Scienza e tecnologia

Spazio, la scoperta del secolo: osservate le onde gravitazionali

 

Cascina (askanews) - "Nel 1916 Albert Einstein ha teorizzato le onde gravitazionali, oggi siamo lieti di poter annuncaire di averle osservate".Così, Fulvio Ricci, coordinatore della collaborazione scientifica Virgo, ha annunciato al mondo quella che si può definire a tutti gli effetti la scoperta più importante del secolo, pubblicata anche nella Physical review letter.Una scoperta che "apre una nuova finestra sull'Universo", che ci permette di capire come funziona, quale sia il ruolo dei buchi neri nelle dinamiche universali e, soprattutto, come la gravità sia effettivamente la forza che lo domina, disegnando i destini di tutto ciò che lo compone, compreso il genere umano e tutte le possibili forme di vita ovunque esistenti.Aver osservato l'esistenza delle onde gravitazionali, di fatto, è un primissimo passo verso una conoscenza più approfondita delle leggi che regolano l'Universo che, ad esempio, un giorno potrebbe portare il genere mano a compiere viaggi intergalattici semplicemente sfruttando la distorsione spazio-temporale come nel film Interstellar.Cosa sono le onde gravitazionali? Sono increspature Spazio-Temporali, previste con la teoria della Relatività generale da Albert Einstein nel 1916, che in pratica espandono e contraggono lo Spazio-Tempo.Un corpo nello Spazio a causa della gravità, distorce lo Spazio-Tempo intorno a sè. Più è massiccio questo corpo, maggiore sarà la distorsione spazio-temporale e questa piegatura dello spazio-tempo determina il modo in cui un corpo celeste interagisce con un altro, ad esempio il Sole con la Terra che gli orbita intorno.Affinché si crei un'onda gravitazionale, tuttavia, è necessario che ci si trovi in presenza di masse gigantesche, come ammassi di galassie o buchi neri e che ci sia un'asimmetria nella massa, ad esempio un'esplosione, o una collisione tra due buchi neri.La quantità di energia liberata è tale che si crei un'onda gravitazionale che si propaga nell'Universo in tutte le direzioni esattamente come un'onda si propaga nell'acqua se gettiamo un sasso in uno stagno. Man mano che avanzano, le onde distorcono lo Spazio-Tempo allungandolo e comprimendolo con tutto quello che c'è dentro. La variazione è infinitesimale, 10 alla -21, pari circa a un milionesimo del diametro di un protone ma tale da cambiare, da oggi, la visione dell'Universo.