Spettacoli

"Ferrante Fever", al cinema il docu-film sul mistero Ferrante

 

Roma, (askanews) - "Ferrante Fever" (Malia-Rai Cinema) è il viaggio di uno straordinario successo che parte da Napoli, arriva negli Stati Uniti e diventa globale: il fenomeno letterario Elena Ferrante, la cui identità rimane a tutt'oggi un mistero, viene raccontato in questo documentario - al cinema come evento speciale il 2-3-4 ottobre e prossimamente in esclusiva tv su Sky Arte Hd - attraverso i luoghi e i protagonisti dei suoi romanzi, ma anche e soprattutto tramite lo sguardo di testimoni d'eccezione, tra cui la scrittrice Premio Pulitzer Elisabeth Strout e il collega Jonathan Franzen, entrambi suoi accaniti lettori.Il regista Giacomo Durzi: "Io credo che uscendo dal film 'Ferrante Fever', chi lo vede riesce a capire decisamente meglio chi è Elena Ferrante, anche se abbiamo scelto di non dare un nome, di non prendere la strada della detection per dire chi è. Abbiamo cercato di dirlo attraverso i suoi libri, attraverso questi intervistati che rappresentano esperienze di lettori molto qualificate "."Lei ha difeso il suo anonimato in maniera molto intelligente e molto strategica, questo per rispondere anche a coloro che dicono 'no, uno scrittore deve mettere la faccia''" dice nel film Roberto Saviano. Lui e lo scrittore Nicola Lagioia nel 2015 sull'assegnazione del Premio Strega a Ferrante avevano posizioni opposte. Poi a vincerlo fu Lagioia.Per quanto nome ed identità dell'autrice della tetralogia de "L'Amica Geniale" restino un mistero, attraverso questo documentario, esce un ritratto dai lineamenti ben precisi. La traduttrice in inglese di Ferrante, Ann Goldstein: "Secondo me l'autrice è nei libri".Nel film la voce narrante è quella di Anna Bonaiuto, che legge stralci de "La Frantumaglia", il libro che più di tutti rappresenta il pensiero della scrittrice napoletana. L'attrice aveva già interpretato Delia, la protagonista del film "L'Amore molesto" (1995) di Mario Martone tratto dall'omonimo romanzo di Ferrante. Durzi: "Ferrante ci ha fatto sapere che ha visto il film, che le era stato dato dagli editori (E/O), con cui abbiamo sempre lavorato in collaborazione su tutto, e ci ha detto che le è piaciuto e mi ha reso molto orgoglioso".