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Economia
La Brexit riscopre l'Inghilterra. Londra mai così conveniente per i turisti

La sterlina è tornata protagonista sui mercati valutari, in una settimana di passione iniziata con le dichiarazioni del premier Theresa May che fanno temere una hard Brexit, senza alcuna contrattazione con l'Europa. May ha annunciato l'inizio delle procedure di uscita del Regno Unito entro marzo 2017 e ha suggerito come la priorità nei negoziati sarà data al controllo sull'immigrazione. Parole dure che hanno fatto temere il peggio per l'economia britannica. Dover fare i conti improvvisamente con la realtà di una Brexit potenzialmente imprevedibile ha fatto precipitare i corsi del pound che è sceso sui minimi da 31 anni contro il dollaro e da 5 anni nel cambio con l'euro. Il cambio sterlina/euro così basso rende molto conveniente per i turisti europei farsi un giro e prendere senza troppi patemi quel biglietto aereo che invece qualche anno fa, per gli alti costi della vita Oltre Manica, è sempre stato proibitivo fare.  

Solo 14 anni fa, a gennaio del 2002 quando è stato introdotto l'euro, la sterlina ad esempio valeva 1,617 euro, ben circa il 30% in più di quanto valeva alla chiusura di ieri delle contrattazioni sui mercati valutari: 1,1068. Questo vuol dire che andare al ristorante a Londra o affittare una stanza d'albergo nel miglio della City o ancora farsi un weekend fra Soho e i mercatini di Camden Town costa circa un terzo in meno rispetto all'inizio del nuovo millennio

Certo: sterlina debole, inflazione elevata (c'è già chi di ritono da Londra fa notare che sugli scaffali dei supermercati la merce inizia a costare sensibilmente di più), ma questo è vero solo per i prodotti importati da oltre confine. Il deprezzamento del pound può portare benefici a qualche azienda, come per esempio le multinazionali con molti ricavi all’estero, e agli esportatori e l'andamento dell'Ftse 100 di Londra dopo il voto del 23 giugno lo dimostra.  

Oltre Manica c'è la sensazione che tutta questa pubblicità negativa intorno alle possibili ripercussioni sull'economia britannica della Brexit sia davvero esagerata, anche perchè i dati macroeconomici non mostrerebbero (per lo meno non ancora) un atterraggio turbolento. La sterlina debole sta producendo ripercussioni a catena sull'industria manifatturiera, sulle esportazioni e sul turismo. E' anche molto probabile che questa svalutazione della moneta britannica possa attrarre a Londra investitori immobiliari internazionali, pronti a chiudere un occhio sui limiti della circolazione delle persone in cambio di un buon affare.

(Segue...)

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