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Belgio, annullato il summit delle destre. Orban: "Non ci arrenderemo"
Viktor Orban

Belgio, annullata la conferenza delle destre. Orban: "Non ci arrenderemo". I partecipanti: "E' la 'mafia' della Commissione Ue"

Tre sedi cambiate in 48 ore e poi la sospensione da parte della polizia. È finita così la riunione dei sovranisti europei prevista a Bruxelles martedì e mercoledì e organizzata dalla Edmund Burke Foundation, un think tank di destra. Il NatCon aveva concordato con Concert Noble, una sala di eventi molto nota della capitale belga di ripetere evento anche quest’anno. La settimana scorsa, solo pochi giorni prima della sessione di apertura, Edificio, la società che gestisce il Concert Noble, si è ritirata dal suo impegno di ospitare la conferenza, affermando di aver subito pressioni da parte del sindaco, che a sua volta è stato istigato ad agire dal Coordinamento antifascista belga (Antifa). In una dichiarazione di venerdì, i proprietari del locale hanno affermato: “L’Edificio non ha intenzione di prendere alcuna posizione se non quella di rispettare i valori chiave europei della democrazia che hanno permesso al Belgio e all’Unione Europea, di cui Bruxelles è la capitale, di godere di un lungo periodo di pace e prosperità dopo la Seconda Guerra Mondiale”.

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Il team del NatCon si è affrettato a trovare un'altra sede all'ultimo minuto e si è assicurato uno spazio al Sofitel Brussels Europe, nel comune di Etterbeek a Bruxelles. Incredibilmente, alla vigilia del convegno, Sofitel si è ritirata. Gli avvocati infatti hanno dovuto adire un giudice belga per conto degli organizzatori per cercare di far rispettare il contratto tramite un'ordinanza del tribunale. Il sindaco di Etterbeek ha dichiarato al Bruxelles Times di aver "informato le autorità di polizia locali, che hanno contattato Sofitel e la direzione ha deciso di annullare l'evento".

Il sindaco di Etterbeek ha continuato dicendo che gli organizzatori del NatCon non sono contenti di questo. "La polizia è arrivata per spiegare che non era il Sofitel a cancellare e che questa era la cosa giusta da fare", ha detto. “Poi se ne sono andati pacificamente”. Questo è palesemente falso. La polizia non si è mai avvicinata né ha nemmeno parlato con gli organizzatori del NatCon. La polizia belga ha comunicato la revoca dei permessi e chiesto l’immediata chiusura della conferenza «National Conservatism» per motivi di ordine pubblico. Intorno alle 17 è prevista una manifestazione di protesta che preoccupa le autorità belghe.

Quando è salito sul palco, mentre il dramma continuava a svolgersi fuori dalla sede, Farage ha criticato le autorità di Bruxelles definendole “semplicemente mostruose” per aver tentato di annullare l’evento. “Sapevo che non sarei stato il benvenuto a Bruxelles”, si è irritato l’ex deputato. Il campione della Brexit non è stato il solo a criticare pungente la burocrazia della città.

Poco più di un'ora dopo il primo arrivo, la polizia è tornata intorno alle 12:45, per consegnare un ordine ufficiale all'organizzatore locale dell'evento Anthony Gilland, capo dello staff di MCC. La polizia gli ha concesso 15 minuti per leggere e firmare il documento di tre pagine. “Uno dei motivi che ci sono stati forniti, ma non è l’unico, è che questo pomeriggio intorno alle 17 ci sarà una controprotesta. e l’idea è che la polizia non è in grado di proteggere la libertà di parola in questo evento”, ha detto. Gli ospiti avevano iniziato ad affluire nella sede martedì presto, mettendosi in fila per caffè, croissant e posti a sedere prima della conferenza gremita. Il luogo era gremito di un mare di abiti blu e neri, un mix di accademici, studenti e funzionari provenienti da tutto il mondo. Tra gli speaker attesi in questi due giorni il premier ungherese Viktor Orban, l’ex premier polacco Mateusz Moroawiecki, il leader conservatore francese Eric Zemmour. Mercoledì era atteso sul palco per Fratelli d’Italia Nicola Procaccini, coprresidente dell’Ecr e per la Lega Marco Campomenosi.

Dura la reazione dei partecipanti. «Questa è volontà della “mafia” della Commissione Ue, ma dove siamo in Cina? In Venezuela? È una vergogna, questa è mancanza di libertà di espressione. Quanto accade oggi è la prova del nervosismo delle autorità europee contro l’avanzata delle destre», ha denunciato l’eurodeputato di Vox, Hermann Tertsch.

Nelle stesse ore l’ex premier polacco Morawiecki, vice presidente di Diritto e Giustizia (PiS), era al Parlamento Ue per una conferenza stampa nella quale ha parlato dell’ipotesi dell’ingresso di Fidesz — il partito di Orban — nel gruppo dei conservatori dell’Ecr: «Ne ho parlato con la signora Meloni e con Santiago Abascal proprio ieri — ha spiegato —. Queste sono decisioni sovrane di tutti i partiti che fanno parte della nostra famiglia Ecr. A nome del mio partito, saremmo molto felici se Fidesz si unisse a noi perché vogliamo che la nostra voce sia ascoltata». Morawiecki non ha fornito dettagli sulla posizione della premier che è la presidente dell’Ecr, sì è limitato ad auspicare che «la maggior parte, se non tutti, i partiti della mia famiglia condividano questa opinione».






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