Carige, Di Maio: "Piccola Mps, i nomi di chi ha contribuito al fallimento" - Affaritaliani.it

Economia

Carige, Di Maio: "Piccola Mps, i nomi di chi ha contribuito al fallimento"

Il vicepremier Luigi Di Maio legge la lista di tutti i grandi debitori della banca Carige

La crisi della Carige e' dovuta alla "gestione scellerata non solo per l'incompetenza dei manager ma anche per le commistioni della politica". Lo ha detto il vice presidente del Consiglio, Luigi Di Maio, rispondendo nell'Aula della Camera rispondendo a un'interpellanza M5S sulla crisi dell'istituto. Secondo Di Maio si tratta, peraltro, di un "segreto di Pulcinella: la vecchia politica e le banche sono sempre andate a braccetto e banca Carige, e' una piccola Mps ma nel territorio i danni non sono inferiori".

Il ministro dello Sviluppo economico ha quindi parlato di una "cortina dei nomi piu' o meno sconosciuti" e ha detto: "Voglio pronunciare i nomi e i cognomi, non solo di chi ha contribuito al fallimento della banca, ma anche dei loro sponsor politici". Da qui la lista di quanti, ha affermato, "all'interno del cda della banca nel periodo in cui si sono registrare le peggiori sofferenze hanno giocato a fare i banchieri: l'ex vice presidente di Carige ed ex parlamentare, Alessandro Scajola, fratello dell'ex ministro, nonche' sindaco di Imperia, Claudio Scajola, un ex consigliere del cda, Luca Bonsignore, figlio di Vito Bonsignore, ex eurodeputato Pdl, un altro ex consigliere, Giovanni Marongiu', sottosegretario nel Governo Prodi, l'ex direttore centrale di Carige, Alberto Repetto, ex presidente della Provincia di Genova, con il centro sinistra e parlamentare dell'Ulivo. Si spazia da destra a sinistra, con colpe scaricate sui risparmiatori".

Di Maio e' quindi passato a enunciare "rischi troppo alti su numerose operazioni discutibili" assunti per un lungo tempo da Carige: "Tra questi troviamo un debito 450 milioni per i finanziamenti erogati al Gruppo Messina, 250 milioni concessi con estrema leggerezza, come ha sottolineato anche Bankitalia, al Parco degli Erzelli, una cittadella tecnologica fortemente voluta dalla politica ligure realizzata solo a meta' sulla collina di Cornigliano, 35 milioni per il mutuo concesso al gruppo Acqua Marcia di Francesco Bellavista Caltagirone, 20 milioni erogati al gruppo facente capo a Beatrice Cozzi Parodi. Prestiti o fidi, in parte sanati, ma che hanno causato sofferenze alla banca, sono stati erogati per svariate decine di milioni di euro ad alcune societa' riconducibili al dottor Enrico Preziosi e per 20 milioni alla Prelios, societa' che faceva capo a Pirelli Re, del gruppo Pirelli"