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Esteri
Austria: lo "stratega" Schallenberg cancelliere, ma con l'ombra di Kurz

Rispetto Sebastian Kurz, lui è un vecchietto. Alexander Schallenberg ha 52 anni, età giovanile per i canoni di diversi paesi (Italia compresa) per diventare leader politici. Ma in Austria il precedente fissato da Kurz è difficilmente battibile, visto che quando è diventato cancelliere per la prima volta, nel 2017, aveva 31 anni. Età nella quale diversi futuri leader politici sono ancora in piena, pienissima, gavetta. Lunedì 11 ottobre, però, l'era Kurz si è chiusa, e il suo successore Schallenberg ha giurato. Si è chiusa per ora, visto che non è escluso un nuovo ritorno del giovanotto che prima ha governato coi nazionalisti e poi con i verdi, svoltando al centro.

Un po' tutti intravedono l'ombra di Kurz dietro la figura di Schallenberg, tanto che il più giovane dei due ha dovuto dichiarare: "Non sono un cancelliere ombra e sosterrò il governo come capogruppo e segretario del partito per il meglio dei nostri cittadini", ha proseguito, annunciando che nei prossimi giorni si impegnerà per garantire il passaggio di consegne, prima di giurare da parlamentare. Intanto, però, ha già giurato da cancelliere proprio il suo erede. "Affronto il mio nuovo ruolo di cancelliere federale con grande rispetto per l'incarico e per le sfide future. Posso assicurarvi che farò tutto il possibile per servire il nostro bel paese", ha detto Schallenberg, le cui prime parole sono state dedicate (che sorpresa) proprio a Kurz. "Sono convinto che le accuse contro Sebastian Kurz sono false e che questo sarà dimostrato"ha dichiarato il neo cancelliere, che ha promesso continuità. "Porterò avanti la strada intrapresa con successo del governo Kurz, la pandemia, la ripresa economica, il bilancio e la riforma fiscale ecosociale". Quello che serve ora seconda Schallenberg è "responsabilità e stabilità. Lavorerò a stretto contatto con Sebastian Kurz perché qualsiasi altra cosa sarebbe sbagliata in termini di politica democratica". Insomma, se non si tratta di cancelleria ombra sembra mancarci poco. 

Ma chi è esattamente Schallenberg? Nato a Berna in Svizzera, separato, papà di quattro figli, è considerato un intransigente quando sul piatto c'è da discutere di politica migratoria. Il cancelliere designato, da sempre vicino a Kurz e alla OeVP ma che dei Popolari non è membro, ha capacità di negoziazione a livello internazionale. La particolare 'colorazione' della sua lingua - conosce molto bene il francese - rivela la discendenza di Schallenberg dall'ex nobiltà austriaca che si distingueva anche dal resto della popolazione per il tono di voce. Suo padre era un diplomatico ed il figlio Alex è cresciuto in India, Spagna e Francia. Le frasi in lingua francese Schallenberg le usa spesso nelle conversazioni rafforzando l'estro di un diplomatico della vecchia scuola.

Il nuovo cancelliere considerato un politico con una visione cristallina che comunica anche con parole, a volte dure, specialmente quando si tratta della sua posizione restrittiva sulla migrazione. Quando i Verdi, dal 7 gennaio 2020 al governo con i Popolari, avevano chiesto l'ammissione dei rifugiati dal campo bruciato sull'isola greca di Lesbo, Schallenberg disse che "gridare alla distribuzione non può essere la soluzione". Quest'estate l'ormai prossimo cancelliere aveva affermato che il personale locale delle missioni dell'Ue in Afghanistan doveva essere evacuato nei paesi vicini piuttosto che in Europa. Schallenberg sostiene inoltre l'allargamento dell'Ue nei Balcani occidentali per porre fine all'influenza di Russia e soprattutto Cina in quella regione. Laureato in giurisprudenza all'Università di Vienna e a Parigi, Schallenberg all'inizio della carriera era stato a Bruxelles, quindi aveva ricoperto il ruolo di portavoce del ministero degli Esteri (nel 2009 del ministro Spinedelegger) e, quando Kurz divenne ministro, lo nominò suo 'stratega'. 

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