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Sport
Maradona, l'avvocato: "Lasciato 12 ore senza cure e soccorsi in ritardo"

MARADONA. AVVOCATO DI DIEGO DENUNCIA "AMBULANZA HA TARDATO, CHIEDO INDAGINE"

"Idiozia criminale". L'avvocato di Diego Armando Maradona, Matias Morla, definisce cosi' i ritardi dei soccorsi per Diego Armando Maradona che avrebbero portato alla morte del suo assistito. "L'ambulanza ha tardato piu' di mezz'ora ad arrivare, non puo' passare in silenzio e chiedo che si indaghi su questo. Come mi diceva Diego 'Sei il mio soldato, agisci senza pieta''" ha scritto Morla. Sul suo account twitter, infatti, il legale argentino ha diffuso un comunicato nel quale denuncia anche che per 12 ore Maradona non avrebbe avuto le attenzioni e i controlli del personale sanitario che era destinato a questo. "Oggi e' un giorno di profondo dolore, tristezza e riflessione. Sento nel mio cuore la perdita di un amico che ho onorato con la mia lealta' e accompagnato fino all'ultimo giorno. E' stato un buon figlio, il migliore giocatore della storia ed e' stata una persona onesta. Riposa in pace, fratello".

MARADONA. DE LAURENTIIS "STADIO COL TUO NOME PER AVERTI CON NOI"

"Credo sia giusto intitolare il San Paolo al tuo nome per averti ancora con noi quale testimone dell'eccelsa

Maradona, scontri tra tifosi e polizia a esequie Buenos Aires

A Buenos Aires ci sono stati scontri fra polizia e tifosi dopo che è stata chiusa la fila per rendere omaggio alla salma di Diego Armando Maradona nella camera ardente allestita alla Casa Rosada, sede del governo argentino. Lo riferisce la televisione argentina TN.    Le forze dell'ordine hanno bloccato l'accesso alla Plaza de Mayo, dove si trova l'edificio, dopo che la famiglia di Maradona ha respinto la richiesta di lasciare aperta la camera ardente oltre le 16 ora locale (le 20 in Italia), per consentire a più persone di tributare il campione. Migliaia di persone hanno però continuato ad affluire nella vicina Avenida 9 de Julio, ignorando gli inviti della polizia ad allontanarsi. Alcune persone hanno cercato di sfondare il cordone della polizia e gli agenti stanno cercando di respingerle con la forza. Nelle immagini trasmesse da TN, si vedono alcuni individui aggirare le transenne ed entrare nella piazza.  

strada che questa squadra ha intrapreso". Con queste parole, sull'account Instagram del Napoli, il presidente Aurelio De Laurentiis si schiera, cosi' come il sindaco De Magistris, dalla parte di chi vorrebbe chiamare il San Paolo "Diego Armando MARADONA". In un post che lo ritrae allo stadio insieme al Pibe de Oro, il numero 1 del club azzurro si rivolge al numero 10. "Caro Diego, lasci una grande testimonianza di che cosa sia un uomo con tutta la sua fragilita', la sua forza, il suo amore totale per la vita e per il prossimo. Un campione unico e irripetibile - scrive De Laurentiis -. Le tue debolezze, le tue macchie, i tuoi errori sono pari alla tua immensa grandezza per annullarsi nel mito. Si e' detto da piu' parti che rappresenti la sintesi tra genio e sregolatezza. Un pittore del pallone: pennellate uniche da ricordare nel "Louvre" dei massimi artisti. Come un Caravaggio inquieto a cui l'indomabilita' e la sregolatezza si perdonano per la sua immensa grandezza".  "Credo sia giusto intitolare il San Paolo al tuo nome per averti ancora con noi quale testimone dell'eccelsa strada che questa squadra ha intrapreso - prosegue De Laurentiis -. I tuoi sono stati anni indelebili nella memoria dei napoletani. Simbolo di un ambito riscatto e di una desiderata resurrezione. Grazie Diego tu sei e rimarrai con tutti noi"

MARADONA. SHILTON: "TRISTE PER LA MORTE. MA NON MI HA MAI CHIESTO SCUSA"

"La mano de Dio" nessuna la dimentica e restera' per sempre nella storia del mondo del calcio. E se oggi gli inglesi si chiedono cosa sarebbe successo se ci fosse stata la Var in quel Mondiale del 1986, Peter Shilton, il portiere che fu superato dalla mano di Diego Armando MARADONA, poche ore dopo la morte dell'ex capitano dell'Argentina non ha problemi a riconoscere che non ha ancora digerito quanto avvenne allo stadio Azteca. L'ex numero 1 dei "tre leoni" al Daily Mail sottolinea "il genio, il talento ineguagliabile" del Pibe de Oro, ma non riesce a parare la delusione per non aver mai sentito la parola scusa da MARADONA. "Sono triste per la sua morte, senza dubbio e' stato il miglior giocatore che ho affrontato e i miei pensieri vanno ai suoi familiari", la premessa di Shilton che poi ripercorre quell'episodio che resta nella storia del calcio. "Correva ed esultava per celebrare il gol, ma si e' girato indietro due volte come se si aspettasse il fischio dell'arbitro, sapeva cosa aveva fatto, tutti lo sapevano fatta eccezione per l'arbitro e i due guardalinee", dice Shilton che non dimentica neanche il secondo gol, il piu' bello del secolo.

MARADONA: CARDINALE SEPE RICORDA IL 'PIBE DE ORO' A MESSA, 'CI HA RIEMPITO DI ORGOGLIO'

L'arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe ha ricordato MARADONA, scomparso ieri a 60 anni, nel corso della messa mattutina. Il porporato non ha conosciuto personalmente il 'Pibe de oro' essendo arrivato a Napoli nel 2006 ma porta nel cuore il campione argentino per i successi col Napoli squadra di cui Sepe è tifosissimo. "Esprimo il mio cordoglio per la morte prematura di MARADONA", ha detto Sepe come riferiscono all'Adnkronos fonti della diocesi. Quindi il ricordo nella messa di stamani. Sepe rende omaggio al campione che ha reso grande la squadra azzurra: "Un campione che ci ha riempito di orgoglio per essere appartenuto a questa terra", ha detto il porporato che non manca mai di andare ad omaggiare e a benedire la squadra di Gattuso in ogni ritiro.

Maradona: Diego jr. uscito da ospedale vuole andare in Argentina

"Fatemi uscire, devo andare da mio padre". Sono state queste le prime parole pronunciate da Diego Maradona Junior, appena ha appreso ieri della morte del padre, cosi' come riporta il quotidiano online juorno.it. Ore drammatiche per Diego junior che ha avuto la notizia dalla televisione accesa nella stanza dell'ospedale Cotugno dove era ricoverato a causa delle serie conseguenze ai polmoni lasciate dal Covid. Dopo tanti giorni passati a lottare contro il virus, quella di ieri doveva essere una bella giornata pern ui, in attesa di tampone, risultato poi negativo, pronto a riabbracciare la famiglia. Gli mancavano le sorelle e il padre, ripeteva in questi giorni. Quando ha sentito quelle parole alla televisione, gli e' crollato il mondo addosso. Era incredulo e con una sensazione di impotenza per non poter volare immediatamente in Argentina per l'ultimo saluto a Maradona. I medici del Cotugno inizialmente erano contrari a dimetterlo, il ragazzo non e' piu' pericoloso per gli altri ma ha una situazione polmonare ancora troppo instabile. Ma Diego Junior insiste, vuole tornare almeno a casa. Cosi' arriva in serata la decisione di dimetterlo ma con l'obbligo di rimanere a letto o in poltrona per dieci giorni osservando prescrizioni e prendendo medicinali. Un dolore nel dolore per questo ragazzo che non potra' dare l'ultimo saluto al padre perche' rischierebbe la sua stessa vita. Una vita trascorsa per molti anni all'ombra di quel padre famoso che inizialmente non lo aveva riconosciuto. Il 34enne e' nato dalla relazione di Maradona con Cristina Sinagra. Quando nacque, il calciatore si rifiuto' di riconoscerlo. Anni e anni di lotte, mentre Diego Junior cresceva con la stessa passione per il calcio e soprattutto erano sempre piu' evidenti le somiglianze, i tratti somatici. La paternita' viene riconosciuta legalmente dal tribunale nel 1993, ma il ragazzo incontrera' il padre per la prima volta solo 10 anni dopo, nel 2003 a Fiuggi. Passeranno altri 4 anni affinche' Diego Maradona riconosca ufficialmente il figlio. Nel 2016 viene invitato ufficialmente a Buenos Aires a casa del padre dove era stata organizzata una cena con tutti i fratelli e le sorelle. 

San Paolo meta di pellegrinaggio: stadio di Napoli sarà intitolato a Maradona

Lo stadio SAN PAOLO è diventato meta di una sorta di meta di pellegrinaggio per i tifosi del Napoli scossi ieri pomeriggio dalla notizia della morte di Diego Armando Maradona. L'omaggio all'esterno della Curva B, settore dello stadio storicamente riservato all'ala più calda del tifo partenopeo, è proseguito fino a tarda notte: sotto un enorme striscione con il volto di Maradona posto sull'anello superiore della curva e rivolto verso il piazzale esterno, in tanti hanno portato sciarpe azzurre, foto, fiori, mentre dei lumini sono stati disposti a terra in modo da formare il numero 10, maglia indossata dal campione argentino e che il Napoli ha ritirato in suo onore.

Anche questa mattina prosegue l'omaggio dei napoletani per il campione morto ieri a 60 anni. Nel pomeriggio è annunciata una fiaccolata all'esterno dello stadio, all'interno del quale stasera il Napoli giocherà una partita di Europa League contro i croati del Rijeka. L'intenzione espressa dal Comune di Napoli è quella di ribattezzare lo stadio SAN PAOLO di Fuorigrotta in stadio Diego Armando Maradona.

MARADONA. FERETRO ALLA CASA ROSADA,VISITE FAMILIARI E COMPAGNI

Il feretro di Diego Armando MARADONA alla Casa Rosada, il palazzo presidenziale di Buenos Aires immediatamente messo a disposizione dal presidente argentino Alberto Fernandez e dove 10 anni fa il popolo diede l'ultimo saluto all'ex leader del Paese, Nestor Kirchner. Seguendo un protocollo di misure anti-Covid, la camera ardente sara' aperta dalle 6 (le 10 in Italia) alle 16 di Buenos Aires, ma gia' all'alba, riferisce il Clarin, in una cerimonia privata i familiari (Claudia Villafane e le figlie Dalma e Gianinna le prime ad arrivare) e gli amici piu' stretti hanno fatto visita al feretro del Pibe de Oro. Presenti Carlos Tevez, Martin Palermo, l'ex agente Guillermo Coppola e molti dei campioni del mondo del 1986 come Sergio Batista, Jorge Burruchaga, Ricardo Giusti e altri che hanno voluto salutare "il capitano". Presente anche lo storico massaggiatore dell'Albiceleste, Victor Galindez, e il presidente federale Chiqui Tapia. Il primo ad arrivare, secondo il Clarin, il portiere dell'Argentina vice-campione del mondo del 1990, Sergio Goycochea. L'apertura della camera ardente al pubblico, per volere della famiglia, sara' di breve durata, dalle 6 alle 16 e non di 48 ore come si pensava nelle prime ore dopo la morte del "Diez".

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