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Economia
Mediaset, Berlusconi al contrattacco. Studia il blitz su Telecom

Mediaset, Telecom si chiama fuori: "Noi non c'entriamo"

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BORSA/ Mediaset segna oggi un calo dell'1,55%, di fatto consolidando i forti rialzi dei giorni scorsi, mentre rimane alto il volume degli scambi, 47,9 milioni di pezzi pari al 4,05% del capitale. Sale a sua volta Telecom (+3,66%) su voci di possibili acquisti da parte di Mediaset, con manovre di disturbo nei confronti di Vivendi./span>

Ripagare il nemico con la stessa moneta. Mentre la famiglia Berlusconi è pronta a mettere al sicuro il controllo di Mediaset attraverso varie mosse finanziarie tra cui l'acquisto di un altro pacchetto di azioni proprie (al momento ne ha circa il 3,79%) e di quote azionarie del Biscione "custodite" nei portafogli di banche italiane e internazionali, in qualche banca d'affari circola l'ipotesi che il trio compatto formato da Silvio Berlusconi e i due figli di primo letto pensi anche a un'azione muscolare nei confronti di Vincent Bollorè che ieri sera ha bruciato le tappe della sua scalata al broadcaster di Cologno Monzese annunciando di esser salito al 20% del capitale.

Secondo quanto rivela infatti Milano Finanza, Fininvest, che ormai ha le mani legate in Mediaset (può aquistare ancora qualche zero virgola del capitale prima di far scattare l'Opa), fra le mosse anti-Bollorè avrebbe valutato anche il blitz diretto nei confini dell'impero del finanziere bretone. A cominciare da Vivendi.

Visto però che il gruppo francese è controllato di fatto dalla famiglia Bolloré (con il 20,66%) e nel suo capitale tra l’altro è presente con il 3,62% la Caisse des depots et consignations (la Cdp transalpina, il braccio finanziario del Tesoro d'Oltralpe che ha partecipazioni strategiche in molte blue chips del Cac40) e il mercato francese difficilmente accetta investitori o scalatori stranieri, la famiglia Berlusconi avrebbe messo nel mirino Telecom (che scatta in Borsa al suono della campanella), gruppo dove Monsieur Vincent muove le leve del comando con quasi il 25% del capitale. 

Un traguardo più a portata di mano (non solo per la minore capitalizzazione di mercato che vale poco meno della metà dell'intera Vivendi) e con due obiettivi: accarezzare il vecchio sogno dell'integrazione fra il Biscione e Telecom (il progetto Mediacom) per realizzare la convergenza media-tlc, mission ben chiara ai manager del settore a partire da Piersilvio Berlusconi e costituire un terreno di confronto con il finanziere bretone. Nelle mura Telecom, però e non nell'orto di casa Mediaset.  

Con il governo Gentiloni che ha alzato le barricate contro l'invasore francese, giocando di squadra, il sogno Telecom sarebbe oggettivament meno proibito per la galassia Mediaset e costituirebbe per Silvio Berlusconi (ma anche per Marina che ha il dente avvelenato con il rapace finanziere d'Oltralpe) una ghiotta occasione per consumare la vendetta contro l'ex amico Vincent dopo il dietrofront su Permium e l'invasione domestica. A quanto pare, il raider Bollorè questa volta è finito nel pantano. E oltre alla miliardaria causa legale di Mediaset, la sua voracità potrebbe inciampare nell'aggiotaggio. 

 

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