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Economia
Manovra, accordo tra Italia e Ue. Un successo del premier Conte
Foto LaPresse

E alla fine l'accordo tra Italia e Commissione europea sulla Legge di Bilancio 2019 è arrivato, proprio alla vigilia dell'avvio della procedura di infrazione. L'intesa raggiunta tra il governo e l'Ue sul nuovo schema della manovra "è solo informale" e "verrà ufficializzato solo mercoledì dopo il via libera di Bruxelles", riferiscono fonti del Ministero dell'Economia. Il collegio dei commissari Ue non raccomanderà dunque l’avvio dell’iter sanzionatorio perché il negoziato avrebbe rassicurato sulla stabilizzazione del debito e quindi cadrebbe il presupposto per l’apertura della procedura. Il premier Giuseppe Conte riferirà mercoledì alle 12 in Senato sull’esito della trattativa. A Palazzo Madama, dove si è rimasti sostanzialmente in stallo per l’intera giornata, ora si attende il maxi-mendamento che dovrebbe riscrivere completamente la manovra.

Manovra, prudenza Palazzo Chigi: ottimisti ma attendiamo comunicazioni - Rispetto alle anticipazioni sull'esito del negoziato con la Commissione europea c'e' prudenza da parte di Palazzo Chigi. Nella sede del governo si fa notare la necessita' di mantenere la riservatezza anche nell'ultimo tratto del negoziato, tenuto conto che, al momento, ci sono state solo comunicazioni verbali da parte dei commissari Moscovici e Dombrovskis, ma non c'e' ancora la comunicazione ufficiale da parte della Commissione europea.   Allo stato - riferiscono le stesse fonti - vi e' la ragionevole previsione che la proposta che sara' portata domani all'attenzione del Collegio della Commissione sara' positiva per l'Italia, utile a evitare l'infrazione ma occorre - si sottolinea - attendere che si completi la procedura per poter considerare definitivamente conclusa la negoziazione.

Confermate quindi le anticipazioni di Affaritaliani.it che già domenica scorsa aveva scritto di un accordo fatto al 99% (clicca qui per leggere l'articolo). Premiata l'abilità di trattare del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, instancabile nel dialogo con Juncker e Moscovici. Ma anche i due vicepremier, Di Maio e Salvini, hanno mostrato senso di responsabilità nel non alzare i toni con l'Europa negli ultimi giorni. D'altronde, con l'Italia che ha abbassato il deficit/Pil per il prossimo anno al 2,04% e la Francia di Macron che sforerà fino al 3,5, la Commissione non poteva permettersi di andare avanti con la procedura di infrazione. Due pesi e due misure, insomma, che sarebbero stati troppo imbarazzanti per l'Europa.

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