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Economia
Pensioni, Boeri vs Nannicini e governo. APE, minime: news su riforma pensioni

Pensioni, Boeri vs Nannicini e governo. APE, minime: le news riforma pensioni


"Il problema vero che noi abbiamo oggi in Italia è quello dell'equità e non quello della sostenibilità finanziaria del nostro sistema pensionistico". Lo ha spiegato il presidente dell'Inps, Tito Boeri, alla trasmissione Presadiretta di Rai3.

«Ci sono delle persone che oggi hanno dei trattamenti pensionistici, o hanno dei vitalizi, come nel caso dei politici, che sono del tutto ingiustificati alla luce dei contributi che hanno versato in passato. Abbiamo concesso per tanti anni questo trattamento privilegiato a queste persone. Per chi ha degli importi molto elevati di prestazioni - dice Boeri sul tema della riforma pensioni - non è il caso di chiedere loro un contributo che potrebbe in qualche modo rendere, alleggerire i conti previdenziali? Ci permetterebbe di fare qualche operazione di redistribuzione, per esempio andare ad aiutare quelle persone che sono in quella fascia di età prima della pensione che sono in condizione di povertà, oppure potremmo concedere maggiore flessibilità in uscita verso il sistema pensionistico. Ecco sono tutte operazioni che si possono fare in questo ambito. Legare contributi e prestazioni, questo è il vero problema di fondo».

 

APE (ANTICIPO PENSIONISTICO), DISOCCUPATI: LO SCONTRO SULLA RIFORMA PENSIONI
 

APE, l'anticipo pensionistico non costerà nulla ai disoccupati o ai lavoratori in condizioni disagiate, mentre oscillerà tra i 50 e i 60 euro al mese per 20 anni per chi percepisce una pensione di 1.000 euro e lo chiederà per un anno. Questa cifra è stata comunicata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, intervistato anche lui da Presadiretta su Rai 3. «Se un pensionato ha 1.000 euro al mese ed è meritevole di tutela - spiega Nannicini - è disoccupato senza ammortizzatori sociali, fa lavori rischiosi, pesanti, faticosi, è in condizioni soggettive di bisogno perché magari ha a casa un disabile da assistere, in tutti questi casi il costo è zero. Per chi lavora, un anno di anticipo gli costerà una cifra da 50 a 60 euro al mese per 20 anni mentre tre anni di anticipo costeranno dai 150 a 200 euro al mese».

Con l'anticipo pensionistico (ormai per tutti Ape), prosegue Nannicini, «non si rischia niente, non ci sono garanzie che richiede l'Ape. Non si rischia l'auto, non si rischia l'immobile, gli eredi non rischiano di vedere qualcosa che ricade sulla pensione di riversibilità perché tutto sarà coperto da un'assicurazione».

«Gli interessi e l'assicurazione saranno pagati da chi richiede l'Ape - sottolinea Nannicini - non ci sono rischi reali, ma ci sono costi finanziari. Poi ci sarà una platea importante di agevolati che riceveranno un bonus fiscale e questo coprirà non solo gli interessi e l'assicurazione, ma anche il capitale anticipato se sei particolarmente meritevole di tutela, in condizioni di bisogno e hai un reddito basso».

Nannicini tocca il tema delle misure che riguarderanno le pensioni e che dovrebbero essere inserite nella prossima legge di bilancio. «Ci sarà un intervento anche sui redditi da pensione. In particolare sui redditi da pensioni basse. Parliamo dei redditi da pensione sotto i 1.000 euro. Ci sarà un aiuto, agganciandosi prevedibilmente all'istituto della 14esima, un bonus che è legato ai contributi versati, si arriva fino a 400 euro».

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