Mondiali di basket: Irving e Faried star degli Usa distruttori
Fabrizio Provera
Tutti o quasi, alla vigilia, avevano pronosticato che la coppa di campioni del mondo- il 14 settembre a Madrid- l'avrebbe alzata la Spagna.
Nessuno- o quasi- confidava invece nelle possibilità della nazionale americana, o di Team Usa che dir si voglia, in formazione rimaneggiata quanto a talento rispetto a Londra 2012.
Molti, forse, hanno sottostimato la capacità di gestione mentale di un tecnico leggendario come Mike Krzyzevski, peraltro affiancato da Tom Thibodeau, e la voglia, il desiderio di primeggiare espressa da un gruppo dove, Harden e Rose a parte, mancavano stelle del primo firmamento Nba.
E invece la finale al Palacio de Madrid, che Pau Gasol e compagni hanno potuto vedere solo da spettatori, ha decretato l'indiscussa superiorità degli americani: 129-92, con un Kyrie Irving stellare, Harden, Faried e Thompson a cannoneggiare uno dopo l'altro.
Perde con onore la Serbia di Sale Djordjevic, l'ex play dell'Olimpia Milano che alla prima esperienza che conta centra un argento del tutto insperato, ad inizio torneo: la semifinale vinta contro la Francia da Teodosic e compagni resterà,a lungo ancora, negli occhi e nella memoria degli amanti di questo sport. Vediamo chi sono, vincitori e vinti di questa edizione dei Mondiali.
I MIGLIORI Nella categoria extraterrestri, palma del migliore a tre americani: Kyrie Irving, Kenneth Faried e la rivelazione Klay Thompson, che dalla panca ha portato in dote prestazioni di rara intensità, mettendo in mostra una tecnica sopraffina e di stampo classico. Irving, in finale, ha letteralmente fatto il crack. Il migliore, tra i terrestri, è stato Milos Teodosic, mente creatrice e pensante della Serbia, che si è scrollato di dosso l'antipatica casacca del talentuoso che si scioglie nei momenti topici del match. In alcuni tratti, il giocatore del Cska ha fatto venire i lucciconi agli amanti del 'vero basket'
IL MIGLIOR COACH Coach K, senza se e senza ma. Che ha vinto la battaglia dialettica dopo aver seppellito la Finlandia, nel match d'apertura, e detto in sala stampa "sono onorato di aver giocato contro la Finlandia". La sua formazione è cresciuta giorno dopo giorno, minuto dopo minuto Ma del resto, signori, stiamo parlando di una leggenda del basket moderno. E non solo. Menzione, ovviamente, anche per Sale Djordjevic. Sulla cui Serbia in finale non avrebbe scommesso nessuno, ma proprio nessuno.
LA SQUADRA RIVELAZIONE Tolta ovviamente la Serbia, il bronzo della Francia- a distanza di 1 anno dal trionfo agli Europei- ha un che di sensazionale, considerando che i galletti erano senza Parker, Noah e Decolo. Chapeau per i cugini.
IL GIOCATORE RIVELAZIONE Vestono entrambi la casacca numero 7, lo stesso cognome e un nome di battesimo pressoché identico: i due Bogdanovic, Bojan il croato e Bogdan il serbo, dimostrano il perpetuarsi della grande tradizione jugoslava. Il croato ha concluso a 21 punti di media, il giovanissimo serbo invece ha duettato alla pari con alcuni dei giocatori più celebrati al mondo. Ed ha appena 22 anni..
SARANNO FAMOSI.. Tantissimi giovani talenti, in un Mondiale orfano di molte stelle Nba: tra di loro, destinati a primeggiare un futuro non lontano, ci sono Anthony Davis, il centrone americano, e il 1994 croato Dario Saric. Che ha già l'allure del campione.
LA SQUADRA DELUSIONE Spagna, ovviamente. Doveva arrivare in finale a mani basse e schiantare Team Usa, invece ha ceduto seccamente nei quarti al cospetto della Francia. Bocciatura secca. Anche la Grecia, che pareva lanciata verso posizioni dorate, si è fermata agli ottavi di finale. Ma sulla sua strada ha incrociato la Serbia...
IL COACH CHE HA DELUSO Orenga, il tecnico spagnolo dalla faccia triste che ha fatto rimpiangere- nella terra degli Hidalgo- Sergio Scariolo.
MENZIONI SPECIALI Le Filippine e l'Iran sono state le squadre mascotte, le più simpatiche. Il Senegal ha dimostrato che, con decine di giocatori dal fisico dominante e con la formazione cestistica nei college Usa, un giorno anche l'Africa potrà fare la voce grossa. La leggendaria Generacion Dorada Argentina, priva di Manu Ginobili, è forse arrivata al canto del cigno. Ma l'asso degli Spurs, Scola, Nocioni e Prigioni resteranno nella storia di questo sport. Sportitalia, con scorpacciate di basket in diretta da 10/12 ore al giorno in chiaro, ha fatto tornare gli appassionati ai tempi d'oro del basket in Tv, e avvicinato alla palla a spicchi molti giovani. Uno sforzo produttivo encomiabile.
Ora tutti gli appassionati attenderanno il via del nuovo campionato Nba (regular season al via il 28 ottore)) e di quello italiano (al via il 12 ottobre).