Fondatore e direttore
Angelo Maria Perrino

Arabia-Iran: anche il Bahrein rompe le relazioni con Teheran

L'Arabia Saudita dà 48 ore ai rappresentanti iraniani per lasciare il paese dopo una giornata di polemiche durissime per l'uccisione dello sceicco-oppositore. Tutto l'Islam sciita in rivolta. Khamenei invoca 'vendetta divina': "Sauditi come l'Is". Riad evacua il personale dopo l'assalto all'ambasciata nella capitale persiana. Scontri in Bahrein

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In una sorta di effetto domino, dopo l'Arabia Saudita sunnita anche il Bahrein, governato da una famiglia sunnita ma dove la maggioranza della popolazione e' sciita, ha rotto le relazioni diplomatiche con Teheran e ha intimato ai diplomatici iraniani di lasciare il Paese entro 48 ore. Lo riferisce la rete americana Fox News. Si tratta dell'ultimo sviluppo delle tensioni crescenti tra i due giganti del Golfo, la sunnita Arabia Saudita e la sciita Iran, dopo che sabato e' stato ucciso a Riad l'imam sciita Nimr al Nimr e a Teheran e' stata data alle fiamme l'ambasciata saudita. La mossa del Bahrein sara' probabilmente seguita dalle altre petromonarchie sunnite del Golfo e membri del Consiglio di Cooperazione del Golfo, acuendo sempre piu' la tensione tra le due grandi famiglie dell'Islma: la sunnita, maggioritaria, e quella sciita.

Domenica l'Arabia Saudita ha annunciato la rottura delle relazioni diplomatiche con l'Iran. A parlare in tv il ministro degli Esteri, Adel al-Jubair, il quale ha aggiunto che i rappresentanti diplomatici di Teheran devono lasciare l'Arabia Saudita e che hanno 48 ore di tempo per farlo. Al-Jubair ha anche accusato l'Iran di incitare alla rivolta interconfessionale i musulmani nella regione.

La decisione di Riad è arrivata alla fine di una giornata ad altissima tensione nelle relazioni tra i due paesi dopo la decapitazione dell'imam sciit Nimr al-Nimr, giustiziato insieme a 46 uomini accusati di terrorismo. L'applicazione della pena capitale all'imam, punto di riferimento per la popolazione sciita delle regioni orientali, ha innescato un nuovo violentissimo scontro settario tra sciiti e sunniti che infiamma tutto il Medio Oriente. Riad ha deciso anche l'evacuazione di tutto il proprio personale diplomatico da Teheran dopo che oggi l'ambasciata è stata presa d'assalto da decine di contestatori.

A innescare la miccia erano state le esecuzioni capitali - ben 47 - eseguite due giorni fa e la notizia che tra i giustiziati, quais tutti con l'accusa di terrorismo e legami con al-Qaeda, c'era anche un influente religioso sciita, Nimr al-Nimr, l'uomo che nel 2011 aveva cercato di portare nella Provincia orientale, l'unica a maggioranza sciita, gli ideali della primavera araba. La morte dell'imam scatena la rabbia dell'Iran e le proteste delle fazioni sciite in Iraq, Libano, Yemen e Bahrein e in molti altri Paesi musulmani a maggioranza sciita.

E così a Teheran viene presa d'assalto l'ambasciata saudita e la polizia iraniana arresta 40 manifestanti, mentre a Mashad, nel nord dell'Iran, viene incendiato il consolato. Riad convoca l'ambasciatore iraniano accusando Teheran di "sponsorizzare il terrorismo". Nella periferia di Manama, capitale del Bahrein, scoppiano scontri tra manifestanti sciiti e polizia.

La Guida suprema iraniana Ali Khamenei invoca la "vendetta divina" su Riad e scrive sul suo sito web: "Senza dubbio l'illegittimo spargimento di sangue di questo martire innocente avrà un effetto rapido e la vendetta divina si abbatterà sui politici sauditi". L’ayatollah parla di "errore politico" del governo saudita, sottolineando che sottolineato che l'imam al-Nimr non aveva né invitato la gente ad armarsi, né aveva preparato complotti segreti: "L'unica cosa che ha fatto è stata quella di criticare pubblicamente" il regime. E, rivolto ai Paesi occidentali 'alleati' dell'Arabia Saudita: "Perché non hanno detto nulla coloro che affermano di sostenere i diritti umani? Perché coloro che pretendono di sostenere la democrazia e la libertà supportano questo governo saudita?". Pesantissima la vignetta pubblicata sul suo sito, in cui Riad viene paragonata all'Is.

Anche il presidente iraniano Hassan Rohani condanna l'esecuzione dello sceicco al-Nimr, affermando che è un atto che "viola i diritti umani e i valori islamici". In un tweet Rohani porge anche le sue condoglianze alla famiglia del religioso e al mondo islamico. Quanto fosse importante Nimr al-Nimr e quanto abbia colpito l'Islam sciita la sua morte si vede anche dalle piazze: i musulmani sciiti hanno manifestato ovunque, portando in alto le foto dello sceicco-imam, dai sit in nelle capitali europee (ma persino a New York) alle grandi manifestazioni di popolo, dalla Turchia all'Iraq, dallo Yemen al Pakistan. L'assalto all'ambasciata saudita di Teheran e gli scontri nel Bahrein sono stati gli unici episodi in cui si è vista violenza.

Intanto gli Stati Uniti esortano tutti i leader del Medio Oriente a "raddoppiare gli sforzi" per disinnescare le tensioni. "Riaffermiamo il nostro invito al governo saudita a rispettare e proteggere i diritti umani e a garantire procedimenti giudiziari equi e trasparenti", afferma John Kirby, portavoce del Dipartimento di Stato Usa in un comunicato. "Crediamo che l'impegno diplomatico e i colloqui diretti restino essenziali nel lavorare attraverso le differenze e continueremo a chiedere ai leader della regione di fare passi affermativi per calmare le tensioni", ha aggiunto un funzionario della Casa Biancia. Sulla stessa lunghezza d'onda una nota diffusa del ministero degli Esteri francesce.

Anche il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon si è detto "profondamente turbato" dalle esecuzioni capitali in Arabia Saudita e ha invitato "tutti i leader della regione a lavorare per evitare che le tensioni settarie vengano esacerbate". Tutto questo prima che Riad annunciasse la rottura dei rapporti con l'Iran, aprendo scenari ancora più foschi.


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