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Toscana
Vino Nobile di Montepulciano, l’inizio di una nuova storia con “Pieve”

Presentato ufficialmente il progetto della nuova tipologia di Vino Nobile di Montepulciano, menzione “Pieve” che, una volta terminato l’iter di approvazione del disciplinare, potrà entrare in commercio già dal 2024.

Nel un difficile anno di Pandemia, quello appena trascorso, il fatturato medio della denominazione è sceso del 31,5% rispetto al 2019, con  la perdita più importante registrata nel mercato nazionale, -31,1%, complici la chiusura dei canali Ho.Re.Ca., mentre per quanto riguarda l’export la perdita ha fatto registrare un -16,35%. Il dato più importante è quello legato all’enoturismo, -51,4%, anche in questo caso complice il lock down. Ma i segnali sull’andamento del mercato 2021 sono molto incoraggianti. Più 45% è infatti il dato in estrema crescita della cessione delle fascette del Vino Nobile di Montepulciano nel primo quadrimestre 2021, in rapporto allo stesso periodo dello scorso anno. Un dato ancor più significativo se calato nello scenario internazionale colpito dal Covid-19. Positivo anche il dato del Rosso di Montepulciano Doc che nello stesso periodo ha fatto segnare un 2% in più rispetto allo scorso anno.

Nonostante il periodo molto difficile, le aziende non si sono fermate, hanno investito in segmenti diversi dal solito. Per esempio il 35% ha potenziato il delivery durante il periodo di blocco; il 70% ha investito in marketing on line e il 65% ha realizzato degustazioni a distanza. Il 70% delle aziende di Montepulciano ha potenziato i canali social, mentre il 60% ha potenziato l’e-commerce aziendale, anche allargando la presenza a piattaforme di settore (il 60% anche in questo caso). Anche gli investimenti aziendali che non si sono fermati: il 65% delle imprese che producono Vino Nobile di Montepulciano ha infatti investito in comunicazione e marketing, rinnovando sito internet e attività di pubbliche relazioni. Il 35% ha fatto investimenti in innovazione di prodotto, mentre il 65% ha dato vita a progetti legati a tecnologia in azienda e sostenibilità della produzione. L’enoturismo è una fetta importante secondo il 70% delle imprese che nell’anno della pandemia ha cominciato il potenziamento, tra nuove sale di degustazione e offerta agrituristica.

Vino Nobile di Montepulciano “Pieve”: in arrivo una nuova tipologia. L’idea di far nascere il Vino Nobile di Montepulciano menzione “Pieve” (attualmente il disciplinare prevede Vino Nobile di Montepulciano e Vino Nobile di Montepulciano Riserva), nasce da un percorso metodologico che ha visto il consenso e la partecipazione di tutte le aziende produttrici. Un percorso di studio all’interno della denominazione stessa, che grazie a momenti di incontro, confronto e di analisi collettiva, ha portato alla nascita di una “visione” univoca di Vino Nobile di Montepulciano. Una visione supportata dalla ricerca anche degli esperti. Da una parte è stato dato vita ad una ricerca dal punto di vista geologico e pedologico, tema che il Consorzio ha a cuore dagli anni ’90, dall’altra l’approfondimento è stato fatto anche nelle biblioteche e archivi storici, fino ad arrivare al Catasto Leopoldino del 1800.

Il disciplinare: dalla stesura alla approvazione destinazione 2024. E’ il risultato di tutto il percorso di analisi e ricerca compiuto dal Consorzio in oltre un anno di lavoro. La volontà di ampliare il disciplinare di produzione, come detto unanimemente da parte dei produttori, ha portato all’individuazione dei caratteri chiave di questa nuova tipologia di Vino Nobile di Montepulciano che sarà caratterizzato non solo nel nome (sarà infatti riportato il nome del territorio di produzione), ma anche nelle sue caratteristiche che daranno vita a un vino capace di legare il passato dell’enologia locale con il presente e il futuro, guardando al consumo internazionale. Un vino che avrà come caratteristiche il territorio (appunto con le sottozone, Unità geografiche aggiuntive), l’uvaggio che sarà legato al Sangiovese e ai soli vitigni autoctoni complementari ammessi dal disciplinare con uve esclusivamente prodotte dall’azienda imbottigliatrice. L’altra novità è che verrà istituita una commissione interna al Consorzio composta da enologi e tecnici la quale avrà il compito di valutare, prima dei passaggi previsti dalla normativa, che le caratteristiche corrispondano al disciplinare stesso. Con l’approvazione unanime del disciplinare da parte dell’assemblea, ora l’iter porterà la richiesta alla Regione Toscana la quale, una volta approvato il testo lo invierà al Mipaaf per passare i controlli della commissione preposta. Vista la possibilità di rendere retroattivo alla vendemmia 2020 il disciplinare, considerati i tempi di affinamento che sono di 36 mesi, la messa in commercio della prima annata dovrebbe essere il 2024.

Le “pievi” per caratterizzare anche la territorialità del vino. Lo studio storico della geologia e della geografia del territorio ha portato alla individuazione di 12 zone, definite nel disciplinare di produzione UGA (Unità geografiche aggiuntive), che saranno anteposte con la menzione “Pieve” in etichetta. Questo aspetto rappresenta l’identità del Vino Nobile di Montepulciano che guarda appunto al passato. La scelta di utilizzare i toponimi territoriali riferibili a quelli delle antiche Pievi in cui era suddiviso il territorio già dall'epoca tardo romana e longobarda, nasce da un approfondimento di tipo storico, paesaggistico e produttivo vitivinicolo. In particolare la volontà del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano è quella di ribadire e codificare una realtà fisica con antica radice storica, che ha caratterizzato il territorio poliziano fino all'epoca moderna e che trova la sua eco anche nel catasto Leopoldino dei primi decenni del XIX secolo, che suddivideva il territorio in sottozone definite con il toponimo. 

LA VENDEMMIA 2020

Il 2020 è stato caratterizzato da un germogliamento avvenuto tra il 28 marzo e il 19 aprile; la fioritura tra il 22 e il 31 maggio; l’invaiatura tra il 21 luglio e il 21 agosto. Le piogge, che in parte hanno interferito con le operazioni di raccolta iniziate già verso il 15 di settembre in alcune aree della denominazione, si sono protratte senza interruzione. Per questo la vendemmia, al fine di evitare scadimenti qualitativi da infezioni botritiche, è arrivata fino alla prima settimana di ottobre. I vini del 2020 all’assaggio presentano colori intensi, una buona espressione aromatica varietale e una struttura sostenuta da media acidità e tannicità. A livello analitico si rilevano valori medi di intensità e tonalità di colore, di acidità, pH, estratti e polifenoli totali. Le gradazioni alcoliche sono medio alte. In sintesi, le peculiarità dei vini del 2020 sono rappresentate dall’equilibrio e dall’eleganza

Sostenibilità. E’ il macro obiettivo che il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, insieme ad alcuni partner istituzionali e scientifici, sta cercando di raggiungere attraverso le buone pratiche produttive messe in pratica dalle proprie aziende e che porterà, al termine dell’iter del progetto, a determinare il territorio di produzione della DOCG Vino Nobile di Montepulciano come il primo distretto vitivinicolo in Italia in grado di poter certificare la sostenibilità territoriale in base alla norma Equalitas. Oltre il 70% delle imprese ha già investito in progetti sostenibili, mentre il 90% ha in corso progetti di realizzazione di impianti. Entrando nel dettaglio, oltre il 70% delle aziende di Vino Nobile di Montepulciano ha un impianto fotovoltaico e il 35% si è dotato di solare termico per la produzione di calore. Il 20% ha sistemi di recupero delle acque reflue, mentre un 10% delle imprese ha investito nella geotermia. Negli ultimi anni circa la metà delle aziende ha sviluppato pratiche naturali, come la fertilizzazione, l’inerbimento, l’utilizzo di metodi di coltivazione meno impattanti. Questo si lega al concetto di biodiversità che vede gran parte delle aziende di Vino Nobile praticare una agricoltura sotto il regime del biologico, alcune biodinamiche.

Legno certificato per la filiera vitivinicola: accordo con PEFC Italia. Il Consorzio ha firmato un protocollo d’intesa con PEFC Italia, organizzazione senza scopo di lucro e non governativa, impegnata a promuovere la gestione sostenibile delle foreste attraverso una certificazione indipendente di terza parte. In sintesi l’accordo prevede la promozione di campagne di formazione e sensibilizzazione nei confronti dei potenziali operatori della filiera viti-vinicola delle potenzialità connesse alla scelta di prodotti certificati ovvero la tutela dalle foreste e dei loro servizi ecosistemici per noi e per le future generazioni. Nello specifico le due realtà si impegnano a stimolare le aziende a scelte consapevoli anche mediante l’utilizzo di materiali certificati che tutelano il nostro patrimonio forestale, assicurando la legalità e la sostenibilità del materiale di origine forestale (legno, carta e sughero). Infatti i prodotti con la certificazione PEFC garantiscono la provenienza della materia prima da foreste gestite in modo responsabile, con l’obbligo della riforestazione degli alberi abbattuti, e le foreste mantengono alti i livelli dei servizi ecosistemici, come l’azione mitigatrice del cambio climatico. Il protocollo prevede infatti di dare sostegno ai produttori al fine di informarli sull’esistenza e sulle potenzialità dell’utilizzo di prodotti derivanti da filiere certificate, sostenibili e legali unendo a questo la comunicazione dei valori intrinsechi all’utilizzo di prodotti sostenibili che possono dare un valore aggiunto alla produzione vinicola stessa, a partire dall’utilizzo di imballaggi in legno e strumenti produttivi (come le botti o i pali delle vigne).  E’ inoltre obiettivo della partnership lo sviluppo di strumenti di marketing e informazione rivolti al consumatore finale al fine di favorire la comprensione dell’elevato impatto sociale ed ambientale di un’attenzione particolare nell’uso di prodotti locali sostenibili e a basso impatto ambientale, oltre a sviluppare progetti di riduzione delle proprie emissioni di CO2 o all’adozione di progetti forestali certificati per neutralizzare le emissioni residue, promuovendone l’impatto positivo tramite comunicazioni specifiche verso il consumatore.  Un passo importante considerato l’alto utilizzo di elementi legnosi anche nella filiera vitivinicola a Montepulciano.

I numeri del Vino Nobile di Montepulciano. Un miliardo di euro circa. E’ questa la cifra che quantifica il Vino Nobile di Montepulciano tra valori patrimoniali, fatturato e produzione. Circa 65 milioni di euro è il valore medio annuo della produzione vitivinicola, senza contare che circa il 70% dell’economia locale è indotto diretto del vino. Una cifra importante per un territorio nel quale su 16.500 ettari di superficie comunale, circa 2.000 ettari sono vitati, ovvero il 16% circa del paesaggio comunale è caratterizzato dalla vite. Di questi 1.245 sono gli ettari iscritti a Vino Nobile di Montepulciano Docg, mentre 357 gli ettari iscritti a Rosso di Montepulciano Doc. A coltivare questi vigneti oltre 250 viticoltori (sono circa 90 gli imbottigliatori in tutto dei quali 74 associati al Consorzio dei produttori). Circa mille i dipendenti fissi impiegati dal settore vino a Montepulciano, ai quali se ne aggiungono altrettanti stagionali. Nel 2020 sono state immessi nel mercato 5,6 milioni di bottiglie di Vino Nobile e circa 2,5 milioni di Rosso di Montepulciano.

Il mercato. I numeri del 2020 non possono essere rappresentativi del mercato. Secondo la media degli ultimi tre anni (fino al 2019) l’export è il principale canale di sbocco con una quota destinata all’estero pari al 78% di prodotto, mentre il restante 22% viene commercializzato in Italia. Continua la tendenza di crescita degli ultimi anni la vendita diretta in azienda che nel 2019 ha raggiunto il 22%. Per quanto riguarda il mercato nazionale inoltre le principali vendite sono registrate in Toscana per il 48,5%. Al nord viene venduto il 14% del totale nazionale mentre nel restante centro-Italia sud e Isole il 15,5%. Per quanto riguarda l’estero si assiste a una torta divisa a metà tra Europa e paesi extra Ue. La Germania continua ad essere il primo mercato del Nobile con il 43% della quota esportazioni. Il secondo Paese di riferimento è quello degli Stati Uniti arrivando a rappresentare il 22% dell’export del Vino Nobile di Montepulciano. Successo anche per i mercati asiatici, balcanici ed extra Ue con oltre il 7% delle esportazioni. Il Vino Nobile è apprezzato anche in Svizzera dove raggiunge il 14,5%. Tra le grandi novità il mercato canadese dove tra l’altro si sono rivolte alcune importanti iniziative promozionali negli ultimi anni con una quota di export che ha raggiunto il 3,5% nel 2019 era in crescita.

STORIA DEL VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO

L’utilizzo della parola “Nobile” trova un uso ben documentato nei libri aziendali delle cantine di Montepulciano a partire dall’anno 1829/1830, ma già nel 1830 il Professor Giuseppe Giuly – docente presso l’Università di Siena e socio dell’Accademia Economica Agraria detta dei Georgofili di Firenze - nella sua “Statistica Agraria della Val di Chiana, Libro Quarto” descrive con abbondanti dovizie tecniche le tipologie di uve, ed i metodi di vinificazione e conservazione per la produzione del Vino Nobile di Montepulciano. Ne consegue che era già in uso comune la produzione e la distinzione di un Vino Nobile di Montepulciano in alternativa al vino Aleatico, Moscatello e altri. Di quanto esposto ne è conferma una nota spese della seconda metà del ‘700 con la quale Giovan Filippo Neri, Governatore del Regio Ritiro di S.Girolamo, invia vino portato da Montepulciano e Vino Nobile per un omaggio nella trasferta di Suor Luisa Sisti al Convento di S.Petronilla a Siena: “... per rimborso al Cuoco di Casa Morsichi, Vino Nobile portato per regalare al Conservatorio detto il Conventino ...”. Da allora in avanti è un susseguirsi di menzioni e riconoscimenti fra i quali citiamo l’Esposizione Enologica delle Province di Siena e Grosseto - anno 1870. Fra i partecipanti alcuni Vino Nobile prodotti da varie aziende di Montepulciano. In quell’epoca il Vino Nobile sempre più di frequente viene distinto fra gli altri vini prodotti a Montepulciano (andante, comune, scelto, ecc.) e con tale appellativo si indica un prodotto di qualità superiore che ha proprie metodologie di lavorazione, riconosciuto e commercializzato come tale. Nel XX secolo l’utilizzo della menzione Vino Nobile di Montepulciano si va sempre più rafforzando grazie anche all’affermarsi di nuove realtà produttive. Alcune delle aziende attive in quell’epoca continuano tutt’oggi a produrre e a commercializzare il Vino Nobile di Montepulciano come facevano agli inizi del 1800. Aziende che hanno partecipato concretamente al primo riconoscimento giuridico avvenuto nell’anno 1966 appunto con l’attribuzione al Vino Nobile di Montepulciano della Denominazione di Origine Controllata in base alla Legge 930.

CARATTERISTICHE DEL VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO

LA LEGGE: Il primo Disciplinare di produzione è del 12 Luglio 1966. Con l’annata 1980 il Vino Nobile di Montepulciano ottiene il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata e Garantita, primo vino ad essere commercializzato con la massima classificazione prevista dalla normativa italiana. Le ultime modifiche sono state apportate con decreto del 9 Novembre 2010.
ZONA DI PRODUZIONE: Il territorio comunale di Montepulciano esclusa la zona della Valdichiana. Solo i vigneti situati ad un’altitudine compresa tra i 250 ed i 600 metri s.l.m.
LE UVE: Sangiovese, minimo 70%. Possono inoltre concorrere fino ad un massimo del 30% i vitigni complementari a bacca rossa idonei alla coltivazione nella Regione Toscana.
LE RESE: Resa per ettaro 80 Quintali.
L’AFFINAMENTO: Le operazioni di vinificazione e di invecchiamento obbligatorio devono essere effettuate nell’ambito del territorio del comune di Montepulciano. Il vino a denominazione di origine controllata e garantita “Vino Nobile di Montepulciano” deve essere sottoposto ad un periodo di maturazione di almeno due anni, a partire dal 1° Gennaio successivo alla vendemmia. Entro questo periodo sono lasciate alla discrezione dei produttori le seguenti possibili opzioni: 1. 24 mesi di maturazione in legno; 2. 18 mesi minimo di maturazione in legno più i restanti mesi in altro recipiente; 3. 12 mesi minimo in legno più 6 mesi minimo in bottiglia più i restanti mesi in altro recipiente. Nei casi 2 e 3, l’inizio del periodo di maturazione in legno non potrà essere protratto oltre il 30 Aprile dell’anno successivo alla vendemmia. Il vino a denominazione di origine controllata e garantita “Vino Nobile di Montepulciano” non può essere immesso in consumo prima del compimento dei due anni di maturazione obbligatoria calcolati a partire dal 1° Gennaio dell’anno successivo a quello di produzione delle uve.
L’IMBOTTIGLIAMENTO: Le operazioni di imbottigliamento devono essere effettuate all’interno della zona di vinificazione. È tuttavia consentito per la denominazione di origine controllata e garantita “Vino Nobile di Montepulciano” non avente diritto alla menzione riserva, l’imbottiglia- mento nell’intero territorio della regione Toscana alle cantine che imbottigliano tale denominazione da almeno tre anni precedenti all’entrata in vigore del disciplinare di produzione attualmente vigente.
RISERVA: Il vino a denominazione di origine controllata e garantita “Vino Nobile di Montepulciano” derivante da uve aventi un titolo alcolometrico volumico minimo naturale di 12.50% e sottoposto ad un periodo di maturazione di almeno 3 anni di cui 6 mesi di affinamento in bottiglia, può portare in etichetta la qualificazione ”riserva”, fermi restando i periodi minimi di utilizzo del legno previsti.  CARATTERISTICHE: Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12.50% vol., per la tipologia “riserva” 13.00% vol.: acidità totale minima: 4.5 g/l; estratto secco netto minimo: 23 g/l.

CARATTERISTICHE DEL ROSSO DI MONTEPULCIANO

LEGGE: Disciplinare di produzione D.O.C. come da D.P.R. del 21 Dicembre 1988 con successive modifiche in base al decreto del 9 Novembre 2010.
ZONA DI PRODUZIONE: Il territorio comunale di Montepulciano esclusa la zona della Valdichiana. Solo i vigneti situati ad un’altitudine compresa tra i 250 ed i 600 metri s.l.m.
LE UVE: Sangiovese, minimo 70%. Possono inoltre concorrere fino ad un massimo del 30% i vitigni complementari a bacca rossa idonei alla coltivazione nella Regione Toscana.
LE RESE: La resa massima di uva ammessa per la produzione di vino a denominazione di origine controllata “Rosso di Montepulciano” non deve essere superiore a t. 10 per ettaro di coltura specializzata.
L’AFFINAMENTO: Il vino a denominazione di origine controllata “Rosso di Montepulciano” non può essere immesso al consumo prima del 1° Marzo dell’annata successiva a quella di produzione delle uve. È consentito, entro il sedicesimo mese a partire dal 1° Gennaio successivo alla vendemmia, che il vino atto a poter essere designato con la denominazione di origine controllata e garantita “Vino Nobile di Montepulciano” sia riclassificato alla denominazione di origine controllata “Rosso di Montepulciano” purchè corrisponda alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal relativo disciplinare di produzione.
CARATTERISTICHE:
Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11.50% vol.; acidità totale minima: 4.5 g/l; estratto secco netto minimo: 21 g/l

CARATTERISTICHE DEL VIN SANTO DI MONTEPULCIANO

LA LEGGE: Disciplinare di produzione D.O.C. come da G.U. Serie generale n. 269 del 16/11/’96, con successive modifiche in base al decreto del 9/11/2010.
ZONA DI PRODUZIONE: La zona di produzione dei vini a denominazione di origine controllata “Vin Santo di Montepulciano” - “Vin Santo di Montepulciano Riserva” - “Vin Santo di Montepulciano” Occhio di pernice, corrisponde al territorio amministrativo del comune di Montepulciano con esclusione della fascia
pianeggiante (Valdichiana).
LE UVE: “Vin Santo di Montepulciano” e “Vin Santo di Montepulciano” Riserva: Malvasia bianca, Grechetto bianco (localmente detto Pulcinculo), Trebbiano toscano da soli o congiuntamente minimo 70%. Possono concorre - re altri vitigni complementari a bacca bianca per un massimo del 30% idonei alla coltivazione nella Regione Toscana. Sono esclusi i vitigni aromatici. “Vin Santo di Montepulciano” Occhio di pernice: Sangiovese (Prugnolo gentile) minimo 50%; altri vitigni idonei alla coltivazione nella Regione Toscana da soli o congiuntamente fino ad un massimo del 50%.
L’AFFINAMENTO: Le operazioni di vinificazione, di conservazione e di invecchiamento obbligatorio dei vini devono essere effettuate all’interno del territorio amministrativo del comune di Montepulciano. Le operazioni di imbottigliamento devono essere effettuate in provincia di Siena. La resa massima dell’uva in vino finito alla fine del periodo di invecchiamento non deve essere superiore al 35% dell’uva fresca. Il tradizionale metodo di vinificazione prevede quanto appresso: le uve dovranno essere raccolte eseguendo un’accurata cernita e messe ad appassire in locali idonei; è ammessa una parziale disidratazione con aria ventilata e il loro contenuto zuccherino deve raggiungere dopo l’appassimento il 28% per il “Vin Santo di Montepulciano” D.O.C. e almeno il 33% per il “Vin Santo di Montepulciano” riserva e “Vin Santo di Montepulciano” Occhio di Pernice; l’uva deve essere ammostata non prima del 1° Dicembre dell’anno di raccolta per il “Vin Santo di Montepulciano”; del 1° Gennaio dell’anno successivo per il “Vin Santo di Montepulciano” riserva e del “Vin Santo di Montepulciano” Occhio di pernice. La conservazione e l’invecchiamento devono avvenire in recipienti in legno di capacità non superiore a 300 litri per il “Vin Santo di Montepulciano”; in caratelli di capacità non superiore a 125 litri per il “Vin Santo di Montepulciano” riserva; in caratelli di capacità non superiore a litri 75 per il “Vin Santo di Montepulciano” Occhio di pernice; il periodo di invecchiamento minimo in legno dovrà essere di anni tre per il “Vin Santo di Montepulciano”, anni cinque per il “Vin Santo di Montepulciano” riserva, anni sei per il “Vin Santo di Montepulciano” Occhio di pernice.
CARATTERISTICHE: “Vin Santo di Montepulciano”: titolo alcolometrico volumico tot. min.: 17% di cui almeno 2% da svolgere; estratto non riduttore minimo: 20 g/l; acidità totale minimo: 4.5 g/l;
acidità volatile: massimo 40 mEq/l “Vin Santo di Montepulciano” riserVa: titolo alcolometrico volumico totale minimo 20% di cui minimo il 3.5%; estratto non riduttore minimo: 22 g/l; acidità totale minimo: 4.5 g/l; acidità volatile: massimo 40 mEq/l “Vin Santo di Montepulciano” occhio Di pernice: titolo alcolometrico volumico totale minimo: 21% di cui minimo 4%; estratto secco dedotto gli zuccheri minimo: 25 g/l; acidità totale minimo: 4.5 g/l; acidità volatile: massimo 40 mEq/l Il Vin Santo di Montepulciano D.O.C., in tutte le tipologie, dovrà avere un titolo di alcool svolto minimo 12% vol.

Andamento meteorologico e Comportamento vegeto-produttivo del territorio del vino Nobile di Montepulciano - annata 2020

Nel primo trimestre dell’anno la piovosità è stata molto scarsa mentre le temperature, rispetto alle medie dello stesso periodo, sono state più alte in gennaio e febbraio e nella media in marzo. Marzo però è stato caratterizzato da temperature prevalentemente sopra la media nelle prime tre settimane e da temperature decisamente sotto la media nell’ultima settimana. I mesi di aprile e maggio hanno fatto registrare temperature poco sopra la media, giornate luminose e con importanti escursioni termiche e pochi e deboli eventi piovosi. Al contrario, giugno è stato caratterizzato da temperature di quasi 4°C sotto la media del periodo e da una piovosità doppia rispetto alla media che ha abbondantemente reintegrato le riserve idriche dei terreni. Luglio e agosto hanno avuto un decorso che rientra nella norma: le temperature massime si sono portate spesso sopra i 30°C ma sono stati pochi i giorni in cui hanno superato i valori critici di 36-37°C; le piogge si sono concentrate in pochi eventi di forte intensità che in collina poco hanno giovato alle piante in quanto il ruscellamento delle acque è stato forte. Il mese di settembre ha avuto due fasi: i primi 20 giorni sono stati una successione di belle giornate con temperature ben sopra la media, soleggiate e asciutte; l’ultima decade invece è stata caratterizzata da forti temporali, in qualche caso accompagnati da violente grandinate, e da un drastico abbassamento delle temperature. In ottobre gli eventi piovosi sono stati frequenti, soprattutto nella seconda metà del mese, mentre le temperature sono state sopra le media nella prima decade e sotto la media nella rimanente parte del mese. In sintesi il 2020 è stato caratterizzato da un mese di giugno decisamente “freddo” e piovoso e da un autunno che ha fatto il suo esordio con piogge abbondanti e un repentino calo delle temperature. Il germogliamento è iniziato nell’ultima settimana di marzo ed è terminato solo alla fine della seconda decade di aprile. Infatti, gli abbassamenti delle temperature verificatisi tra il 23 e il 26 marzo e tra l’1 e il 3 aprile hanno rallentato l’incipiente schiusura delle gemme dilatando fortemente questa fase fenologica. La crescita dei germogli nei mesi di aprile e maggio è stata continua e regolare, ma lenta, sia a causa delle forti escursioni termiche tra il giorno e la notte, sia a causa della limitata disponibilità idrica dei terreni, in particolare in quelli poco profondi. La fioritura della gran parte dei vigneti di Sangiovese si è concentrata nell’ultima decade del mese di maggio ed è stata breve, rapida e contemporanea. Nelle varietà più tardive come Canaiolo, Trebbiano e Malvasia e nei vigneti che si trovano alle altitudini più elevate della denominazione, invece, la fioritura si è conclusa verso la metà di giugno a causa delle abbondanti piogge e del relativo calo termico verificatosi tra il 5 e il 12 giugno. A partire dal 20 giugno le temperature si sono portate a livelli estivi, con massime tra i 27 e i 30°C, e la vegetazione ha cominciato a crescere con ritmi sostenuti, grazie anche alle copiose piogge che hanno ripristinato abbondantemente le riserve idriche dei terreni. L’attività vegetativa è continuata per tutto il mese di luglio per poi rallentare e fermarsi nella seconda metà di agosto via via che il contenuto idrico dei terreni andava riducendosi, data la forte evapotraspirazione indotta dalle temperature del periodo. Solo in alcune zone localizzate, a forte pendenza, dove le piogge di luglio non sono riuscite ad infiltrarsi, si sono verificati stress idrici e conseguenti parziali defogliazioni. L’invaiatura è iniziata intorno al 20 luglio e si è conclusa circa un mese dopo, in concomitanza dell’arresto dell’attività vegetativa. La successiva fase di maturazione dei grappoli ha potuto godere della buona luminosità e delle temperature ottimali di agosto e delle prime tre settimane di settembre. A partire dal 20 settembre le temperature si sono abbassate e sono cadute abbondanti piogge, per cui la maturazione, giunta al termine o quasi, ha subito un brusco rallentamento. Le piogge, in particolare, hanno determinato un leggero incremento del peso degli acini e un rallentamento della maturazione tecnologica (incremento degli zuccheri e diminuzione degli acidi) ma non hanno impedito il procedere della maturazione fenolica, pertanto, in generale, sono stati ottenuti mosti di composizione equilibrata. Le piogge ovviamente hanno interferito fortemente con le operazioni di raccolta che, iniziate già verso il 15 di settembre in alcune aree della denominazione, si sono protratte senza interruzione, al fine di evitare scadimenti qualitativi da infezioni botritiche, fino alla prima settimana di ottobre.  I vini del 2020 all’assaggio presentano colori intensi, una buona espressione aromatica varietale e una struttura sostenuta da media acidità e tannicità. A livello analitico si rilevano valori medi di intensità e tonalità di colore, di acidità, pH, estratti e polifenoli totali. Le gradazioni alcoliche sono medio alte. In sintesi, le peculiarità dei vini del 2020 sono rappresentate dall’equilibrio e dall’eleganza. Scheda tecnica a cura del Tecnico Dott. Giovanni Capuano

LE AZIENDE DEL CONSORZIO VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO PARTECIPANTI ALL’ANTEPRIMA 2021

ANTICO COLLE, AZ. AGR. TIBERINI, BINDELLA, BOSCARELLI, CANTINA CHIACCHIERA, CANTINA DEL GIUSTO, CARPINETO, CASA VINICOLA TRIACCA, CONTUCCI, DE’ RICCI, DEI, FANETTI, FASSATI, FATTORIA DEL CERRO, FATTORIA DELLA TALOSA, FATTORIA SVETONI, GATTAVECCHI, GODIOLO, ICARIO, IL MACCHIONE, IL MOLINACCIO, LA BRACCESCA, LA CIARLIANA, LE BERNE, LE BERTILLE, LOMBARDO, LUNADORO, MANVI, MONTEMERCURIO, PODERE DELLA BRUCIATA, POLIZIANO, SALCHETO, TENUTA ABBADIA VECCHIA, TENUTA DI GRACCIANO DELLA SETA, TENUTA DI POGGIO ULIVETO, TENUTA TREROSE, TENUTA VALDIPIATTA, VECCHIA CANTINA DI MONTEPULCIANO

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