addii dolorosi (CR7, ma anche Buffon e Chiellini), per impostare un nuovo ciclo basato sui giovani, anche a costo di pagare pegno per qualche stagione di transizione.

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