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Economia

La successione di Enrico Gasperini, pioniere della cultura digitale e di internet in Italia che dopo aver fondato, nel 1987, l’agenzia digitale Inferentia (oggi Fullsix) per offrire servizi di online marketing, fondando poi nel 2000 Assointeractive (confluita nel 2003 in Assocomunicazione, dal 2012 Assocom) e infine nel 2004 Digital Magics, si è da poco completata, cristallizzando i nuovi equilibri raggiunti all’interno del capitale dell’incubatore di progetti digitali quotato sull’Aim Italia nel luglio del 2013 (a 7,5 euro per azione rispetto ai 4 euro delle quotazioni attuali) con un flottante del 38,8%.

La quota di Gasperini (21,28% del capitale dell’incubatore), fondatore, presidente e amministratore delegato di Digital Magics alla data della sua scomparsa, il 6 novembre del 2015, è andata alla moglie Patrizia Cavallini, divenuta così terzo azionista col 6,75%, e ai loro tre figli Manuel, Alessio e Leonardo Gasperini, ciascuno con un 4,5%. Un ultimo 1,03% risulta tuttora in corso di trasferimento.

Primo azionista è così diventato Tamburi Investment Partners (Tip), che possiede il 18,11% del capitale, mentre Alberto Fioravanti, già cofondatore con lo stesso Gasperini di Inferentia e successivamente di Digital Magics, nominato dopo la scomparsa di Gasperini presidente e amministratore delegato, col suo 16,76% è ora il secondo maggiore azionista e Marco Gay, torinese, classe 1976, eletto lo scorso aprile presidente dei giovani imprenditori di Confindustria, con oltre 15 anni di esperienza nel settore digitale (avendo tra l’altro fondato Webworking e successivamente AD2014), entrato all’inizio dell’anno in Digital Magics, col suo 5,02% resta il quarto maggior azionista.

Proprio la scomparsa di Gasperini aveva portato Tip la scorsa primavera ad aumentare la propria partecipazione tramite la sottoscrizione per 2 milioni di euro di un aumento di capitale da circa 5 milioni di euro (eseguito a 4,95 euro per azione). Lo scopo del maggior impegno di Tip è legato agli ulteriori investimenti nelle startup e scaleup innovative e allo sviluppo dei programmi di “Open Innovation” e di digitalizzazione delle imprese italiane eccellenti portati avanti da Digital Magics.

Un’attività che nei primi sei mesi ha portato Digital Magics a registrare una perdita netta a 116 mila euro (contro i 173 mila euro di rosso dei primi sei mesi del 2015), a fronte di un porfolio di partecipazioni in startup che dalle 49 società di fine 2015 è salito a 60 unità grazie dopo ulteriori 12 investimenti (contro gli 11 effettuati in tutto il 2015), per un totale di 1,2 milioni di euro investiti, e alla cessione della partecipazione in Mimesi Srl, con una plusvalenza di 77 mila euro.

In tutto i soci di Digital Magics vantano partecipazioni in 60 startup di cui 37 iscritte nel Registro delle Startup Innovative e di queste 9 registrano già oggi un fatturato annuo superiore al milione di euro. Facile prevedere che per alcune di queste se le cose continueranno ad andare bene lo sbarco in borsa nei prossimi anni potrebbe essere un “exit” naturale.

In questo modo Tip, banca d’investimento che nel decennio 2005-2015 ha quasi triplicato il proprio patrimonio grazie ad investimenti azzeccati che hanno spaziato da iGuzzini a Prysmian, da Noema Life a Moncler, da Be Think, Solve Execute ad Amplifon, potrebbe rivelare tutto il suo valore di partner strategico, massimizzando il valore sia per gli startupper sia per Digital Magics, con cui di fatto Tamburi ha costituito una filiera che va dalla selezione delle migliori startup, alla loro accelerazione e crescita, sino all’identificazione della migliore valorizzazione degli investimenti effettuati, vuoi tramite cessione ad altri gruppi operanti negli stessi settori vuoi tramite lo sbarco in borsa.

Luca Spoldi

Tags:
digital magicstamburi investment partners tipenrico gasperini





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