
L'"Agenda Zeman" si è fermata alla pagina ingiallita di quella triste notte di ottobre, allo Juventus Stadium : 4 pappine, beccate dai campioni d'Italia, allora privi di Conte in panca, come le 4 subite nella prima domenica calcistica del 2013, al San Paolo, con una tripletta di "Cavanissimo". Un tonfo pesante che, se non fa esultare il polemico Mazzarri, il "Mourinho di Livorno" ("Le nostre vittorie tutta fortuna ? Sento solo cavolate assurde !"), deprime gli umori della "Magica". Emerge il lato brutto di "Zemanlandia", con il boemo, che sbaglia a tenere tra le riserve il portiere Stekelenburg, affidandosi al modesto argentino Goicoechea, incerto nelle 4 reti subite. E sbaglia pure, il santone, a far entrare solo nella seconda parte della ripresa Osvaldo : con lui, l'unico a non aver partecipato all'inutile trasferta negli States, qualche buona occasione i giallorossi l'hanno creata, oltre al goal della bandiera. Cosi' come Zdenek avrebbe dovuto schierare prima il giovane Florenzi, per sorreggere un centrocampo, frenato da un De Rossi irriconoscibile, in palese difficoltà nel ruolo di centrale.
Insomma, una squadra pigra, irresoluta, devastata dalle ripartenze dei boys di Mazzarri, avviati a diventare i rivali più temibili per la Juve, Lazio permettendo.
De Laurentiis deve tenersi stretto Cavani : sono 7 le triplette, che il bomber ha segnato, con la maglia azzurra, oltre al poker rifilato, in Europa League, al Dnipro. Ma bravissimo è stato, nella domenica caratterizzata dalle papere di Buffon, il suo secondo, nella Nazionale di Prandelli, De Sanctis, prodigioso nella doppia respinta sui deludenti giallorossi Pjanic e Lamela.
Insomma, disponendo di un grande centravanti e di un portierone, che merita da Prandelli la maglia di titolare, il Napoli- soprattutto se gli verranno restituiti Cannavaro e i 2 punti, tolti per il pasticcio-Gianello del calcio-
scommesse- può avvicinarsi alla capolista, che la Sampdoria ha mostrato meno stellare.
Mentre Roma si interroga e discute i limiti dell "Agenda Zeman", a Napoli riaffiorano i sorrisi. E de Laurentiis si prende il lusso di snobbare la mega offerta, 55 milioni di euro, pervenuti per Cavani dal Manchester City di Mancini, ormai stufo delle bizze di Balotelli.
A questi livelli, chi segna a valanga, come il "Matador" (25 reti in 23 partite !), fa la differenza. Ne sanno qualcosa Zeman e i dirigenti giallorossi, molto delusi dalla serataccia del giovane e costoso Destro, ancor acerbo, che non è riuscito a concretizzare neppure uno una dei tre splendidi assist, confezionati dall'eterno Totti.
Pietro Mancini