Preti sposati, Romeo: il sacerdote non può dir messa
Gentile Direttore,
Ti devo una piccola ma doverosa precisazione a proposito del vostro post di ieri dal titolo Preti sposati, Rai 1 ne ha parlato. Bene Liorni, male il vaticanista Romeo (https://www.affaritaliani.it/
«Il giornalista è stato inserito in puntata come commentatore della storia di don Serrone e per lanciare tramite la Rai il suo libro “Lui, Dio e lei. Il problema del celibato nella Chiesa”. Peccato che proprio in questa occasione abbia rivelato commentando l’intervento di don Serrone, tutte le sue lacune teologiche e canonistiche sulla questione dei preti sposati (formazione che non dovrebbe mancare a un autore di libri sul celibato e a un caporedattore e vaticanista Tg2), della dispensa, della riduzione allo stato laicale. Romeo era molto confuso ed è stato corretto per le sue inesattezze da don Serrone. Inoltre Enzo Romeo senza verificare in precedenza ha messo in dubbio, dimostrando poca deontologia giornalistica, le vere affermazioni di don Serrone sulla sua dispensa dal celibato e sul suo matrimonio religioso regolarmente registrato in una parrocchia del viterbese, dove don Serrone si è unito in matrimonio con Albana Ruci nel 2002».
Insomma, sarei un incompetente, poco serio e per di più confuso (!!). Due cose. La prima: ero stato invitato in trasmissione per parlare del mio libro e ho scoperto solo dopo che lo spazio era una sorta di contraddittorio con tanto di “giuria”. Non mi va di fare a gara su chi parla o urla di più, per cui ho detto solo le quattro parole che mi sono state consentite di dire. Secondo (ed è la cosa più importante): ciò che ho detto è del tutto esatto e non aveva bisogno di alcuna correzione, con buona pace di Serrone. Il termine «riduzione allo stato laicale» è canonicamente corretto, sebbene poco gradevole (come sottolineo nel mio libro). Il prete che ottiene la dispensa per poter celebrare le nozze religiose non ha più gli obblighi che derivano dal suo stato clericale e giuridicamente torna a essere un laico. Restano sempre tutti i doveri di ogni battezzato, cioè seguire il Vangelo nella comunione ecclesiale. Certo, niente potrà annullare il “sigillo” sacerdotale ricevuto, e la legislazione canonica prevede che, in casi estremi, anche coloro che siano stati ridotti allo stato laicale possano assolvere dai peccati coloro che si trovano in pericolo di morte (canone 976). Ma questo è cosa ben diversa dalla pretesa di dir messa da sposati. Per il momento la Chiesa cattolica di rito romano non lo prevede.
Un saluto e buon lavoro.
Enzo Romeo
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