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Economia
Mediobanca, tutto pronto per l'Assemblea più "calda" degli ultimi anni
Francesco Milleri, Alberto Nagel, Francesco Gaetano Caltagirone.

Mediobanca, tutto pronto per l'Assemblea

Il prossimo sabato 28 ottobre segnerà un evento di grande significato per Mediobanca, in linea con la volontà del co-fondatore Enrico Cuccia. L'assemblea dei soci che si terrà in tale data promette di essere una delle più vivaci degli ultimi anni, ponendo fine a un percorso iniziato in primavera e sviluppato durante l'estate. In quel periodo era emersa la minaccia, da parte del principale azionista Delfin, di presentare una lista alternativa a quella del consiglio di amministrazione uscente in vista del rinnovo del consiglio, previsto proprio per sabato. Lo riporta l'Economia del Corriere.

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Tuttavia, questa minaccia non è stata concretizzata, con Delfin che ha risposto presentando una lista di minoranza composta da cinque candidati, anziché i sette precedentemente annunciati, senza alcuna indicazione riguardo alle posizioni di amministratore delegato e presidente. Di conseguenza, sia Alberto Nagel che Renato Pagliaro saranno confermati nei rispettivi ruoli. La vera disputa è incentrata sulla figura del presidente, sulla quale Delfin aveva auspicato un candidato alternativo e condiviso, ma Nagel è rimasto saldo nelle sue posizioni. Pertanto, il vertice di Mediobanca che ha guidato la banca negli ultimi quindici anni, incluso il direttore generale Francesco Saverio Vinci, sarà confermato sabato prossimo.

Al momento, sembra che la lista del consiglio uscente parta con un vantaggio evidente. Questo schieramento è sostenuto da un accordo di consultazione tra alcuni soci che rappresenta circa il 10% del capitale. Delfin, il maggiore azionista, possiede quasi il 20% delle azioni. A sostegno di Delfin potrebbe aggiungersi Francesco Gaetano Caltagirone, che detiene circa il 10% di Mediobanca, e Edizione, la finanziaria della famiglia Benetton. Complessivamente, questo fronte potrebbe contribuire con il 32-34% del capitale.

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La differenza tra le due parti potrebbe essere colmata dagli investitori istituzionali e dai fondi comuni d'investimento. La capacità di Nagel di presentare un bilancio con valori record al 30 giugno ha dimostrato di saper attirare l'attenzione della comunità finanziaria internazionale, con il successo che potrebbe convincere molti fondi azionisti. Anche le opinioni espresse dai proxy advisor avranno un influsso significativo sulle decisioni degli investitori. Negli ultimi sette giorni, quattro proxy advisor si sono espressi a favore della lista del consiglio uscente. Questi avvisi favorevoli sono giunti da Iss e Glass Lewis, oltre a Pirc ed Egan-Jones, quest'ultimo noto per la sua influenza tra i fondi pensione britannici e americani. In particolare, Pirc è stato critico nei confronti di Delfin.

Vi è, tuttavia, spazio per le mosse dell'ultimo minuto. Il 19 ottobre è stata fissata come data rilevante: solo gli azionisti in possesso delle azioni a quella data potranno partecipare all'assemblea, quindi gli acquisti successivi non influenzeranno il risultato del voto di sabato. Tuttavia, è importante notare che i titoli possono essere prestati, e in questo contesto sarà interessante vedere come si svilupperà la situazione. Poste, nelle settimane precedenti, ha acquisito una quota stimata tra l'1 e il 3% delle azioni Mediobanca. Il gruppo a controllo pubblico ha dichiarato di non esercitare il diritto di voto in assemblea e di aver effettuato l'acquisto come parte delle normali attività di investimento. Il prezzo delle azioni Mediobanca ha perso interesse speculativo nelle ultime settimane, passando da 12,68 euro il 2 ottobre a 10,45 euro venerdì scorso, ai livelli di luglio.

In base allo statuto e ai regolamenti, l'esito del rinnovo del consiglio di amministrazione di Mediobanca del prossimo sabato è già stabilito all'80%. Dodici consiglieri hanno già garantito la loro presenza, tra cui Alberto Nagel, Renato Pagliaro, Francesco Saverio Vinci, e altri. Ci sono ancora tre posti disponibili su un totale di quindici, e il risultato finale dipenderà dai voti espressi nell'assemblea. I fondi avranno un ruolo decisivo in questo contesto. Un anno fa, circa il 60% degli aventi diritto partecipò al voto, ma Caltagirone non era presente all'assemblea. Gli esperti ritengono che quanto più alto sarà il tasso di partecipazione tra gli aventi diritto, tanto maggiore sarà il vantaggio di Nagel e della sua lista. Tuttavia, Delfin continuerà a giocare la sua partita fino all'ultimo, e non sono escluse sorprese dell'ultima ora. Le azioni possono essere presentate per il voto fino al giorno stesso dell'assemblea.

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