
"Gli arbitri possono agire contro il razzismo". Ne e' convinto il presidente Uefa, Michel Platini, tanto che proprio il sito della Confederazione del calcio europeo titola cosi' l'intervento dell'ex fuoriclasse della Juventus all'emittente radiofonica francese RTL. Platini ha spiegato come i direttori di gara possano agire in caso di episodi di razzismo durante le gare delle competizioni Uefa, arrivando anche a decretare la fine dell'incontro. Le Roi ha quindi espresso la propria solidarieta' al centrocampista ghanese del Milan, Kevin-Prince Boateng. "Abbiamo stabilito regole ben precise con gli arbitri di Champions ed Europa League - ha spiegato Platini -. La Uefa e' stata il primo organismo calcistico a fornire agli ufficiali di gara specifiche linee guida in caso di episodi di razzismo durante una partita dando agli arbitri l'opportunita' di interrompere l'incontro. Se l'arbitro nota comportamenti discriminatori o ne viene informato dal quarto ufficiale, puo', in prima battuta, interrompere l'incontro e richiedere che venga data lettura di un messaggio in cui si invita il pubblico a cessare immediatamente ogni tipo di abuso. Se i comportamenti discriminatori dovessero continuare anche dopo la ripresa del gioco - ha proseguito Platini -, l'arbitro puo' sospendere la gara per un ragionevole periodo di tempo, 5 o 10 minuti, rimandando le squadre negli spogliatoi. A quel punto verra' data lettura di un ulteriore annuncio al pubblico. Infine, se il comportamento discriminatorio dovesse perdurare, l'arbitro puo' interrompere la gara in via definitiva".
Quanto al centrocampista ghanese del Milan, Platini ha detto di "aver apprezzato molto" la decisione del giocatore di abbandonare il terreno di gioco: "Ho anche mandato un messaggio al vicepresidente del Milan Galliani per complimentarmi. E' stata la decisione piu' giusta". Dunque, tolleranza zero dell'Uefa nei confronti del razzismo: "Questi individui, che non c'entrano nulla col calcio e agiscono solo per i propri interessi, devono restare fuori dagli stadi".