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Viaggi
Pompei-Valle del Sarno-Monti Lattari: nasce il distretto turistico

Di Eduardo Cagnazzi  

Valorizzare l'identità del territorio, rilanciando su turismo, archeologia, paesaggio, enogastronomia e cultura, per realizzare nuove opportunità economiche per Pompei, la Valle del Sarno e dei Monti Lattari. Un unicum naturalistico e culturale, reso fruibile dai servizi su ferro di Trenitalia e della Circumvesuviana e quelli su gomma, che si intende mettere in atto, agganciandosi ai tradizionali flussi organizzati e ai nuovi target del turismo individuale, attuando nuove strategie per esaltare le peculiarità di un territorio considerato "terra di mezzo" e che oggi vede in Pompei, l'antica Valle dei Mulini e Gragnano, città della pasta e del vino, le sue punte di diamante. Parte proprio dalla città degli Scavi e del Santuario Mariano il distretto turistico della Valle del Sarno e dell'intero territorio montano dei comuni del Parco de Monti Lattari, situato alle porte della Costiera Amalfitana e Sorrentina; uno dei più estesi distretti turistici d'Italia che comprende anche il Monte Faito che vedrà a giugno anche la riapertura, dopo alcuni anni di inattività, della funivia "va e vieni" che lo collega in soli otto minuti a Castellammare di Stabia. Rilanciare in chiave turistica, dunque, un vasto lembo di terra oggi toccato solo dai turisti "mordi e fuggi" che si riversano agli scavi archeologici. Questo l'obiettivo del Distretto e dei suoi promotori; un progetto che nasce da una stretta sinergia tra istituzioni pubbliche e i settori più vitali dell'imprenditoria locale, come spiega ad Affaritaliani.it Vincenzo Marrazzo, nella qualità di advisor Enti locali-Fondazione Patrimonio Comune Anci. "In un sistema economico globalizzato sempre più interconnesso e competitivo, nel quale si assiste al trasferimento della produzione di beni e servizi, il paesaggio, le tradizioni culturali, i beni architettonici, archeologici e l'enogastronomia, costituiscono il patrimonio non delocalizzabile, il valore aggiunto da tutelare e sul quale costruire una proposta turistica integrata e di qualità", afferma Marrazzo. Oggi il territorio deve la principale delle sue attrattive turistiche al circuito archeologico di Pompei, ma suggestiva è anche la Valle dei Mulini, antiche strutture costruite alla fine del 1200 e caratterizzate da ruote verticali, anziché orizzontali; un sistema messo a punto dagli Amalfitani per meglio sfruttare le acque dei torrenti per lavorare il grano. Come suggestivi sono i cortili dei palazzi di Gragnano, che Ferdinando II di Borbone volle che diventasse "città dei maccheroni", stretta tra mare e monti, un ambiente ideale per la produzione e l'essiccazione all'aperto della pasta, che dal 2013 si fregia del marchio Igp. Come suggestivo è il Faito, ricco di faggi secolari di oltre 400 anni e di altre specie di fusti, testimoni viventi dell'estinta industria della neve. Come non parlare del patrimonio di sapori e colori che si tramanda grazie alle antiche tradizioni di Corbara e delle sue antiche produzioni tra cui il caratteristico pomodorino, lo "sponzillo" dall'elevato contenuto zuccherino. Un territorio, dunque, che dovrebbe arricchirsi in un prossimo futuro della possibilità di arrivare in Fracciarossa fino agli scavi di Pompei, come hanno deciso il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, e delle Infrastrutture, Graziano Delrio. Un progetto in linea con gli obiettivi di investire sui grandi attrattori turistici. Il Distretto di Pompei, della Valle del Sarno e dei Monti Lattari lo è.

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pompei turismo





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