Bayern, Hoeness rinuncia all'appello, pronto a finire in carcere
Condannato giovedì dal tribunale di Monaco di Baviera a tre anni e sei mesi di carcere per una frode fiscale di oltre 28 milioni di euro, Uli Hoeness ha presentato le sue dimissioni da presidente del Bayern, ruolo che ricopriva dal novembre 2009, dichiarando di voler rinunciare all'appello. "Il Bayern Monaco e' il lavoro della mia vita e sara' sempre cosi' per me - ha scritto l'ex calciatore tedesco, 62 anni, in un comunicato - e gli rimarro' fedele finche' vivro'". Hoeness, che dopo aver appeso gli scarpini al chiodo si e' trasformato in uomo d'affari, accetta dunque di finire dietro le sbarre: "L'evasione fiscale e' stato l'errore della mia vita e ora devo pagarne le conseguenze".
La notizia di giovedì. Tre anni e mezzo al presidente del Bayern Hoeness per frode fiscale - Il presidente del Bayern Monaco, Uli Hoeness, e' stato condannato a tre anni e sei mesi di carcere per frode fiscale da un tribunale di Monaco di Baviera. La pesante condanna per il 62enne ex capitano della nazionale tedesca e' venuta dopo che il procuratore Achim von Engel aveva chiesto addirittura cinque anni e mezzo per il mancato versamento di tasse per 27,2 milioni di euro grazie a un conto segreto in Svizzera.
Al processo Hoeness aveva ammesso che "scommetteva" in modo folle su titoli azionari e valute estere con ingenti movimenti di denaro. La difesa si era rimessa alla clemenza della corte ricordando che il numero uno del Bayern si era costituito spontaneamente a gennaio ammettendo le sue responsabilita', ma il giudice Rupert Heindl ha usato ugualmente la mano pesante.