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Economia
Banche venete, BankItalia: "Lo Stato ci guadagna". Nominati i commissari

Mentre la Borsa apprezza l'eliminazione dell'incertezza dal sistema bancario italiano attraverso l'operazione Intesa-banche venete, la Banca d'Italia ha nominato i commissari liquidatori della Banca Popolare di Vincenza e Veneto Banca. Per entrambi gli istituti di credito c'e' l'ex amministratore delegato di Popolare Vicenza, Fabrizio Viola. Per Popolare Vincenza i commissari sono: Claudio Ferrario, Giustino Di Cecco e Fabrizio Viola. Per Veneto Banca sono: Alessandro Leproux, Giuliana Scognamiglio e Fabrizio Viola. Per le due banche sono stati nominati anche i componenti dei rispettivi comitati di sorveglianza. Per Popolare di Vicenza si tratta di Maria Elisabetta Contino, Francesco De Santis e Raffaele Lener mentre per Veneto Banca sono Franco Benassi, Giuseppe Vidau e Andrea Guaccero.

Per Fabio Panetta e Carmelo Barbagallo, rispettivamente vice direttore generale di Bankitalia e capo della Vigilanza di Bankitalia, il salvataggio di Veneto Banca e di PopVicenza con la cessione dei due istituti a Intesa Sanpaolo e' stata "una operazione necessaria e inevitabile" perche' "ha evitato uno shock al mercato e al sistema produttivo". In piu' "lo Stato sulla carta ad oggi non ci perde". In particolare, Panetta ha spiegato che "si e' evitato uno shock al sistema finanziario, all'economia reale per le 20.000 imprese clienti delle banche venete, all'occupazione, ai risparmiatori che avevano investito in queste banche e si e' evitato di effettuare una cessione quasi scellerata del credito e dei collaterali, il tutto totalmente nel rispetto delle norme Ue". La cessione a Intesa conclude "un processo tortuoso e laborioso che trova una sua giustificazione nell'evitare uno shock al mercato. Si e' fatto tutto il possibile" per il salvataggio delle banche. "Sono state compiute scelte radicali e siamo intervenuti" sulle banche venete perche' "non ci si poteva comportare come dei cowboy e andare alla guerra", ha aggiunto Panetta.

"Si temevano gli effetti sistemici senza l'intervento" dello Stato ma i mercati "hanno reagito positivamente in Borsa. Lo spread ha risentito positivamente dell'intervento", ha continuato. Infine, Panetta ritiene che l'operazione sia "un punto di svolta per il sistema italiano" anche agli occhi internazionali perche' "e' un passaggio importante". "Certamente - ha continuato Barbagallo - i 4,8 miliardi torneranno indietro allo Stato. Lo Stato sulla carta ad oggi non ci perde. Anticipa una somma e recupera la somma nel tempo". Tra le attivita' che esulano dal perimetro della cessione a Intesa Sanpaolo ci sono crediti deteriorati netti per circa 12 miliardi, rappresentati da sofferenze, inadempienze probabili e scaduti.

Tali cespiti saranno trasferiti alla Sga, cioe' la Societa' per la gestione di attivita', di proprieta' del Tesoro, che avviera' immediatamente le operazioni di recupero, i cui proventi saranno destinati prioritariamente allo Stato. Per Panetta, "lo Stato potrebbe addirittura non perdere nulla" dalla cessione di Veneto Banca e Bpvi a Intesa Sanpaolo con un esborso di 4,8 miliardi di euro "ma se accadesse alla fine per tale operazione sarebbe un costo che si puo' sopportare". Lo Stato di fatto si sostituisce alla vendita massiccia e improvvisa sul mercato" dei non perfoming loan evitando di "cedere a 20 qualcosa che ha un valore piu' del doppio" e valorizzando "quello che sarebbe stato ceduto a valori molto bassi". Infine, "Intesa Sanpaolo ha le dimensioni, la struttura e il management per rendere redditizia e profittevole la parte buona di queste banche", ha concluso Panetta. Carmelo Barbagallo ha spiegato che "e' stata fatta un'operazione straordinaria. Non e' facile nel weekend organizzare un'operazione del genere" soprattutto se "fino a giorni fa credevamo ci fossero le condizioni" per una ricapitalizzazione precauzionale.

"Siamo andati in una direzione diversa e abbiamo organizzato tutto in tempi rapidissimi. Credo che sia un'operazione di successo. Bankitalia e' stata impegnata in modo molto massiccio. La vigilanza tutta, con circa 100 persone, ha partecipato al massimo delle sue forze. E' stata un'operazione difficilissima che ha richiesto un decreto ad horas nel rispetto delle regole nazionali e internazionali", ha continuato. In particolare, "si e' svolta un'operazione a valle di una gara aperta e trasparente, e il contributo dato a Intesa sarebbe stato dato a chiunque avesse aderito all'operazione", ha aggiunto Barbagallo riferendosi all'esborso statale di 4,8 mld che Intesa riceve con un contributo per cassa di circa 3,5 mld per il rischio di acquisto e per compensare la riduzione dei coefficienti patrimoniali derivante dall'operazione e un ulteriore contributo pubblicio per cassa di 1,285 mld per la ristrutturazione della rete e gli incentivi all'esodo del personale. "Non ci saranno licenziamenti" ha osservato Barbagallo.

Infatti, "una parte dei contributi statali serviranno per accompagnare i 4.000 dipendenti verso l'uscita. Ci saranno degli accompagnamenti all'uscita ma non a carattere traumatico come ha detto l'a.d. di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina.

Intanto, tra le partecipazioni di Bpvi-Veneto Banca che saranno a breve nelle disponibilità dei commissari liquidatori nominati da Bankitalia e che potranno essere vendute subito, una volta sbrigate le procedure burocratiche di creazione della 'bad bank', c'è il 40% di Arca Sgr, da tempo nelle mire degli altri due partner, Bper e Popolare di Sondrio. Le due banche, già azioniste di Arca sgr rispettivamente con il 32,7% e con il 21%, si sono messe insieme per concludere in partnership l'acquisizione della quota rimanente, posseduta in modo paritetico - 19,99% per ciascuna - dai due istituti veneti. L'analisi dell'operazione dura da diversi mesi ed era "entrata in una fase interlocutoria" a causa dell'incertezza sul futuro delle due banche, spiega una fonte all'Adnkronos. Ora, viene spiegato, potrebbe essere addirittura più semplice sbloccare l'iter per arrivare alla cessione. E' troppo presto per capire in che modalità avverrà ma "è da escludere che la vendita non si faccia", spiega la stessa fonte. Nel frattempo, un cda di Pop Sondrio è convocato per giovedì, mentre non risultano cda di Bper convocati per questa settimana.

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