Raggi e Appendino spaventano Bruxelles
La vittoria di Virginia Raggi a Roma e di Chiara Appendino a Torino mettono in allerta Bruxelles. E domenica Podemos potrebbe prendersi la Spagna
Alla fine la marea 5Stelle é arrivata. Virginia Raggi ha stravinto le elezioni comunali a Roma e Chiara Appendino ha superato l'ex sindaco di Torino Piero Fassino. La domanda che a Bruxelles tutti si fanno é una sola: cosa succederebbe se domani si andasse a votare per le Politiche? L'Italia é infatti l'unico Paese nel cuore dell'Europa, oltre alla Germania, ad avere un solido governo 'tradizionale'. Gli altri Paesi, come Francia, Spagna, Grecia, Austria e via dicendo hanno a che fare con movimenti piú o meno populisti, piú o meno euroscettici.
Attenzione alla Spagna
Gli occhi delle Istituzioni Ue ora peró sono puntati sulla Spagna. Domenica si torna alle urne e Podemos, che in molti paragonano al Movimento 5 Stelle per i toni e il programma, potrebbe diventare il primo partito nella Penisola iberica. Il ritorno alle urne si é reso necessario dopo che non é stato possibile formare nessun governo dopo le elezioni politiche dello scorso dicembre.
Parlamneto Venzuela indaga su finanzamenti a Podemos
A pochi giorni dalle elezioni in Spagna, il Venezuela fa tremare la campagna elettorale di Podemos. A Caracas l'Assembla nazionale, controllata dall'opposizione, ha aperto un'inchiesta sui 7,2 milioni di euro che il governo del presidente Hugo Chavez ha dato al Centros de Estudios Politicos y Sociales, il centro studi da cui e' nato Podemos e per cui lavoravano numerosi attuali dirigenti. Podemos ha definito l'iniziativa dela Camera venezuelana un "attacco" e ha denunciato la "strumentalizzazione" della vicenda in piena campagna elettorale
Ancora rischio ingovernabilitá
E intanto il timore e' che il 26 giugno si ripeta il risultato di dicembre, senza alcun patitto che abbia raggiunto una maggioranza chiara. Il voto di dicembre ha lasciato un panoroma molto frammentato: il Partito Popolare con 123 seggi; il socialisti del PSOE con 90; Podemos, la sinistra anti-austerity, 69 e Ciudadanos (liberal-nazionalisti) con 40. Dopo il fallimento delle trattative per la formazione di un governo di coalizione, guidato dai socialisti di Pedro Sanchez, si e' tornati al voto. Ma adesso il rischio e' di nuovo di un Parlameto senza una maggioranza chiara.
Nessun vincitore per i sondaggisti
I sondaggi delle ultime settimane mostrano infatti uno scenario molto simile a quello di dicembre, anche se con Podemos al secondo posto e il Psoe terzo; e tutti i partiti danno per scontato di non avere una maggioranza certa e che avranno bisogno, chiuse le urne, di trattative e accordi. Pur se scivolera' da seconda a terza forza del panorama, il Psoe potrebbe avere un ruolo determinante quando si decidera' quale partito governi, dando l'appoggio all'uno o all'altro. Da Pamplona, dove ha partecipato a un evento pubblico, Sanchez ha riconosciuto che "tutti quelli che dicono che il prossimo governo dipendera' dal Partito Socialista hanno ragione". Per Sanchez il suo partito e' l'unico che puo' garantire che ci sia un governo di cambiamento dopo il 26 giugno, ma non ha specificato con chi lo formera'.